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Confisca veicolo droga: quando è obbligatoria?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per detenzione di un ingente quantitativo di cocaina. La sentenza conferma che la confisca del veicolo droga è obbligatoria anche se le modifiche per il trasporto sono rimovibili. L’aggravante dell’ingente quantità è stata ritenuta correttamente applicata data la quantità di oltre 6 kg di sostanza stupefacente.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Veicolo Droga: La Cassazione Conferma la Linea Dura

La confisca del veicolo per droga rappresenta una delle conseguenze più severe per chi utilizza un mezzo per commettere reati legati agli stupefacenti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 33632/2025, ribadisce un principio fondamentale: la confisca è obbligatoria anche quando le modifiche apportate al veicolo per nascondere la sostanza sono facilmente rimovibili. Analizziamo questa importante decisione.

I fatti di causa

Il caso ha origine da una sentenza di patteggiamento emessa dal GIP del Tribunale di Padova. Un individuo veniva condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione e 26.000 euro di multa per aver detenuto 13 panetti di cocaina, per un peso complessivo di oltre 6 kg. Oltre alla pena detentiva, il giudice disponeva la confisca dell’autovettura utilizzata per il trasporto, in quanto risultava appositamente modificata per occultare lo stupefacente.

I motivi del ricorso in Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione basandosi su due principali motivi:
1. Erronea applicazione dell’aggravante: Sosteneva che il quantitativo di principio attivo non fosse tale da giustificare l’applicazione della circostanza aggravante dell’ingente quantità, prevista dall’art. 80, comma 2, del d.P.R. 309/1990.
2. Illegittimità della confisca: Contestava la confisca del veicolo, argomentando che la modifica apportata non era strutturale o permanente, ma facilmente reversibile. Secondo la sua tesi, ciò escluderebbe la ‘stabilità’ della destinazione del veicolo a fini illeciti, rendendo la confisca illegittima.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo entrambi i motivi manifestamente infondati. Vediamo nel dettaglio il ragionamento dei giudici.

Sull’aggravante dell’ingente quantità

La Corte ha preliminarmente ricordato che, in caso di patteggiamento, il ricorso per cassazione è consentito solo per vizi specifici, tra cui l’erronea qualificazione giuridica del fatto, ma solo se l’errore è ‘manifesto’, cioè palese e indiscutibile. Nel caso di specie, la detenzione di oltre 6 chilogrammi di cocaina rientra pienamente, senza alcun margine di dubbio, nella nozione di ‘ingente quantità’ delineata dalla giurisprudenza consolidata. Le Sezioni Unite hanno infatti stabilito che tale aggravante è ravvisabile quando la quantità superi di 2.000 volte il valore soglia della dose media giornaliera (che per la cocaina è di 0,5 mg). Pertanto, il motivo è stato respinto come assertivo e privo di fondamento.

Sulla legittimità della confisca del veicolo per droga

Questo è il punto centrale della sentenza. La Corte ha smontato la tesi difensiva, chiarendo che la natura rimovibile o transitoria delle modifiche apportate al veicolo è del tutto irrilevante ai fini della confisca del veicolo per droga. I giudici hanno sottolineato che la confisca in questione è un caso di confisca obbligatoria ai sensi dell’art. 240, secondo comma, c.p. Si tratta di una misura con una chiara natura sanzionatoria, che si applica in base a due elementi: la valutazione della persona del colpevole e l’accertato utilizzo del bene per commettere il reato. Lo stretto nesso strumentale tra il veicolo e il crimine è ciò che conta. La precarietà delle modifiche non rende la misura sproporzionata, poiché ciò che viene sanzionato è l’aver destinato quel bene, anche solo temporaneamente, alla realizzazione di un’attività illecita.

Conclusioni

La sentenza in esame consolida un orientamento rigoroso in materia di lotta al narcotraffico. Il messaggio è chiaro: chiunque modifichi un veicolo, anche con accorgimenti non permanenti, per trasportare sostanze stupefacenti, subirà la perdita definitiva del mezzo. La natura sanzionatoria della confisca prevale sulla reversibilità delle alterazioni, poiché la legge intende colpire non solo la condotta criminale, ma anche gli strumenti che la rendono possibile. Questa decisione serve da monito, evidenziando che l’utilizzo di qualsiasi bene per fini illeciti ne comporta gravi conseguenze patrimoniali, indipendentemente dalla stabilità della sua destinazione criminale.

Quando la modifica di un veicolo per trasportare droga ne causa la confisca?
La confisca del veicolo è obbligatoria quando questo viene utilizzato come strumento per commettere il reato. La natura permanente o rimovibile delle modifiche apportate per occultare la droga è irrilevante; conta solo lo stretto nesso strumentale tra il veicolo e l’illecito.

L’aggravante dell’ingente quantità di droga a quanto corrisponde?
Secondo la giurisprudenza citata dalla Corte, l’aggravante dell’ingente quantità si configura quando la sostanza supera di 2.000 volte il valore massimo della dose media giornaliera. Per la cocaina, con una dose media di 0,5 mg, un quantitativo di oltre 6 kg supera ampiamente tale soglia.

È possibile contestare la confisca di un veicolo se la modifica è facilmente rimovibile?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la natura transitoria e rimovibile delle modifiche è irrilevante. La confisca ha una natura sanzionatoria legata all’utilizzo del bene nella commissione del reato e non è influenzata dalla possibilità di ripristinare le condizioni originarie del veicolo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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