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Custodia di armi: non è reato se manca una parte

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per omessa custodia di armi nei confronti di un uomo a cui era caduto un fucile dall’auto. La Corte ha stabilito che, essendo il fucile privo dell’otturatore e quindi non immediatamente utilizzabile, non sussiste il reato. La norma sulla custodia di armi mira a prevenire il pericolo immediato che un’arma possa essere sottratta e usata, pericolo che non esiste se l’arma è incompleta.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Custodia di armi: non è reato se il fucile non è funzionante

La corretta custodia di armi è un obbligo fondamentale per chiunque le detenga legalmente, ma cosa succede se l’arma in questione non è completa e quindi non può sparare? Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale, stabilendo che non si commette il reato di omessa custodia se l’arma è priva di una parte essenziale che la rende inoffensiva e non immediatamente utilizzabile. Questo principio sottolinea la natura del reato, legato al pericolo concreto e immediato.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un episodio singolare: un uomo, ex armiere, stava trasportando in auto un fucile da caccia per portarlo in un’armeria. A causa di una buca sulla strada, uno sportello del veicolo si è aperto e l’arma è scivolata sull’asfalto, rimanendo sulla carreggiata. Un passante, notando il fucile, ha allertato le forze dell’ordine. Nel frattempo, l’uomo, accortosi dell’accaduto, è tornato indietro per recuperare l’arma e si è poi presentato spontaneamente ai Carabinieri per denunciare l’episodio.

Il punto chiave della vicenda, sostenuto dalla difesa, era che il fucile era stato reso inoffensivo prima del trasporto: era infatti privo dell’otturatore, una componente indispensabile per il suo funzionamento. Nonostante ciò, il Tribunale di primo grado aveva condannato l’uomo per omessa e negligente custodia, ritenendo che chiunque avesse trovato il fucile avrebbe potuto in un secondo momento procurarsi un otturatore e renderlo nuovamente funzionante.

La Decisione della Cassazione sulla Custodia di Armi Incomplete

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la decisione del Tribunale, annullando la sentenza di condanna “perché il fatto non sussiste”. La Suprema Corte ha accolto il ricorso della difesa, affermando che la fattispecie concreta non rientrava nel reato contestato.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nella natura stessa del reato di omessa custodia di armi, previsto dall’art. 20 della legge n. 110/1975. Si tratta di un “illecito di pericolo”, finalizzato a prevenire il rischio che un’arma possa essere sottratta e immediatamente utilizzata da terzi malintenzionati.

La Corte ha specificato che questo pericolo concreto e immediato non esiste se l’arma non è funzionante. Un fucile privo di otturatore non è un’arma suscettibile di “immediato utilizzo”, ma deve essere considerato, ai fini di questa specifica norma, come una “parte d’arma”. La legge distingue chiaramente tra la custodia di un’arma completa e quella di singole parti.

Mentre la perdita non denunciata di parti d’arma può costituire un diverso tipo di illecito, la negligente custodia punita dall’art. 20 presuppone che l’oggetto custodito sia un’arma pronta all’uso o comunque facilmente attivabile. Il ragionamento del giudice di primo grado, basato sulla possibilità teorica e futura di reperire un otturatore, è stato ritenuto errato perché non tiene conto del requisito di immediatezza del pericolo che la norma intende scongiurare.

Conclusioni

Questa sentenza stabilisce un principio di diritto fondamentale per tutti i detentori di armi. La responsabilità penale per omessa custodia è strettamente legata alla funzionalità e alla pericolosità immediata dell’arma. Se un’arma viene resa inoperativa rimuovendo una sua parte essenziale, la sua negligente custodia non integra il reato previsto dall’art. 20 della legge 110/75. Ciò non significa che si possa essere negligenti con le parti d’arma, ma chiarisce che il trattamento giuridico è diverso, in quanto il livello di pericolo per la sicurezza pubblica è significativamente inferiore. La decisione rafforza il principio di tassatività della legge penale, secondo cui si può essere puniti solo per fatti che corrispondono esattamente alla descrizione della norma incriminatrice.

È reato non custodire diligentemente un’arma da fuoco priva di una parte essenziale?
No, secondo la Cassazione, il reato di omessa custodia di armi non si configura se l’arma è priva di una parte essenziale (come l’otturatore) che la rende non immediatamente utilizzabile.

Perché un’arma incompleta non rientra nel reato di omessa custodia?
Perché il reato è un “illecito di pericolo” legato al rischio che l’arma possa essere sottratta e subito utilizzata. Se l’arma non è funzionante, questo pericolo immediato non sussiste.

Qual è la differenza legale tra un’arma e una “parte di arma” ai fini della custodia?
La legge sulla custodia negligente si applica alle armi complete e potenzialmente funzionanti. Una “parte di arma”, come un fucile senza otturatore, non rientra in questa specifica fattispecie, anche se altre norme possono sanzionare lo smarrimento non denunciato di parti d’arma.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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