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Contrabbando tabacco: calcolo peso e nuova legge

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per contrabbando tabacco, specificamente ‘melassa di tabacco’ per narghilè. La sentenza chiarisce due punti cruciali: l’applicazione della nuova legge più favorevole (lex mitior), che ha innalzato la soglia di punibilità da 10 a 15 kg, e la necessità di un calcolo rigoroso del peso del tabacco. La Corte ha stabilito che non è sufficiente esaminare un solo campione e estrapolare la percentuale di tabacco a tutta la merce sequestrata, specialmente se di marchi diversi, rendendo necessario un accertamento più approfondito.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Contrabbando Tabacco: La Cassazione Annulla Condanna per Calcolo Errato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di contrabbando tabacco, fornendo chiarimenti cruciali sulla qualificazione del cosiddetto ‘tabacco melassato’ per narghilè e, soprattutto, sulle modalità di calcolo del quantitativo importato per determinare il superamento della soglia di punibilità penale. La decisione ha portato all’annullamento con rinvio di una condanna, sottolineando l’importanza dell’applicazione della legge più favorevole e del rigore probatorio.

I Fatti del Processo

Un cittadino straniero veniva condannato in primo e secondo grado per aver importato illecitamente nel territorio italiano una quantità di ‘tabacco melassato’ superiore a 76 kg, violando la normativa sui tributi doganali. La difesa dell’imputato decideva di ricorrere in Cassazione, sollevando diverse questioni di natura sia procedurale che sostanziale.

I Motivi di Impugnazione

I motivi del ricorso si articolavano su tre punti principali:
1. Vizio di notifica: La difesa lamentava un errore nella notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello.
2. Mancata traduzione: Si contestava la mancata traduzione degli atti processuali in una lingua comprensibile all’imputato.
3. Prova insufficiente: Il motivo più rilevante riguardava la prova del superamento della soglia di punibilità. La condanna si basava sull’esame a campione di una sola confezione di prodotto, estendendo poi la percentuale di tabacco rilevata (29,7%) a tutto il carico sequestrato, sebbene composto da prodotti di marchi e confezionamenti diversi.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha rigettato i primi due motivi, ritenendoli infondati. Il vizio di notifica è stato superato dalla verifica degli atti, che ha dimostrato la correttezza della procedura seguita. L’eccezione sulla mancata traduzione è stata considerata tardiva, in quanto non sollevata tempestivamente nel corso del primo grado di giudizio.

L’applicazione della nuova legge sul contrabbando tabacco

Il cuore della decisione risiede nell’analisi del terzo motivo. La Corte ha innanzitutto evidenziato l’intervenuta modifica legislativa. L’originario art. 291-bis del d.P.R. n. 43/1973 è stato sostituito dall’art. 84 del d.P.R. n. 141/2024. Questa nuova norma è risultata più favorevole all’imputato (lex mitior), in quanto ha innalzato la soglia di rilevanza penale da 10 kg a 15 kg di tabacco lavorato convenzionale e ha eliminato la pena pecuniaria, lasciando solo quella detentiva. In base al principio del favor rei, la Corte ha stabilito che tale nuova e più mite disciplina deve essere applicata al caso di specie.

Il calcolo del peso del tabacco melassato

La questione dirimente è stata quella del calcolo del peso. La Corte ha confermato che il ‘tabacco melassato’ rientra a pieno titolo nella categoria dei tabacchi lavorati, la cui importazione senza il pagamento dei diritti doganali costituisce reato. Tuttavia, ha censurato il metodo utilizzato dai giudici di merito per determinare la quantità di tabacco effettivamente presente nella merce. Il ‘tabacco melassato’ è un composto in cui le foglie di tabacco sono solo uno degli ingredienti. Per stabilire se sia stata superata la soglia di 15 kg, è necessario determinare il peso netto del solo tabacco.

I giudici di legittimità hanno ritenuto insufficiente e non rigoroso procedere all’esame di un solo campione e poi applicare per analogia la percentuale ricavata all’intero quantitativo, soprattutto in presenza di prodotti eterogenei per marca e tipo di confezione. Tale metodo non fornisce la certezza probatoria richiesta nel processo penale per affermare il superamento della soglia di punibilità.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato il caso ad un’altra sezione della Corte d’Appello. Il nuovo giudice dovrà riesaminare i fatti alla luce dei principi espressi: dovrà applicare la nuova soglia di 15 kg prevista dalla legge più favorevole e, soprattutto, dovrà procedere a una più stringente e accurata verifica del quantitativo effettivo di tabacco importato, non potendosi basare su una mera estrapolazione da un campione unico. Questa sentenza riafferma un principio fondamentale: una condanna penale richiede prove certe e rigorose, specialmente quando la distinzione tra illecito amministrativo e reato dipende da un dato quantitativo preciso.

Cosa succede se cambia la legge sul contrabbando dopo che il fatto è stato commesso?
Secondo la sentenza, si applica il principio della ‘lex mitior’ (legge più favorevole). Se la nuova legge prevede una soglia di punibilità più alta o sanzioni meno severe, come in questo caso, deve essere applicata la nuova normativa anche ai fatti commessi in precedenza, a meno che non sia già intervenuta una sentenza definitiva.

L’importazione di ‘tabacco melassato’ per narghilè è considerata contrabbando?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che il ‘tabacco melassato’, essendo un prodotto suscettibile di essere fumato senza ulteriori trasformazioni industriali, rientra nella categoria dei ‘tabacchi lavorati’. La sua introduzione nel territorio dello Stato senza il pagamento dei diritti doganali integra il reato di contrabbando, se supera le soglie di quantità previste dalla legge.

Come si calcola la quantità di tabacco nel ‘tabacco melassato’ per vedere se si supera la soglia penale?
La Corte ha stabilito che non è sufficiente analizzare un solo campione e estendere la percentuale di tabacco trovata a tutto il carico sequestrato, specialmente se i prodotti sono di marche e confezioni diverse. È necessario un accertamento più rigoroso che determini il peso effettivo del solo componente ‘tabacco’ nell’intera partita di merce, al fine di verificare con certezza il superamento della soglia di punibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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