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Convalida dell’arresto: il narcotest non è necessario

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che negava la convalida dell’arresto per detenzione di stupefacenti a causa della mancata esecuzione del narcotest. La Corte ha stabilito che, ai fini della convalida, è sufficiente una valutazione “ex ante” basata sugli elementi noti alla polizia al momento del fatto, come il comportamento degli indagati e le modalità di confezionamento della sostanza. Inoltre, ha chiarito che l’assenza dell’arrestato all’udienza, anche per legittimo impedimento, non osta alla convalida.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Convalida dell’arresto: per la Cassazione il narcotest non è indispensabile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in tema di convalida dell’arresto per reati legati agli stupefacenti. La Corte ha chiarito che l’assenza di un narcotest sulla sostanza sequestrata non impedisce al giudice di convalidare l’arresto, se al momento del fatto sussistevano sufficienti elementi per ritenerne la natura illecita. Analizziamo questa importante decisione.

Il Contesto del Caso: Arresto e Mancata Convalida

Il caso trae origine da un’operazione di polizia che ha portato all’arresto di quattro persone per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Uno degli arrestati era anche accusato di resistenza a pubblico ufficiale.

Il Tribunale di Roma, in sede di udienza, aveva deciso di non convalidare l’arresto per due ragioni principali:
1. Per il reato di spaccio, il Tribunale ha ritenuto decisiva la mancata esecuzione del narcotest sulla sostanza, giudicando impossibile, in sua assenza, affermarne la natura stupefacente.
2. Per il reato di resistenza, il giudice ha motivato la non convalida con l’assenza dell’arrestato (ricoverato in ospedale per aver ingerito degli ovuli) e l’inopportunità di separare la sua posizione da quella degli altri.

Contro questa decisione, il Procuratore della Repubblica ha proposto ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la convalida dell’arresto

Il Procuratore ha contestato la decisione del Tribunale su entrambi i fronti.

In primo luogo, ha sostenuto che, secondo la consolidata giurisprudenza, la convalida dell’arresto non richiede necessariamente l’esito di un narcotest. Tale accertamento attiene al successivo giudizio sulla gravità indiziaria per l’applicazione di misure cautelari, ma non alla verifica della legittimità dell’operato della polizia. Nel caso di specie, numerosi elementi facevano propendere per la natura stupefacente della sostanza: la quantità, le modalità di confezionamento, il rinvenimento di denaro e strumenti per il taglio e la pesatura, nonché il comportamento degli arrestati che tentavano di occultare e disfarsi della merce, arrivando persino a ingerirla.

In secondo luogo, il ricorrente ha evidenziato che l’assenza dell’arrestato all’udienza, anche per legittimo impedimento, non è di ostacolo alla decisione sulla convalida, come previsto dal codice di procedura penale.

La Decisione della Cassazione sulla convalida dell’arresto

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso del Procuratore, annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale e dichiarando legittimo l’arresto.

La questione del Narcotest

La Corte ha ribadito che il giudizio di convalida deve essere condotto con una valutazione ex ante, cioè basandosi esclusivamente sulla situazione conosciuta o conoscibile dagli agenti di polizia al momento dell’arresto. In questa fase, non si valuta la gravità degli indizi di colpevolezza, ma solo l’astratta configurabilità del reato e la sua attribuibilità alla persona arrestata.

Di conseguenza, il narcotest non è un presupposto indispensabile. È sufficiente che vi siano elementi fattuali concreti che, sulla base dell’esperienza degli operatori di polizia, facciano ragionevolmente ritenere che la sostanza sequestrata sia uno stupefacente. Nel caso in esame, tali elementi erano abbondanti e il Tribunale ha errato nel focalizzarsi unicamente sulla mancanza del test.

L’assenza dell’arrestato all’udienza

Anche sul secondo punto, la Cassazione ha dato ragione al ricorrente. Il codice di procedura penale (art. 391) prevede espressamente che il giudice proceda all’udienza anche se l’arrestato non può o si rifiuta di comparire. La sua assenza, sia essa volontaria o dovuta a un legittimo impedimento come un ricovero ospedaliero, non ha alcuna valenza ostativa al giudizio sulla convalida dell’arresto.

Le Motivazioni

La sentenza si fonda sulla distinzione netta tra il perimetro cognitivo del giudice della convalida e quello del giudice delle misure cautelari. Il primo è un controllo di legalità sull’operato della polizia, limitato nel tempo e negli accertamenti, che si basa su ciò che appariva evidente al momento dell’intervento. Il secondo è un giudizio più approfondito sulla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, per il quale accertamenti tecnici come il narcotest diventano invece rilevanti.

La Corte sottolinea come la procedura di convalida sia caratterizzata da urgenza e non possa essere paralizzata da circostanze come l’assenza dell’indagato. Il diniego della convalida è legato esclusivamente all’insussistenza delle condizioni di legge per l’arresto o al mancato rispetto dei termini perentori, non a impedimenti procedurali come la mancata comparizione dell’arrestato.

Conclusioni

Questa pronuncia consolida un principio fondamentale per l’attività delle forze dell’ordine e per la corretta amministrazione della giustizia. La convalida dell’arresto si basa su una valutazione di ragionevolezza e concretezza delle circostanze presenti al momento del fatto. Pretendere accertamenti tecnici immediati, come il narcotest, snaturerebbe la funzione del giudizio di convalida, trasformandolo in un’anticipazione del giudizio di merito. La legittimità dell’arresto viene quindi confermata, ripristinando la corretta interpretazione delle norme procedurali.

È necessario eseguire il “narcotest” su una sostanza per poter convalidare un arresto per spaccio?
No. Secondo la Corte di Cassazione, ai fini della convalida dell’arresto, non è necessario l’esito del narcotest. È sufficiente una valutazione “ex ante” basata su elementi sintomatici e circostanze note alla polizia al momento dell’intervento, come le modalità di confezionamento, il comportamento degli indagati e l’esperienza degli agenti.

L’assenza dell’arrestato all’udienza di convalida impedisce al giudice di decidere?
No. La legge prevede che l’assenza dell’arrestato, anche se dovuta a un legittimo impedimento come un ricovero ospedaliero, non costituisce un ostacolo alla celebrazione dell’udienza e alla decisione del giudice sulla convalida dell’arresto.

Qual è lo scopo del giudizio di convalida dell’arresto?
Lo scopo è verificare la legalità dell’operato delle forze dell’ordine, accertando che al momento dell’arresto esistessero le condizioni previste dalla legge (es. flagranza di reato). Non è un giudizio sulla colpevolezza della persona, ma un controllo sulla correttezza della privazione della libertà personale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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