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Confisca per riciclaggio: prodotto vs profitto e beni futuri

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22641/2025, ha affrontato il tema della confisca per riciclaggio. Ha stabilito che l’oggetto della misura ablatoria è l’intero ‘prodotto’ del reato (le somme riciclate) e non solo il ‘profitto’ (il guadagno del riciclatore). La Corte ha inoltre dichiarato illegittima la confisca di beni e somme conseguiti dopo la definitività della sentenza, annullando su questo punto la decisione del GUP. Viene infine chiarito che l’imputato non ha interesse a impugnare la confisca di beni di terzi.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per Riciclaggio: la Cassazione distingue Prodotto e Profitto e vieta l’ablazione di Beni Futuri

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali sulla confisca per riciclaggio, affrontando due questioni fondamentali: l’estensione della confisca all’intero ammontare delle somme riciclate e l’illegittimità di ordinarne l’applicazione su beni futuri. Questa decisione consolida un importante principio sulla natura e i limiti delle misure ablatorie nel contrasto alla criminalità economica.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza di patteggiamento emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare. Tre imputati erano stati condannati a pene detentive e pecuniarie per reati di associazione a delinquere, riciclaggio, omessa presentazione di dichiarazioni fiscali e ricettazione.

Oltre alla pena, il giudice aveva disposto una vasta confisca, sia diretta che per equivalente, di beni e somme di denaro. Nello specifico, la confisca era stata ordinata per un valore corrispondente a quello che il giudice aveva qualificato come “profitto del reato”, ma che di fatto coincideva con l’intero importo delle operazioni di riciclaggio contestate a ciascun imputato. La parte più controversa della decisione era la previsione che la confisca potesse estendersi anche a somme “conseguite in tempo successivo rispetto alla definitività della sentenza”.

Contro questa sentenza, i difensori dei tre imputati proponevano ricorso per cassazione, sollevando diverse questioni di legittimità.

I Motivi del Ricorso: una questione di Profitto, Beni Futuri e Diritti dei Terzi

I ricorsi si concentravano principalmente su tre aspetti:

1. L’oggetto della confisca: Secondo i ricorrenti, la confisca avrebbe dovuto limitarsi al solo “profitto” effettivamente percepito dai riciclatori (le commissioni), e non estendersi all’intero “prodotto” del reato (le somme riciclate). A sostegno di questa tesi, veniva richiamata la recente pronuncia delle Sezioni Unite “Massini”, che in materia di corruzione aveva limitato la confisca alla quota di profitto individuale.
2. La confisca dei beni futuri: Tutti i ricorrenti contestavano l’illegittimità della disposizione che permetteva l’aggressione di beni e somme che sarebbero entrati nel loro patrimonio solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza, sostenendo la natura sanzionatoria della confisca e la sua conseguente non ultrattività.
3. La tutela del terzo: Uno degli imputati lamentava anche la confisca di beni immobili in comunione legale con la moglie, sostenendo l’illegittimità della misura su beni appartenenti a un soggetto estraneo al reato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha analizzato dettagliatamente i motivi dei ricorsi, giungendo a conclusioni distinte per ciascuna delle questioni sollevate.

La Confisca per Riciclaggio riguarda il ‘Prodotto’, non solo il ‘Profitto’

Il punto centrale della decisione riguarda la corretta interpretazione dell’art. 648-quater del codice penale. La Corte ha chiarito che, nel contesto del riciclaggio, la legge consente la confisca sia del “prodotto” sia del “profitto” del reato. Il “prodotto” è il risultato dell’operazione illecita, ovvero l’intera somma di denaro che viene “ripulita”. Il “profitto”, invece, è il vantaggio economico specifico che il riciclatore ottiene, come ad esempio una commissione.

Secondo la Cassazione, la finalità della norma sul riciclaggio è quella di sottrarre completamente dal circuito economico i capitali di provenienza illecita. Limitare la confisca al solo profitto del riciclatore vanificherebbe questo obiettivo, lasciando di fatto circolare il “prodotto” del reato. Pertanto, anche se il giudice di merito ha usato il termine “profitto”, nella sostanza ha correttamente disposto la confisca dell’intero “prodotto”, e tale decisione è legittima.

La Corte ha inoltre precisato che la sentenza delle Sezioni Unite “Massini” non è applicabile al caso di specie. Quella decisione, infatti, riguardava la confisca del profitto in reati di corruzione (art. 322-ter c.p.), che ha una logica diversa rispetto alla confisca per riciclaggio, la quale mira a bonificare il sistema economico dai flussi di denaro sporco.

L’Illegittimità della Confisca sui Beni Futuri

Su questo punto, la Corte ha dato pienamente ragione ai ricorrenti. La confisca, specialmente quella per equivalente, ha una natura sanzionatoria. Come tale, non può proiettarsi nel futuro. Può avere ad oggetto solo i beni presenti nel patrimonio del condannato al momento in cui la sentenza diventa definitiva. Prevedere la confisca di beni “conseguiti in tempo successivo” è una disposizione illegale, poiché contrasta con il principio di non ultrattività della sanzione.

La Corte distingue tra “beni futuri” (che non possono essere confiscati) e “beni preesistenti ma individuati successivamente”, che invece possono rientrare nella misura di sicurezza. La sentenza del GUP è stata quindi annullata senza rinvio su questo specifico punto per tutti e tre gli imputati, poiché si trattava di una palese illegalità rilevabile d’ufficio.

Difetto di Interesse a Impugnare per i Beni del Terzo

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile il motivo relativo alla confisca dei beni della moglie di uno degli imputati. Secondo un principio consolidato, l’imputato non ha legittimazione (o “interesse”) a impugnare un provvedimento ablativo per tutelare i diritti di un terzo. Sarà il terzo, in questo caso la moglie, a dover agire nelle sedi opportune per far valere il proprio diritto di proprietà sui beni confiscati.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi nella parte in cui contestavano l’ammontare della confisca, confermando che nel riciclaggio si può confiscare l’intero “prodotto” del reato. Ha tuttavia accolto i motivi relativi ai beni futuri, annullando la parte della sentenza che prevedeva la confisca di somme e beni acquisiti dopo la definitività della condanna. La decisione rafforza gli strumenti di contrasto al riciclaggio, ma al tempo stesso pone un limite invalicabile alla portata temporale delle misure sanzionatorie, a garanzia dei principi fondamentali del diritto.

Nel reato di riciclaggio, la confisca riguarda solo il guadagno del colpevole o l’intera somma ‘ripulita’?
La confisca riguarda l’intero ‘prodotto’ del reato, cioè l’intera somma oggetto delle operazioni di riciclaggio, e non solo il ‘profitto’ o guadagno personale del riciclatore. L’obiettivo della norma è sottrarre completamente i capitali illeciti dal circuito economico.

È legittimo disporre la confisca di beni che un condannato acquisirà in futuro, dopo che la sentenza è diventata definitiva?
No, non è legittimo. La Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca, avendo natura sanzionatoria, non può estendersi a beni o somme conseguiti dopo la definitività della sentenza. Una tale previsione è considerata illegale e deve essere annullata.

Un imputato può fare ricorso contro la confisca di un bene sostenendo che appartiene a un’altra persona, come il coniuge?
No, l’imputato non ha la legittimazione (o ‘interesse’) per impugnare la confisca di un bene in nome e per conto di un terzo. La persona che si ritiene proprietaria del bene confiscato deve agire personalmente nelle sedi legali appropriate per far valere i propri diritti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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