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Confisca pistola scacciacani: obbligatoria nel patteggiamento

La Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca di una pistola scacciacani priva di tappo rosso, il cui porto costituisce reato, è una misura obbligatoria e non discrezionale. Di conseguenza, in una sentenza di patteggiamento, il giudice non è tenuto a fornire una motivazione specifica per disporla, essendo sufficiente l’accertamento del reato. La Corte ha rigettato il ricorso di un imputato che lamentava l’omessa motivazione sulla confisca del bene.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Pistola Scacciacani e Patteggiamento: Quando la Motivazione non Serve

In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza pratica: la necessità di motivazione per la confisca di una pistola scacciacani nell’ambito di una sentenza di patteggiamento. La decisione chiarisce la distinzione fondamentale tra confisca obbligatoria e facoltativa, delineando con precisione gli obblighi del giudice in questi casi. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprenderne le implicazioni.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso di un imputato contro una sentenza di patteggiamento emessa dal Giudice per le indagini preliminari. L’imputato aveva concordato una pena per diversi reati, tra cui rapina aggravata, lesioni e, punto focale della questione, il porto illegale in luogo pubblico di una pistola scacciacani priva del tappo rosso occlusivo sulla canna.

Il giudice, oltre ad applicare la pena concordata, aveva disposto la confisca e la distruzione dell’arma. Il difensore dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando l’omessa motivazione su questo specifico punto. Secondo la difesa, la natura sintetica delle sentenze di patteggiamento non può estendersi a statuizioni esterne all’accordo tra le parti, come appunto la confisca, che richiederebbe un’argomentazione specifica da parte del giudice.

La confisca pistola scacciacani: Obbligatoria per Legge

Il cuore della questione risiede nella natura del bene confiscato. La Corte di Cassazione ha innanzitutto ribadito un principio consolidato: il porto ingiustificato di una pistola scacciacani (strumento di segnalazione acustica) sprovvista di tappo rosso integra una specifica contravvenzione prevista dalla legge sulle armi (L. n. 110/1975).

Questa qualificazione giuridica è cruciale perché attiva l’articolo 240 del codice penale, che al secondo comma, n. 2, prevede la confisca obbligatoria per “le cose, il porto delle quali costituisce reato”. La pistola scacciacani senza tappo rosso rientra pienamente in questa categoria, poiché la sua circolazione è considerata intrinsecamente pericolosa, data la potenziale trasformabilità in arma vera e propria e l’idoneità a intimidire.

Motivazione: la Differenza tra Confisca Obbligatoria e Facoltativa

La Corte ha poi spiegato la differente disciplina motivazionale a seconda del tipo di confisca. Ai sensi dell’art. 445 del codice di procedura penale, la sentenza di patteggiamento può disporre la confisca in tutti i casi previsti dall’art. 240 c.p., sia quando essa è facoltativa sia quando è obbligatoria. Tuttavia, l’onere di motivazione per il giudice cambia radicalmente:

* Confisca facoltativa: Il giudice deve motivare l’esercizio del suo potere discrezionale, spiegando le ragioni per cui ritiene opportuno applicare la misura.
* Confisca obbligatoria: Il giudice è tenuto unicamente a evidenziare il presupposto legale che la impone. Non è richiesta una motivazione ulteriore, poiché la misura è una conseguenza diretta e inderogabile della legge.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto il ricorso infondato. Secondo gli Ermellini, la motivazione sulla sussistenza del presupposto legale per la confisca della pistola scacciacani era implicitamente contenuta nel corpo della sentenza impugnata. Nel momento in cui il GIP ha ritenuto corretta la qualificazione giuridica dei fatti contestati (cioè il reato di porto di pistola scacciacani senza tappo rosso) e ha escluso cause di proscioglimento, ha di fatto affermato la sussistenza del reato.

Questa affermazione è il presupposto legale che, per legge, rende obbligatoria la confisca. Di conseguenza, il giudice non aveva alcun obbligo di aggiungere una motivazione specifica e ulteriore su tale punto. La confisca è scattata automaticamente come conseguenza prevista dalla normativa per quel tipo di reato.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un importante principio procedurale: nelle sentenze di patteggiamento, l’obbligo di motivazione sulla confisca è strettamente legato alla sua natura. Se il bene è intrinsecamente illecito e il suo porto costituisce di per sé reato, la confisca è obbligatoria e non necessita di un’autonoma motivazione. È sufficiente che il giudice accerti la sussistenza del reato presupposto. Al contrario, solo per la confisca facoltativa, che implica una valutazione discrezionale, il giudice è tenuto a esplicitare le ragioni della sua decisione. Questa pronuncia offre quindi un chiaro indirizzo sia per la difesa che per i giudici nella gestione degli accordi di pena che coinvolgono beni soggetti a confisca.

È sempre necessaria una motivazione specifica per la confisca in una sentenza di patteggiamento?
No. La motivazione specifica è richiesta solo quando la confisca è facoltativa, cioè quando il giudice esercita un potere discrezionale. Se la confisca è obbligatoria per legge, come nel caso di beni il cui porto è reato, è sufficiente che il giudice accerti la sussistenza del reato presupposto, senza necessità di ulteriori argomentazioni.

Il porto di una pistola scacciacani senza tappo rosso è reato?
Sì. Secondo la sentenza, il porto fuori dalla propria abitazione di una pistola scacciacani sprovvista del tappo rosso occlusivo della canna integra la contravvenzione prevista dall’art. 4 della legge n. 110 del 1975, poiché è uno strumento la cui circolazione è vietata per le sue intrinseche caratteristiche di pericolosità e potenziale trasformabilità.

Cosa distingue la confisca obbligatoria da quella facoltativa in termini di motivazione?
La confisca obbligatoria è una conseguenza diretta e inderogabile prevista dalla legge per determinati reati o beni. Per disporla, il giudice deve solo verificare che ricorra il presupposto legale (es. l’esistenza del reato). La confisca facoltativa, invece, è una scelta discrezionale del giudice, il quale deve quindi spiegare (motivare) perché ritiene necessario e opportuno applicare tale misura nel caso concreto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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