Danneggiamento Aggravato: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile
Il reato di danneggiamento aggravato è una fattispecie che si verifica frequentemente nella vita di tutti i giorni. Ma cosa succede quando una condanna per tale reato viene impugnata fino all’ultimo grado di giudizio? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre spunti importanti sulla manifesta infondatezza dei motivi di ricorso e sui criteri per la concessione di benefici come la sospensione condizionale della pena. Analizziamo insieme questo caso, che riguarda il danneggiamento degli pneumatici di un’auto parcheggiata sulla pubblica via.
I Fatti di Causa
Il caso ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di danneggiamento. Nello specifico, l’imputato era stato ritenuto colpevole di aver danneggiato gli pneumatici di un’autovettura appartenente alla persona offesa, la quale era parcheggiata sulla pubblica via. La Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di primo grado. L’imputato, non rassegnato, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a tre principali motivi di doglianza.
I Motivi del Ricorso
L’imputato ha contestato la decisione della Corte d’Appello sotto tre profili:
1. Erronea applicazione della legge penale: Sosteneva che la motivazione della sentenza fosse illogica e che non sussistesse l’aggravante prevista dall’art. 635 del codice penale.
2. Mancata concessione della sospensione condizionale: Lamentava l’omessa motivazione riguardo al diniego di questo beneficio.
3. Liquidazione delle spese processuali: Riteneva errata la quantificazione delle spese legali da rimborsare alla parte civile.
La Decisione sul Danneggiamento Aggravato
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Secondo i giudici supremi, tutti i motivi presentati dall’imputato erano manifestamente infondati, ovvero così palesemente privi di fondamento da non meritare neanche un esame approfondito nel merito.
Le Motivazioni
La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni del ricorrente, fornendo chiarimenti importanti su ciascun aspetto.
L’Aggravante del Danneggiamento
Per quanto riguarda il primo motivo, la Corte ha ribadito un principio consolidato: il danneggiamento di un’autovettura parcheggiata sulla pubblica via integra l’ipotesi di danneggiamento aggravato. Questo perché il bene (l’auto) è esposto per necessità alla pubblica fede, cioè affidato alla fiducia e al rispetto collettivo. La Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato che la condotta aveva interessato gli pneumatici di un veicolo parcheggiato in un luogo pubblico, rendendo la contestazione del ricorrente del tutto infondata.
Il Diniego della Sospensione Condizionale della Pena
Sul secondo punto, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse implicitamente ma chiaramente motivato il diniego del beneficio. I giudici di merito avevano valorizzato elementi specifici, come le modalità pesantemente intimidatorie della condotta e la personalità dell’imputato, già gravato da precedenti condanne. Questi fattori, valutati ai sensi dell’art. 133 del codice penale, hanno portato a una prognosi negativa sulla sua condotta futura, giustificando pienamente la mancata concessione della sospensione condizionale.
La Liquidazione delle Spese Processuali
Infine, anche la doglianza sulla liquidazione delle spese civili è stata giudicata indeducibile. La Corte d’Appello aveva correttamente determinato l’importo tenendo conto dei parametri della tariffa forense, della gravità del processo e dell’importanza della prestazione professionale svolta dal legale della parte civile. La decisione era, quindi, immune da censure.
Le Conclusioni
Questa ordinanza della Corte di Cassazione ci lascia con alcune importanti lezioni. In primo luogo, riafferma che il danneggiamento di un veicolo in sosta su una strada pubblica costituisce un reato aggravato. In secondo luogo, sottolinea che la concessione della sospensione condizionale della pena non è un automatismo, ma è subordinata a una valutazione discrezionale del giudice basata sulla personalità del reo e sulla probabilità che non commetta altri reati. Infine, il caso dimostra come un ricorso per Cassazione, se basato su motivi manifestamente infondati, si risolve non solo in una sconfitta processuale, ma anche in una condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.
Danneggiare gli pneumatici di un’auto parcheggiata in strada è considerato danneggiamento aggravato?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che danneggiare un’autovettura, inclusi i suoi pneumatici, quando è parcheggiata sulla pubblica via integra la fattispecie di danneggiamento aggravato, poiché il bene è esposto alla pubblica fede.
Perché può essere negata la sospensione condizionale della pena?
La sospensione condizionale può essere negata quando il giudice, valutando elementi come le modalità del reato e i precedenti penali dell’imputato, formula una prognosi negativa sulla sua condotta futura, ritenendo probabile che possa commettere altri reati.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile perché manifestamente infondato, il ricorrente viene condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 15235 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 15235 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 06/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COLOMBERO NOME nato a CUNEO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/05/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che i motivi di ricorso, che deducono l’illogicità della motivazione e l’erronea applicazione della legge penale in relazione all’art. 635 cod.pen., nonché l’omessa motivazione con riferimento, sia alla mancata concessione della sospensione condizionale della pena, che in relazione alla liquidazione delle spese processuali alla parte civile, sono manifestamente infondati.
In particolare a pag. 2 della sentenza, la Corte d’appello ha disatteso le deduzioni difensive dando rilievo al fatto che il danneggiamento era aggravato perché la condotta aveva interessato (anche) gli pneumatici dell’autovettura della persona offesa parcheggiata sulla pubblica via.
In merito alla sospensione condizionale della pena, la Corte di appello ha valorizzato elementi indicati dall’art.133 cod. pen. di tale pregnanza (le modalità pesantemente intimidatorie della condotta e la personalità dell’imputato, gravato da precedenti condanne) esprimendo per implicito una prognosi negativa sulla sua condotta futura (Sez. 3, n. 26191 del 28/03/2019, Rv. 276041).
La Corte di appello si è espressa correttamente anche in merito al risarcimento del danno in favore della parte civile (per i danni patrimoniali e non patrimoniali subìti), e sulla liquidazione delle spese processuali da questa sostenute avuto riguardo al rispetto dei limiti minimi e massimi previsti dalla tariffa forense per i compensi professionali, alla gravità del processo e alla rilevanza della prestazione professionale ( cfr. pag. 2 della sentenza impugnata), sicchè la doglianza, sul punto, appare indeducibile perché manifestamente infondata (Sez. 1, n. 21868 del 07/05/2008, Rv. 240421);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 06/03/2024