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Confisca senza sequestro: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39229/2024, ha stabilito che la confisca di beni è valida anche se il precedente decreto di sequestro è nullo o illecito. Il caso riguardava la richiesta di revoca di una confisca da parte di due eredi, basata sul fatto che il sequestro era frutto di un reato di falso. La Corte ha chiarito che il sequestro è una misura cautelare facoltativa e non un presupposto indispensabile per la confisca. Pertanto, l’invalidità dell’atto di sequestro non inficia la legittimità della confisca, la quale si basa autonomamente sulla prova dell’origine illecita dei beni.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Confisca Senza Sequestro è Valida? L’Analisi della Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale nelle misure di prevenzione patrimoniali: la validità della confisca senza sequestro o, più specificamente, quando il sequestro che la precede è affetto da nullità assoluta. Con la sentenza n. 39229 del 2024, i giudici hanno chiarito che l’invalidità del provvedimento cautelare non travolge automaticamente la misura definitiva, riaffermando l’autonomia della confisca.

I Fatti del Caso: Una Confisca Basata su un Atto Illecito

Il caso trae origine dal ricorso di due eredi avverso un’ordinanza della Corte d’Appello che aveva respinto la loro istanza di revoca della confisca del capitale sociale e del compendio aziendale di due società. La particolarità della vicenda risiedeva nel vizio del provvedimento originario: il decreto di sequestro, che aveva dato il via alla procedura, era stato emesso in modo illecito.

Nello specifico, era emerso che il giudice estensore del provvedimento di sequestro aveva commesso un reato di falso, apponendo una firma apocrifa del presidente del collegio. I ricorrenti sostenevano che, essendo il sequestro un atto nullo e penalmente illecito, anche la successiva confisca, basata su di esso, dovesse essere revocata, in quanto la legge prevede la revoca quando la decisione si fonda su “atti riconosciuti falsi”.

Il Rapporto tra Sequestro e Confisca: La Visione della Corte sulla confisca senza sequestro

Il cuore della questione giuridica risiede nella natura del rapporto tra sequestro e confisca. Secondo i ricorrenti, il sequestro è un presupposto indefettibile della confisca. La loro tesi si basava su un’interpretazione letterale dell’art. 24 del D.Lgs. 159/2011, secondo cui “il Tribunale dispone la confisca dei beni sequestrati”. Da ciò, facevano discendere l’impossibilità di confiscare beni che non fossero stati oggetto di un sequestro valido.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa interpretazione, aderendo a un consolidato orientamento giurisprudenziale. I giudici hanno ribadito che il sequestro, nel sistema delle misure di prevenzione, ha una natura puramente cautelare ed è meramente eventuale. La sua funzione non è quella di essere un presupposto giuridico della confisca, ma di anticiparne provvisoriamente gli effetti per impedire che i beni vengano occultati o dispersi prima della decisione definitiva. Di conseguenza, una confisca senza sequestro preventivo, o con un sequestro inefficace o nullo, è perfettamente legittima.

## Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha argomentato che i “fatti o atti falsi” che, ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 159/2011, possono condurre alla revoca della confisca, non sono quelli relativi alla sequenza procedimentale, ma devono riguardare il merito della decisione. In altre parole, la falsità deve attenere agli elementi di prova che hanno dimostrato l’esistenza dei presupposti per la confisca (come la pericolosità sociale del proposto o l’origine illecita dei beni), non a vizi procedurali come la nullità del decreto di sequestro.

Il sequestro, essendo una misura strumentale, non “determina” la confisca. La confisca si basa su un’autonoma valutazione del tribunale circa la sproporzione del patrimonio rispetto al reddito e la sua illecita provenienza. Pertanto, la nullità del sequestro, anche se derivante da un reato come il falso, non si trasmette alla confisca, che mantiene la sua validità se i suoi presupposti sostanziali sono stati correttamente accertati.

## Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia consolida un principio fondamentale nella lotta ai patrimoni illeciti. Le conclusioni che se ne possono trarre sono le seguenti:
1. Autonomia della Confisca: La confisca è una misura autonoma che non dipende dalla validità di un precedente sequestro. La sua legittimità si fonda esclusivamente sulla prova dei presupposti sostanziali richiesti dalla legge.
2. Natura Cautelare del Sequestro: Il sequestro è uno strumento facoltativo e non un passaggio obbligato del procedimento di prevenzione. La sua assenza o invalidità non preclude l’adozione della misura ablatoria definitiva.
3. Robustezza del Sistema: Questa interpretazione rende il sistema di prevenzione patrimoniale più robusto, impedendo che vizi procedurali, anche gravi, possano vanificare l’azione dello Stato volta a recuperare beni di provenienza criminale.

Un provvedimento di confisca è valido se il sequestro preventivo che lo ha preceduto è nullo o illecito?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il sequestro è una misura cautelare facoltativa e non una condizione indispensabile per la confisca. L’invalidità del sequestro non compromette la validità della confisca, la quale si fonda autonomamente sulla dimostrazione dei presupposti di legge.

Qual è la funzione del sequestro nelle misure di prevenzione patrimoniale?
Il sequestro ha una funzione cautelare e provvisoria. Serve ad anticipare gli effetti della confisca per impedire che i beni vengano nascosti o dispersi durante il procedimento, garantendo così l’efficacia della misura finale di ablazione.

Cosa si intende per “atti falsi” che possono portare alla revoca di una confisca ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 159/2011?
Gli “atti falsi” menzionati dalla norma sono quelli che hanno costituito la base probatoria della decisione di confisca (ad esempio, documenti falsi usati per dimostrare l’origine illecita dei beni) e non gli atti procedurali interni alla sequenza, come il decreto di sequestro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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