Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 32684 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 32684 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 11/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME NOME a REGGIO CALABRIA il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 06/03/2025 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso, la memoria difensiva e la ordinanza impugnata.
Rilevato che il ricorso di NOME COGNOME è manifestamente infondato;
Considerato infatti che il provvedimento impugNOME, in puntuale applicazione dei principi in materia di continuazione come declinati dalla giurisprudenza di legittimità ha ineccepibilmente osservato che osta al riconoscimento della continuazione tra i reati indicati nell’istanza, con rilievo decisivo, l’assenza di circostanze da desumere che il predetto, sin dalla consumazione dei reati in materia di armi (commessi nel 2010 e nel 2011), avesse programmato, sia pure nelle linee generali richieste dall’art. 81, secondo comma, cod. pen., anche quello successivo (partecipazione ad associazione di stampo mafioso nel periodo dal 2014 al 15 marzo 2016) tenuto conto della distanza temporale tra essi intercorsa, della circostanza che per le violazioni della legge armi non era stata contestata la circostanza aggravante ad effetto speciale di cui all’art. 416-bis. 1. cod. pen. e, comunque, dell’assenza di elementi a conferma del fatto che egli – sin dal 2010 – si fosse prefigurato l’ingresso in un sodalizio mafioso che sarebbe avvenuto alcuni anni dopo. In tale contesto i reati commessi sono riconducibili, quindi, ad autonome risoluzioni criminose ed espressione di una pervicace volontà criminale non meritevole dell’applicazione di istituti di favore; Corte di Cassazione – copia non ufficiale
Rilevato, altresì, che le censure del ricorrente, pur riguardando la violazione di legge ed il vizio di motivazione, sollecitano una inammissibile lettura alternativa de compendio probatorio tratto dalle sentenze in esecuzione da sovrapporre a quella, non manifestamente illogica, del giudice dell’esecuzione;
Ritenuto che, pertanto, deve essere dichiarata l’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, 1’11 settembre 2025.