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Contestazione suppletiva e querela: il PM può agire

La Corte di Cassazione ha stabilito che il Pubblico Ministero può legittimamente effettuare una contestazione suppletiva, aggiungendo un’aggravante che rende il reato procedibile d’ufficio, anche dopo la scadenza del termine per presentare querela. La sentenza annulla una decisione di improcedibilità per furto di energia elettrica, affermando che la modifica dell’imputazione ripristina la condizione per procedere. La Corte distingue nettamente questa situazione dalla prescrizione, che invece estingue il reato in via definitiva.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Contestazione Suppletiva: Il Potere del PM di Superare la Mancanza di Querela

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 19628 del 2025, affronta un tema di grande attualità processuale, reso cruciale dalla Riforma Cartabia: la possibilità per il Pubblico Ministero di utilizzare la contestazione suppletiva per superare la mancanza di querela. La decisione chiarisce che il PM può modificare l’imputazione aggiungendo un’aggravante che rende il reato procedibile d’ufficio, anche se il termine per la proposizione della querela da parte della persona offesa è già scaduto.

I Fatti del Caso: Furto di Energia e la Mancanza di Querela

Il caso ha origine da un procedimento per furto di energia elettrica. A seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 150/2022 (Riforma Cartabia), questo reato, anche se aggravato, è diventato procedibile a querela, salvo la presenza di specifiche aggravanti che ne mantengono la procedibilità d’ufficio.
Nel caso di specie, non essendo stata presentata querela entro i termini previsti dalla normativa transitoria, il Tribunale di primo grado aveva dichiarato l’improcedibilità dell’azione penale. Il giudice aveva ritenuto inutile la successiva modifica dell’imputazione operata in udienza dal Pubblico Ministero, che aveva aggiunto l’aggravante della destinazione del bene a pubblico servizio. Secondo il Tribunale, la causa di improcedibilità si era già consolidata, rendendo tardivo l’intervento dell’accusa.

La Decisione della Cassazione sulla contestazione suppletiva

Il Procuratore Generale ha impugnato la decisione, e la Corte di Cassazione gli ha dato ragione, annullando la sentenza e rinviando il processo al Tribunale. Il fulcro della decisione risiede nel riconoscimento del potere del Pubblico Ministero di modificare l’imputazione per farla corrispondere pienamente ai fatti emersi.
La Suprema Corte ha affermato che il potere di contestazione suppletiva è uno strumento essenziale per garantire il principio di obbligatorietà dell’azione penale e la corretta qualificazione giuridica del fatto. Questo potere non viene meno solo perché è scaduto il termine per la querela.

Differenza tra Improcedibilità e Prescrizione

Un passaggio chiave delle motivazioni riguarda la distinzione fondamentale tra l’improcedibilità per mancanza di querela e la prescrizione del reato.
– La prescrizione è una causa di estinzione del reato di natura sostanziale. Una volta maturata, essa pone fine in modo definitivo alla possibilità di punire il colpevole, e nessuna attività processuale successiva può superarla.
– L’improcedibilità per mancanza di querela è, invece, una condizione processuale. La sua mancanza impedisce al processo di proseguire, ma se questa condizione viene ripristinata (ad esempio, perché emerge un’aggravante che rende il reato procedibile d’ufficio), l’azione penale può riprendere il suo corso.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sulla base di una lettura costituzionalmente orientata delle norme processuali. Il potere del Pubblico Ministero di effettuare una contestazione suppletiva alla prima udienza utile è funzionale a garantire che il processo si svolga sulla base di un’accusa completa e corrispondente alle risultanze investigative. Impedire tale modifica dopo la scadenza del termine per la querela creerebbe una disparità ingiustificata, subordinando l’esercizio dell’azione penale per un reato procedibile d’ufficio a una inerzia processuale o a una precedente, incompleta valutazione dei fatti.
La Corte ha ribadito che il sistema processuale prevede un bilanciamento tra i poteri dell’accusa e i diritti della difesa. La modifica dell’imputazione, infatti, deve sempre essere seguita dalla concessione di un termine a difesa all’imputato per garantire il pieno esercizio del contraddittorio. La soluzione adottata, pertanto, tutela sia l’interesse dello Stato alla persecuzione dei reati sia i diritti fondamentali dell’imputato.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 19628/2025 stabilisce un principio di diritto chiaro: l’improcedibilità per mancanza di querela non è una barriera insormontabile. Il Pubblico Ministero ha il potere e il dovere di adeguare l’imputazione alla realtà dei fatti, anche mediante una contestazione suppletiva che, introducendo un’aggravante, renda il reato procedibile d’ufficio. Tale potere può essere esercitato anche dopo la scadenza del termine per la querela, ripristinando così la piena procedibilità dell’azione penale e consentendo al processo di giungere a una decisione nel merito.

Dopo la Riforma Cartabia, se manca la querela per un reato di furto, il processo si ferma sempre?
No. Se il Pubblico Ministero contesta un’aggravante che rende il reato procedibile d’ufficio, come la destinazione del bene a pubblico servizio, il processo può legittimamente proseguire.

Il Pubblico Ministero può aggiungere un’aggravante (contestazione suppletiva) anche se è già scaduto il termine per la persona offesa per presentare la querela?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che è consentito. La modifica dell’imputazione può avvenire alla prima udienza utile e ha l’effetto di ripristinare la condizione di procedibilità del reato.

C’è differenza tra la maturata prescrizione e la mancanza di querela rispetto alla possibilità di modificare l’imputazione?
Sì, la differenza è fondamentale. La prescrizione è una causa sostanziale di estinzione del reato e, una volta maturata, impedisce definitivamente la prosecuzione del processo. La mancanza di querela è una causa di improcedibilità processuale che può essere superata qualora emerga una circostanza che rende il reato procedibile d’ufficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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