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Conversione ricorso in appello per guida in ebbrezza

La Corte di Cassazione ha analizzato un ricorso presentato da un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza, la cui pena detentiva era stata convertita in una pecuniaria. La Corte ha stabilito che, anche in caso di conversione, la sentenza rimane appellabile. Poiché i motivi del ricorso non erano puri errori di legge ma vizi di motivazione, la Corte ha ordinato la conversione del ricorso in appello, trasmettendo il caso alla Corte d’Appello competente per una revisione completa del merito.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Conversione Ricorso in Appello: la Cassazione fa Chiarezza

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui meccanismi processuali dell’impugnazione, in particolare sulla conversione ricorso in appello. La Corte di Cassazione ha stabilito che quando un ricorso diretto, detto ‘per saltum’, solleva questioni che non riguardano la mera violazione di legge ma attengono al merito e alla motivazione della sentenza, esso deve essere convertito in un appello ordinario. Questo principio garantisce il diritto a un secondo grado di giudizio completo, specialmente in casi complessi come quelli di guida in stato di ebbrezza.

I Fatti del Caso: Guida in Ebbrezza e Condanna

Il Tribunale di primo grado aveva condannato un automobilista per guida in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico significativamente superiore al limite legale (1,59 g/l). La condanna era aggravata da tre fattori: aver provocato un incidente, aver commesso il fatto in orario notturno e trovarsi nei primi tre anni dal conseguimento della patente.
La pena inflitta era di 2 mesi e 20 giorni di arresto e 1.600,00 euro di ammenda. Il giudice, tuttavia, aveva convertito la pena detentiva in una pena pecuniaria, portando l’ammenda totale a 5.353,00 euro, oltre alla sospensione della patente per un anno.

Il Ricorso per Cassazione e i Motivi dell’Imputato

L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di impugnare la sentenza direttamente in Cassazione (con un ricorso ‘per saltum’), sollevando tre principali motivi di doglianza:

1. Vizio di motivazione sull’attendibilità dell’etilometro: La difesa sosteneva che l’accusa non avesse provato il corretto funzionamento dello strumento, non allegando il certificato di omologazione e il libretto metrologico. Il Tribunale, secondo il ricorrente, aveva omesso qualsiasi motivazione su questo punto.
2. Vizio di motivazione sul trattamento sanzionatorio: Il ricorso lamentava la mancata indicazione della pena base e del calcolo specifico utilizzato per la riduzione dovuta alle attenuanti generiche.
3. Violazione di legge: Si contestava la mancata pronuncia del giudice su una richiesta di benefici avanzata dalla difesa.

La Conversione Ricorso in Appello: l’Analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito delle contestazioni, ma si è concentrata sulla corretta procedura di impugnazione. Ha rilevato due aspetti cruciali che hanno portato alla decisione di convertire il ricorso.

Appellabilità della Sentenza con Pena Detentiva Sostituita

In primo luogo, la Corte ha respinto la tesi secondo cui la sentenza non fosse appellabile perché, in concreto, era stata applicata solo una pena pecuniaria. La giurisprudenza, anche dopo la Riforma Cartabia, è chiara: l’inappellabilità vale solo per i reati puniti astrattamente con la sola ammenda. Il reato di guida in ebbrezza, invece, prevede una ‘pena congiunta’ (arresto e ammenda). Il fatto che l’arresto sia stato sostituito con una pena pecuniaria non cambia la natura del reato. Poiché la sostituzione è revocabile (ad esempio, in caso di mancato pagamento), esiste sempre la possibilità che la sanzione si converta in una misura che incide sulla libertà personale. Per questa ragione, il diritto a un secondo grado di giudizio di merito (l’appello) non può essere negato.

I Limiti del Ricorso ‘per Saltum’

In secondo luogo, la Corte ha analizzato la natura dei motivi del ricorso. Il ricorso ‘per saltum’ è uno strumento eccezionale, consentito solo per contestare errori di diritto (art. 606 c.p.p., lettere a, b, c). I primi due motivi sollevati dalla difesa, tuttavia, riguardavano chiaramente un ‘vizio di motivazione’ (lettera e), cioè contestavano la logicità e la completezza del ragionamento del giudice di primo grado. Questioni come la valutazione dell’affidabilità di una prova (l’etilometro) o la determinazione della pena rientrano nell’analisi del merito, che è preclusa alla Cassazione ma è propria della Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte, basandosi sull’art. 569, comma 3, del codice di procedura penale, ha concluso che, quando un ricorso per saltum deduce motivi non consentiti come il vizio di motivazione, deve essere disposta la conversione ricorso in appello. Questa procedura assicura che l’imputato non perda il suo diritto a un riesame completo dei fatti e della valutazione delle prove, che spetta appunto alla Corte d’Appello. La decisione della Cassazione, quindi, non giudica se l’imputato abbia torto o ragione, ma si limita a indirizzare il caso al giudice competente per quel tipo di valutazione.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha convertito il ricorso in appello e ha ordinato la trasmissione degli atti alla Corte d’Appello di Ancona. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per saltum è una via stretta, riservata a questioni di pura legittimità. Quando le doglianze investono il merito e la logicità della motivazione, la strada corretta è l’appello. La sentenza è appellabile anche quando la pena detentiva è stata sostituita da una pecuniaria, se il reato originario prevedeva una pena congiunta, a garanzia del diritto a un doppio grado di giudizio.

Una sentenza che converte una pena detentiva in pecuniaria è appellabile?
Sì, è appellabile. La Corte di Cassazione ha chiarito che se il reato è punito in astratto con una pena congiunta (arresto e ammenda), la sentenza rimane appellabile anche se in concreto la pena detentiva è stata sostituita da una pecuniaria. Ciò perché la sostituzione è revocabile e potrebbe incidere sulla libertà personale, garantendo così il diritto a un secondo grado di giudizio.

Quando un ricorso per cassazione viene convertito in un appello?
La conversione del ricorso in appello avviene quando un imputato presenta un ricorso diretto in Cassazione (cosiddetto ‘per saltum’) sollevando motivi che non sono ammessi per questo tipo di impugnazione, come il vizio di motivazione. In tal caso, la Cassazione trasmette gli atti alla Corte d’Appello competente.

Il vizio di motivazione è un motivo valido per un ricorso diretto in Cassazione?
No. Il ricorso diretto in Cassazione (‘per saltum’) è ammesso solo per specifici motivi di violazione di legge. Il vizio di motivazione, che riguarda la mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità del ragionamento del giudice, è un motivo che attiene al merito e deve essere fatto valere davanti alla Corte d’Appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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