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Contraffazione indiretta: la Cassazione decide

Un’azienda importa ricambi compatibili per un noto aspirapolvere, venendo condannata per violazione di brevetti. La Cassazione interviene su due fronti: dichiara inammissibile l’appello penale dell’imputato assente per mancanza di procura speciale, ma estingue il reato per prescrizione. Sul piano civile, però, accoglie il ricorso della parte lesa, stabilendo il principio della contraffazione indiretta. Il caso viene rinviato al giudice civile per valutare se la fornitura di componenti destinati a realizzare un’invenzione brevettata costituisca un illecito risarcibile.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Contraffazione indiretta: la Cassazione chiarisce i limiti tra ricambi e illecito

Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta il tema complesso della contraffazione indiretta, fornendo chiarimenti cruciali sulla tutela dei brevetti e sulle responsabilità di chi produce e commercializza parti di ricambio compatibili. Il caso, originato dall’importazione di sacchetti e filtri per un noto modello di aspirapolvere, si è sviluppato attraverso un articolato percorso processuale, toccando sia aspetti di diritto penale sostanziale sia questioni procedurali di grande rilevanza, come i requisiti per l’appello dell’imputato assente.

I Fatti: La Controversia sui Ricambi per Aspirapolvere

Al centro della vicenda vi è l’amministratore di una società, accusato di aver introdotto in Italia oltre 120.000 sacchetti e 2.500 microfiltri igienici per un celebre modello di aspirapolvere. Le accuse erano duplici: introduzione nello Stato di prodotti con marchi contraffatti (art. 474 c.p.) e fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517-ter c.p.).

Il tribunale di primo grado aveva assolto l’imputato dalla prima accusa, poiché i prodotti non recavano il marchio originale ma uno differente, ed era chiaramente specificato che si trattava di ricambi “adattabili”. Tuttavia, lo aveva condannato per la violazione di alcuni brevetti europei detenuti dal produttore originale, riconoscendo un danno alla parte civile.

La Corte d’Appello, successivamente, aveva dichiarato inammissibile l’impugnazione dell’imputato, giudicato assente in primo grado, per un vizio procedurale: la mancanza di una procura speciale ad impugnare. Al contempo, accogliendo parzialmente l’appello della parte civile, aveva aggiunto la sanzione accessoria della pubblicazione della sentenza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, investita della questione da entrambe le parti, ha emesso una decisione che distingue nettamente il profilo penale da quello civile.

L’Appello dell’Imputato e la Procura Speciale

La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello sull’inammissibilità dell’impugnazione penale. I giudici hanno ribadito che, secondo la normativa vigente al momento dei fatti (principio tempus regit actum), l’imputato giudicato in assenza deve conferire al proprio difensore uno specifico mandato ad impugnare, rilasciato dopo la sentenza di primo grado. La semplice elezione di domicilio non è un atto equipollente e non basta a dimostrare la volontà di contestare la condanna. Tuttavia, annullando la parte della sentenza d’appello che aveva illegittimamente introdotto la pena accessoria della pubblicazione (in violazione del divieto di reformatio in peius), la Corte ha riaperto il giudizio e ha potuto rilevare l’intervenuta prescrizione del reato. Di conseguenza, ha annullato la sentenza agli effetti penali.

L’analisi sulla contraffazione indiretta e gli effetti civili

Il punto più significativo della sentenza riguarda l’accoglimento del ricorso della parte civile sulla questione della contraffazione indiretta. La parte civile lamentava che i giudici di merito avessero escluso la violazione di un brevetto relativo a un “sacchetto filtrante con elemento profumato”. I sacchetti importati, pur essendo privi del profumatore, erano palesemente predisposti per alloggiarlo, rendendo possibile la violazione del brevetto da parte dell’utilizzatore finale.

La Cassazione ha censurato la motivazione della Corte d’Appello, ritenendola superficiale. Ha chiarito che la contraffazione indiretta, o contributory infringement, si configura quando un soggetto fornisce a terzi mezzi relativi a un elemento indispensabile di un’invenzione, con la consapevolezza che tali mezzi saranno usati per attuare l’invenzione brevettata. In questo caso, fornire sacchetti con una cavità apposita per un profumatore brevettato può costituire questo tipo di illecito.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano su una netta separazione tra il giudizio penale e quello civile, anche quando si svolgono nello stesso processo.

Sulla Inammissibilità dell’Appello Penale

La Corte ha spiegato che la richiesta di una procura speciale per l’imputato assente non è un mero formalismo, ma una scelta legislativa volta a garantire che l’impugnazione sia frutto di una decisione ponderata e personale dell’interessato. La legge processuale, in questo, è chiara e non lascia margini a interpretazioni estensive. L’annullamento della sentenza per prescrizione è una conseguenza automatica una volta che, per altri motivi, il giudizio è stato ritenuto validamente instaurato in sede di legittimità.

Sulla Contraffazione Indiretta e il Rinvio al Giudice Civile

Sul versante civile, la Cassazione ha sottolineato che il giudice, anche in sede penale, quando decide sulla domanda di risarcimento deve applicare i principi del diritto civile. Ciò significa valutare la sussistenza di un “danno ingiusto” ai sensi dell’art. 2043 c.c. e utilizzare il criterio probatorio del “più probabile che non”, diverso e meno rigoroso di quello penalistico dell'”oltre ogni ragionevole dubbio”. La Corte d’Appello non aveva condotto questa analisi in modo adeguato. Per questo, la Suprema Corte ha annullato la sentenza limitatamente agli effetti civili, rinviando la causa a un giudice civile per un nuovo esame che tenga conto dei principi della contraffazione indiretta e dei corretti standard probatori.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia ha importanti implicazioni. Da un lato, ribadisce il rigore formale richiesto per le impugnazioni penali, specialmente nel caso di imputato assente. Dall’altro, rafforza la tutela della proprietà industriale, valorizzando l’istituto della contraffazione indiretta. Le aziende che producono componenti o ricambi “compatibili” devono prestare massima attenzione: anche se il singolo pezzo non viola direttamente un brevetto, la sua destinazione funzionale a completare un’invenzione protetta può integrare un illecito civile e generare l’obbligo di risarcire il danno. La decisione finale spetterà ora al giudice civile, che dovrà applicare i principi enunciati dalla Cassazione per stabilire se, nel caso concreto, la fornitura dei sacchetti predisposti costituisca una violazione dei diritti del titolare del brevetto.

Cosa è necessario affinché un imputato, giudicato in assenza, possa validamente appellare una sentenza di condanna?
Secondo la sentenza, l’imputato assente in primo grado deve rilasciare al proprio difensore una procura speciale specifica per impugnare, successiva alla pronuncia della sentenza. La sola elezione di domicilio non è sufficiente a manifestare tale volontà.

In cosa consiste la contraffazione indiretta di un brevetto?
La contraffazione indiretta si verifica quando un soggetto fornisce a terzi dei mezzi (come componenti o prodotti) che, pur non essendo di per sé brevettati, sono elementi indispensabili per attuare un’invenzione protetta da brevetto, e lo fa con la consapevolezza che verranno usati a tale scopo.

Una sentenza penale può essere annullata per prescrizione ma rimanere valida per le richieste di risarcimento civile?
Sì. La Corte di Cassazione può annullare la sentenza agli effetti penali perché il reato è estinto per prescrizione, ma al tempo stesso annullare con rinvio al giudice civile per un nuovo esame delle sole statuizioni civili (come il risarcimento del danno), qualora ritenga che i motivi di ricorso della parte civile siano fondati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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