LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contrabbando doganale: la Cassazione e la nuova legge

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di alcuni soggetti condannati per contrabbando doganale di 4.000 kg di tabacchi. La sentenza analizza l’impatto della nuova riforma del 2024 (D.Lgs. 141/2024), che ha innalzato la soglia di punibilità a 15 kg, confermando la continuità normativa per quantitativi superiori. I giudici hanno respinto i motivi relativi alla recidiva, alla continuazione del reato e alla mancata concessione delle attenuanti generiche, ritenendo le motivazioni delle sentenze precedenti adeguate e congrue.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Contrabbando Doganale: La Cassazione e l’Impatto della Riforma 2024

Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sul reato di contrabbando doganale di tabacchi lavorati esteri (TLE), analizzando la questione alla luce della significativa riforma introdotta con il Decreto Legislativo n. 141 del 26 settembre 2024. La pronuncia esamina i ricorsi di alcuni imputati, condannati per la detenzione di un ingente quantitativo di TLE, e si sofferma su aspetti cruciali come la recidiva, il trattamento sanzionatorio e la concessione delle attenuanti generiche, confermando la linea dura della giurisprudenza anche nel nuovo quadro normativo.

I Fatti del Caso

Il procedimento giudiziario trae origine da una condotta inerente al contrabbando di tabacchi lavorati esteri per un ammontare complessivo di 4.000 chilogrammi. Gli imputati, a seguito della condanna nei gradi di merito, hanno proposto ricorso per Cassazione, sollevando diverse questioni. Tra i motivi di ricorso spiccavano la contestazione sulla sussistenza della recidiva, il mancato riconoscimento della continuazione con altri reati, vizi di motivazione sulla determinazione della pena e, infine, la mancata applicazione delle attenuanti generiche nonostante l’ammissione degli addebiti.

La Riforma del Contrabbando Doganale

Il punto centrale analizzato dalla Corte è la sopravvenuta riforma in materia, introdotta dal D.Lgs. n. 141/2024. Questa normativa ha modificato profondamente la disciplina del contrabbando doganale di TLE.

Le Nuove Soglie di Punibilità

La nuova legge ha innalzato la soglia quantitativa per la rilevanza penale del fatto: oggi il reato scatta per chi detiene un quantitativo di tabacco superiore a 15 chilogrammi convenzionali (art. 84, comma 1), punito con la reclusione da due a cinque anni. Al di sotto di tale soglia, e in assenza di aggravanti, la condotta è ora punita con una sanzione amministrativa (pagamento di una somma di denaro non inferiore a 5.000 euro), e non più con la sola multa come in passato. Il fatto oggetto del giudizio, riguardando 4.000 kg di tabacco, rimane penalmente rilevante in quanto ampiamente superiore al nuovo limite.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato tutti i ricorsi inammissibili, fornendo una dettagliata motivazione per ciascun punto sollevato.

Sulla Recidiva e la Personalità dell’Imputato

I giudici hanno ritenuto inammissibile il motivo relativo alla recidiva. La Corte ha sottolineato che i giudici di merito non si sono limitati a considerare i precedenti penali, ma hanno effettuato una valutazione complessiva della personalità degli imputati. Hanno evidenziato una “proclività a fronteggiare i propri bisogni attraverso il ricorso al crimine”, ritenendo la recidiva un indicatore di maggiore gravità del reato e di una persistente tendenza a delinquere.

Sulla Continuazione e il Trattamento Sanzionatorio

Anche il motivo sulla continuazione, sollevato da uno degli imputati, è stato giudicato manifestamente infondato. La Corte ha valorizzato il consistente intervallo temporale (due anni) tra i reati e il coinvolgimento di soggetti diversi, elementi che escludono l’esistenza di un medesimo disegno criminoso. Riguardo al trattamento sanzionatorio, la motivazione è stata ritenuta congrua, poiché la pena era stata fissata poco sopra il minimo edittale, tenendo conto sia della personalità negativa degli imputati sia della notevole gravità della condotta per l’enorme quantità di merce sequestrata.

Sul Diniego delle Attenuanti Generiche

La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di non concedere le attenuanti generiche. L’ammissione degli addebiti da parte degli imputati non è stata considerata espressione di un reale pentimento (resipiscenza), ma una mera conseguenza dell’essere stati colti in flagranza di reato. La Corte ha ribadito che, per ottenere le attenuanti, non è sufficiente un comportamento processuale corretto o la sola incensuratezza (peraltro qui assente), ma sono necessari elementi di segno positivo che nel caso di specie mancavano.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce principi consolidati e li adatta al nuovo contesto normativo. In primo luogo, stabilisce che la riforma del 2024, pur depenalizzando le condotte sotto i 15 kg, non ha creato una discontinuità normativa per i fatti di maggiore gravità, che rimangono pienamente punibili. In secondo luogo, conferma che la valutazione sulla recidiva e sulle attenuanti generiche non è un automatismo, ma richiede un’analisi approfondita da parte del giudice sulla personalità del reo e sulle specifiche circostanze del caso. Infine, l’ammissione di colpa a seguito di un arresto in flagranza, senza ulteriori segni di ravvedimento, non è di per sé sufficiente a giustificare una diminuzione di pena. La pronuncia, quindi, traccia una linea di continuità e rigore nel contrasto al grave fenomeno del contrabbando doganale.

Cosa cambia per il reato di contrabbando doganale con la riforma del 2024?
La riforma (D.Lgs. 141/2024) ha elevato la soglia di rilevanza penale da 10 a 15 chilogrammi convenzionali di tabacco. Al di sotto di questa soglia, se non ricorrono aggravanti, la condotta non è più un reato ma un illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria.

Perché la Corte non ha concesso le attenuanti generiche nonostante l’ammissione dei fatti?
La Corte ha ritenuto che l’ammissione degli addebiti non fosse frutto di un sincero pentimento, ma una conseguenza inevitabile dell’arresto in flagranza di reato. Mancando altri elementi positivi, il semplice comportamento processuale corretto non è stato considerato sufficiente per la concessione delle attenuanti.

La recidiva viene applicata automaticamente in presenza di precedenti penali?
No. La Corte ha chiarito che i giudici di merito hanno correttamente valutato non solo i precedenti penali, ma anche la personalità complessiva degli imputati, riscontrando una loro specifica “proclività a delinquere”, motivando così adeguatamente l’applicazione dell’aumento di pena per la recidiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati