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Custodia Armi: Responsabilità del Comandante Negligente

La Corte di Cassazione conferma la condanna per omessa custodia armi a carico di una Comandante della Polizia Penitenziaria. Si stabilisce che l’ignoranza di circolari preesistenti al proprio insediamento non esclude la responsabilità, poiché rientra nel dovere di diligenza del funzionario pubblico informarsi sulla normativa vigente per la corretta gestione e custodia armi. La mancata conoscenza è considerata essa stessa una forma di colpa.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Custodia Armi: La Cassazione Sottolinea la Responsabilità del Funzionario Pubblico

La corretta custodia armi è un dovere imprescindibile per chiunque operi nelle forze dell’ordine. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza n. 36066/2024) ha ribadito un principio fondamentale: chi ricopre un ruolo di comando non può giustificare una gestione negligente adducendo l’ignoranza delle normative interne, anche se queste sono state emanate prima del proprio insediamento. L’obbligo di diligenza impone un dovere attivo di conoscenza.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla condanna inflitta a una Comandante del reparto di Polizia Penitenziaria di un Istituto Penale per Minorenni. La funzionaria è stata ritenuta responsabile del reato di omessa custodia di armi, previsto dall’art. 20 della Legge n. 110 del 1975. Nello specifico, le veniva contestato di non aver adottato le disposizioni necessarie e, di conseguenza, di non aver assicurato con la dovuta diligenza la custodia dell’armamento del personale.

La difesa dell’imputata ha basato il ricorso su un punto cruciale: la Comandante aveva preso servizio nel dicembre 2011, mentre le circolari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) che disciplinavano le modalità di custodia erano state emanate in precedenza. Poiché tali circolari non le erano mai state notificate personalmente, la difesa sosteneva che non potesse essere ritenuta responsabile per la loro mancata applicazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla custodia armi

La Corte di Cassazione ha respinto integralmente il ricorso, confermando la condanna e l’impostazione del giudice di primo grado. I giudici supremi hanno qualificato come infondata la tesi difensiva, sottolineando la natura del reato e gli specifici doveri legati alla funzione pubblica ricoperta dall’imputata. Anche la richiesta subordinata di concessione delle attenuanti generiche e della non menzione è stata dichiarata inammissibile per mancanza di specificità, in quanto presentata come una mera asserzione priva di argomentazioni.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione del dovere di diligenza richiesto dalla normativa sulla custodia armi. Le motivazioni della Corte possono essere così sintetizzate:

1. Natura del Reato: Il reato contestato è una contravvenzione. Questo significa che per la sua configurazione è sufficiente la colpa (negligenza, imprudenza o imperizia), non essendo necessario il dolo (la volontà cosciente di commettere il fatto). La condanna dell’imputata si fondava proprio sulla natura colposa della sua condotta.

2. Dovere di Diligenza Attiva: La Corte ha affermato che la Comandante, in virtù del suo ruolo, aveva l’obbligo di utilizzare ‘ogni diligenza’. Questo dovere non si esaurisce nell’applicare le norme di cui si viene a conoscenza passivamente. Al contrario, impone un ruolo attivo: è onere del funzionario pubblico, specialmente in una posizione apicale, prendere immediata e completa conoscenza di tutta la normativa, sia legislativa che amministrativa (incluse le circolari), necessaria per il corretto e diligente adempimento del proprio servizio. Questo include anche le normative preesistenti al proprio incarico.

3. L’Ignoranza come Colpa: Di conseguenza, il fatto di non conoscere le circolari del DAP non è una scusante, ma è proprio l’elemento che costituisce la colpa. La negligenza, in questo caso, consiste proprio nel non essersi informata e, di conseguenza, nel non aver applicato le procedure di sicurezza previste per la gestione dell’armamento.

Le Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio di responsabilità di grande rilevanza per tutti i funzionari pubblici e, in particolare, per coloro che ricoprono ruoli di responsabilità e comando. Non è possibile invocare l’ignoranza di regolamenti o disposizioni interne per sottrarsi alle proprie responsabilità, specialmente in settori delicati come la custodia armi. La diligenza richiesta dalla legge è ‘qualificata’ e implica un dovere proattivo di aggiornamento e conoscenza. La decisione serve da monito: assumere un incarico significa farsi carico di tutte le normative che lo regolano, passate e presenti, per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento dell’amministrazione.

Un funzionario pubblico può essere ritenuto responsabile per non aver applicato circolari di cui non ha ricevuto notifica personale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, è onere del funzionario, specialmente se in una posizione di comando, acquisire conoscenza di tutta la normativa, anche pregressa, necessaria al corretto svolgimento del proprio incarico. La mancata conoscenza costituisce la negligenza stessa.

Che tipo di reato è l’omessa custodia di armi secondo l’art. 20 della L. 110/1975?
Si tratta di una contravvenzione, un reato per il quale è sufficiente la colpa (negligenza, imprudenza o imperizia) per essere ritenuti responsabili, non essendo necessario il dolo (l’intenzione cosciente di commettere il reato).

Perché la richiesta di concessione delle attenuanti e della non menzione è stata respinta?
La richiesta è stata dichiarata inammissibile per mancanza di specificità. La difesa si è limitata a formulare le richieste come semplici asserzioni, senza fornire alcuna argomentazione concreta o critica specifica contro la decisione del giudice di primo grado che le aveva negate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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