LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Confisca per sproporzione: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un’ordinanza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per sproporzione di alcuni immobili. I beni, intestati alla moglie di un soggetto indagato, sono stati ritenuti nella disponibilità di quest’ultimo. La Corte ha stabilito che il ricorso, anziché denunciare una violazione di legge, si limitava a contestare la valutazione delle prove operata dal tribunale, che non aveva ritenuto sufficientemente dimostrata la legittima provenienza dei fondi usati per l’acquisto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per sproporzione: quando la prova della donazione non basta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di confisca per sproporzione, sottolineando i limiti del ricorso per cassazione e l’onere probatorio a carico di chi afferma la legittima provenienza dei beni. Il caso riguarda un sequestro preventivo di immobili formalmente intestati a una donna, ma ritenuti nella disponibilità del marito, indagato come figura di spicco in un’associazione criminale. La ricorrente sosteneva di aver acquistato gli immobili con denaro ricevuto in donazione, ma la sua tesi non ha convinto i giudici.

I Fatti del Caso

Il Tribunale di Napoli aveva confermato un decreto di sequestro preventivo su alcuni immobili intestati a una donna. La misura era funzionale alla confisca per sproporzione, poiché i beni erano ritenuti riconducibili al marito, un soggetto indagato per reati associativi gravi, latitante e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La difesa della ricorrente si basava su una specifica linea argomentativa: i fondi per l’acquisto degli immobili, pari a 260.000 euro, provenivano da una donazione. Tale somma derivava da un risarcimento danni di oltre 251.000 euro incassato dal suocero, il quale, tramite una procura speciale, aveva autorizzato la ricorrente a riscuotere l’importo. Successivamente, la somma sarebbe stata donata alla ricorrente e depositata sui suoi conti correnti, dai quali erano partiti i pagamenti per l’acquisto.

Nonostante la documentazione prodotta (procura, movimenti bancari), il Tribunale aveva ritenuto la prova della donazione e della legittima provenienza dei fondi insufficiente, confermando il sequestro.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Confisca per Sproporzione

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici di legittimità hanno chiarito che, sebbene il ricorso fosse formalmente presentato come una violazione di legge (artt. 321 c.p.p. e 240-bis c.p.), in realtà mirava a ottenere un riesame del merito della vicenda. La ricorrente, infatti, non contestava un errore giuridico nell’applicazione delle norme, ma la valutazione che il Tribunale aveva fatto della documentazione prodotta.

La Corte ha specificato che il ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio dove si possono rivalutare le prove. L’appello si limitava a contrapporre una diversa interpretazione dei fatti, insistendo genericamente sulla validità probatoria della procura e dei bonifici, senza però individuare una specifica violazione di legge che avrebbe viziato la decisione impugnata.

Le Motivazioni della Sentenza

Il nucleo centrale della decisione della Cassazione risiede nella distinzione tra vizio di legge e vizio di motivazione. Il ricorso è ammissibile solo se denuncia un errore nell’interpretazione o nell’applicazione di una norma giuridica. Nel caso di specie, invece, la ricorrente cercava di confutare le conclusioni del Tribunale sul piano fattuale, sostenendo che le prove fornite fossero idonee a dimostrare la legittimità dell’acquisto.

Il Tribunale aveva motivato la sua decisione evidenziando la mancanza di una prova certa e convincente della donazione. La Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità, afferma che non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito sulla sufficienza e l’idoneità delle prove. La ricorrente non ha dimostrato che il ragionamento del Tribunale fosse manifestamente illogico o contraddittorio, né che avesse violato una norma di diritto. Pertanto, il suo ricorso si è risolto in una censura non consentita in sede di legittimità. A seguito dell’inammissibilità, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce che nei procedimenti di confisca per sproporzione, l’onere di dimostrare la legittima provenienza dei beni è rigoroso. La semplice allegazione di una tracciabilità finanziaria, come una donazione o un risarcimento, può non essere sufficiente se il contesto generale e altri elementi indiziari suggeriscono una diversa realtà. Inoltre, la pronuncia conferma che il ricorso per cassazione deve concentrarsi esclusivamente su questioni di diritto. Un tentativo di rimettere in discussione l’apprezzamento dei fatti e delle prove, come avvenuto in questo caso, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione economica.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, invece di denunciare una specifica violazione di legge, si limitava a contestare la valutazione delle prove e dei fatti compiuta dal Tribunale, cercando di ottenere un riesame del merito non consentito in sede di Cassazione.

Quale era la tesi difensiva della ricorrente e perché non è stata accolta?
La ricorrente sosteneva che i fondi per l’acquisto degli immobili provenissero da una donazione ricevuta dal suocero, a sua volta derivante da un risarcimento danni. Questa tesi non è stata accolta perché il Tribunale ha ritenuto la documentazione prodotta (procura all’incasso, movimenti bancari) insufficiente a dimostrare in modo certo e convincente la reale provenienza lecita del denaro.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, poiché si è ritenuto che il ricorso fosse stato proposto senza una colpa scusabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati