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Confisca per sproporzione stupefacenti: la Cassazione

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro la confisca per sproporzione di una somma di denaro a un soggetto condannato per detenzione di stupefacenti di lieve entità. La Corte conferma che, a seguito delle modifiche legislative del 2023, tale misura si applica anche a questa fattispecie, basandosi sulla legge vigente al momento della sentenza di primo grado.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per sproporzione estesa ai reati minori di droga: la parola alla Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un’importante questione relativa alla confisca per sproporzione di beni, in particolare somme di denaro, a soggetti condannati per reati di lieve entità legati agli stupefacenti. La decisione chiarisce l’ambito di applicazione delle nuove normative introdotte nel 2023, consolidando un orientamento più rigoroso nel contrasto ai patrimoni di origine illecita, anche quando derivanti da attività di spaccio considerate ‘minori’.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso di un individuo condannato dalla Corte di Appello per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti, qualificato come fatto di lieve entità ai sensi dell’art. 73, comma 5, del d.P.R. 309/90. La condanna prevedeva una pena detentiva e una multa. L’unico punto contestato dall’imputato nel suo ricorso per cassazione era la confisca di una somma di denaro pari a 4.005,00 euro, sequestrata durante le indagini.

Secondo la difesa, la confisca era illegittima perché non era stata fornita la prova che quel denaro costituisse il profitto specifico del reato contestato. In altre parole, il semplice possesso di contanti da parte di una persona accusata di spaccio non sarebbe sufficiente a giustificarne l’acquisizione da parte dello Stato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, confermando la legittimità della confisca disposta dalla Corte di Appello. I giudici di legittimità hanno avallato la riqualificazione della misura ablatoria, originariamente disposta come confisca ordinaria (art. 240 c.p.), in confisca per sproporzione (o ‘allargata’) ai sensi dell’art. 240-bis del codice penale.

Le Motivazioni della Sentenza sulla confisca per sproporzione

Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione della successione delle leggi penali nel tempo. La Corte ha chiarito che il regime di confiscabilità applicabile deve essere individuato sulla base della legge in vigore al momento della sentenza di primo grado, e non al momento della commissione del reato.

Nel caso specifico, la sentenza di primo grado era stata emessa dopo l’entrata in vigore del d.l. n. 123 del 2023 (convertito in legge n. 159 del 2023), che ha modificato l’art. 85-bis del Testo Unico Stupefacenti. Tale modifica ha esteso l’applicabilità della confisca per sproporzione anche ai condannati per il reato di lieve entità previsto dall’art. 73, comma 5.

Di conseguenza, la Corte d’Appello aveva correttamente corretto l’errore del giudice di primo grado, applicando la nuova e più severa disciplina. La Cassazione ha ribadito che, per i reati in materia di stupefacenti, il denaro trovato nella disponibilità dell’imputato può essere confiscato non solo come profitto diretto del reato (se provato), ma anche quando il suo valore è sproporzionato rispetto al reddito o all’attività economica del condannato e quest’ultimo non è in grado di giustificarne la legittima provenienza.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza: l’azione di contrasto ai patrimoni illeciti si è rafforzata, estendendo la potente misura della confisca per sproporzione anche a reati che, pur considerati ‘minori’, sono spesso la base di accumulazioni patrimoniali illecite. La decisione sottolinea che l’onere di giustificare la provenienza lecita del denaro sproporzionato rispetto ai propri redditi ricade sul condannato. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, emerge un chiaro segnale: la lotta all’illegalità passa anche attraverso l’aggressione ai patrimoni la cui origine non può essere chiaramente dimostrata, indipendentemente dalla gravità specifica del reato presupposto.

Quando si applica la confisca per sproporzione nei reati di droga di lieve entità?
Si applica quando la sentenza di primo grado è stata emessa dopo l’entrata in vigore delle modifiche legislative introdotte dal D.L. 123/2023, che hanno incluso esplicitamente questa fattispecie di reato tra quelle che consentono tale tipo di confisca.

Il denaro trovato addosso a una persona condannata per spaccio può essere sempre confiscato?
Non automaticamente come profitto del reato, a meno che non vi sia un nesso di causalità diretto. Tuttavia, può essere sottoposto a confisca per sproporzione se il suo valore è sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica del condannato e quest’ultimo non ne giustifica la legittima provenienza.

Quale legge si applica per decidere sulla confiscabilità dei beni in un processo penale?
La sentenza stabilisce che il regime giuridico applicabile per la confisca è quello previsto dalla legge in vigore al momento della pronuncia della sentenza di primo grado, non necessariamente quella in vigore al momento della commissione del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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