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Consumo di gruppo: quando è reato? La Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza 20578/2024, interviene su un caso di spaccio di cocaina, ribadendo i confini tra la cessione illecita e il penalmente irrilevante consumo di gruppo. La Corte ha dichiarato inammissibile gran parte del ricorso, confermando la condanna. Tuttavia, ha annullato con rinvio la sentenza riguardo a un singolo episodio, la cui prova si basava su un appuntamento notturno, ritenendo la motivazione insufficiente dopo l’assoluzione per altri capi d’accusa che ne costituivano il presupposto logico.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Consumo di gruppo o spaccio? La Cassazione traccia la linea

La distinzione tra spaccio di stupefacenti e consumo di gruppo rappresenta una delle questioni più delicate e dibattute nel diritto penale. Con la recente sentenza n. 20578 del 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su questo tema, offrendo chiarimenti fondamentali sui criteri che rendono un acquisto collettivo di droga penalmente irrilevante. Il caso analizzato riguarda un uomo condannato in appello per numerose cessioni di cocaina, il quale aveva basato la sua difesa proprio sulla tesi del consumo di gruppo.

I Fatti del Processo

L’imputato era stato condannato dal Tribunale per decine di episodi di cessione di cocaina. La Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la sentenza, assolvendolo da numerosi capi d’imputazione e riconoscendo per i reati residui l’ipotesi del fatto di lieve entità. Nonostante ciò, la condanna per spaccio era stata confermata per diversi episodi. L’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo principalmente due punti: la violazione di legge per non aver ricondotto alcuni fatti all’ipotesi di consumo di gruppo e un vizio di motivazione su specifici episodi contestati.

La Tesi del Consumo di Gruppo secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha colto l’occasione per ribadire il suo orientamento consolidato sul tema. Affinché si possa parlare di consumo di gruppo, e quindi di una condotta non punibile, devono ricorrere simultaneamente tre precise condizioni:

1. L’acquirente deve essere uno degli assuntori: chi materialmente compra la sostanza deve far parte del gruppo che la consumerà.
2. L’acquisto deve avvenire sin dall’inizio per conto degli altri: ci deve essere un mandato collettivo all’acquisto, non una decisione successiva di dividere la droga.
3. L’identità dei mandanti e la loro volontà devono essere certe sin dall’inizio: i membri del gruppo devono essere ben definiti e tutti devono aver manifestato l’intenzione di procurarsi la sostanza tramite un compartecipe, contribuendo anche economicamente.

Nel caso di specie, la difesa non è riuscita a dimostrare, episodio per episodio, la sussistenza di questi requisiti. Le argomentazioni sono state ritenute generiche e non supportate da prove specifiche, portando la Corte a dichiarare inammissibili le censure su questo punto.

L’Annullamento per Vizio di Motivazione: il caso dell’appuntamento notturno

Se la linea generale della difesa è stata respinta, un motivo di ricorso ha invece trovato accoglimento. Riguardava un singolo capo d’imputazione (il n. 21), per il quale la condanna si fondava essenzialmente su un appuntamento concordato per l’una di notte. La Corte d’Appello aveva ritenuto che un orario simile fosse “logicamente conciliabile solo con la necessità di reperire cocaina”.

La Cassazione ha smontato questa argomentazione, definendola insufficiente. Il giudice di primo grado, infatti, aveva valorizzato quell’appuntamento notturno inserendolo in un contesto più ampio, ovvero un modus operandi simile ad altri episodi di spaccio contestati all’imputato. Tuttavia, in appello l’imputato era stato assolto proprio per quegli episodi. Venendo meno il presupposto (la serialità del comportamento), il solo riferimento all’orario notturno è stato giudicato un indizio troppo debole per fondare una condanna, privo di quel riscontro che lo rendeva significativo. Di conseguenza, la sentenza è stata annullata su questo punto con rinvio alla Corte d’Appello per un nuovo esame.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione su due binari paralleli. Da un lato, ha riaffermato la necessità di un’allegazione difensiva rigorosa e specifica per invocare la scriminante del consumo di gruppo. Non basta affermare genericamente di consumare droga con amici; è necessario provare, per ogni singola accusa, che l’acquisto è avvenuto secondo i rigidi criteri stabiliti dalla giurisprudenza. La genericità delle argomentazioni difensive si è scontrata con il consolidato principio che esclude la possibilità di un riesame del merito in sede di legittimità.

Dall’altro lato, la Corte ha censurato la motivazione della sentenza d’appello sul capo 21 perché illogica e carente. La condanna non può basarsi su un singolo elemento (l’orario) privato del suo contesto probatorio originario. L’assoluzione per i reati che avrebbero dovuto fungere da riscontro ha reso la motivazione ‘orfana’ del suo principale sostegno logico, violando il principio secondo cui ogni condanna deve essere supportata da prove al di là di ogni ragionevole dubbio.

Le Conclusioni

La sentenza 20578/2024 offre due importanti lezioni. In primo luogo, consolida l’interpretazione restrittiva della figura del consumo di gruppo, che non può essere usata come un facile scudo contro le accuse di spaccio se non supportata da prove concrete e dettagliate. In secondo luogo, sottolinea l’importanza della coerenza e della completezza della motivazione di una sentenza di condanna. Un indizio, di per sé neutro, può assumere valore probatorio solo se inserito in un quadro accusatorio solido e coerente, che non può sopravvivere se le sue fondamenta vengono a mancare nei gradi di giudizio successivi.

Quando l’acquisto di droga per più persone non è considerato reato di spaccio?
L’acquisto non è reato quando si configura come ‘consumo di gruppo’. Ciò avviene a tre condizioni: l’acquirente è anche un consumatore, l’acquisto è fatto fin dall’inizio per conto di un gruppo ben definito di persone, e tutti i membri hanno manifestato la volontà di partecipare all’acquisto, anche economicamente.

Perché la Cassazione ha annullato la condanna per un singolo episodio?
La condanna per l’episodio n. 21 è stata annullata perché la motivazione della Corte d’Appello era diventata insufficiente. Si basava su un appuntamento notturno, il cui valore indiziario era stato inizialmente rafforzato dal confronto con altri episodi simili. Poiché l’imputato è stato assolto in appello per quegli altri episodi, il solo orario notturno è stato ritenuto un indizio troppo debole per sostenere una condanna.

È sufficiente un appuntamento in piena notte per provare un’accusa di spaccio?
No, secondo questa sentenza, il solo riferimento a un orario notturno, se non supportato da altri elementi probatori concreti e rilevanti, non è sufficiente a fondare una sentenza di condanna per spaccio di stupefacenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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