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Confisca per riciclaggio: prodotto vs profitto del reato

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della confisca per riciclaggio dell’intero importo “ripulito”, qualificandolo come ‘prodotto’ del reato, e non solo del ‘profitto’ ottenuto dal riciclatore. La Corte ha chiarito che, ai sensi dell’art. 648-quater c.p., l’ablazione patrimoniale può riguardare l’intera somma oggetto dell’operazione illecita, respingendo il ricorso dell’imputato che ne contestava l’estensione e la mancata ripartizione con un altro coimputato.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per Riciclaggio: la Cassazione distingue tra “Prodotto” e “Profitto” del Reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 18266 del 2025, offre un chiarimento fondamentale in materia di confisca per riciclaggio. La Corte ha stabilito che l’oggetto della misura ablatoria non è limitato al solo ‘profitto’ conseguito dal riciclatore, ma si estende all’intero ‘prodotto’ del reato, ovvero a tutta la somma illecitamente movimentata. Questa pronuncia consolida un orientamento interpretativo rigoroso, in linea con le direttive europee di contrasto alla criminalità economica.

I Fatti del Caso: Confisca dell’Intera Somma Riciclata

Il caso trae origine da una sentenza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, che disponeva la confisca per equivalente di quasi due milioni di euro nei confronti di un imputato per il reato di riciclaggio. Secondo l’accusa, l’uomo, attraverso una società a lui riconducibile, aveva ‘ripulito’ ingenti somme di denaro provenienti da altri reati commessi da società terze. Il giudice di merito aveva qualificato l’intera somma trasferita come prodotto del reato, ordinandone la confisca totale a carico del solo imputato.

I Motivi del Ricorso: Una Duplice Contestazione

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due principali motivi di doglianza.

Primo Motivo: Confisca sul “Profitto” o sull’Intero “Prodotto”?

Il ricorrente sosteneva che il giudice avesse errato nel confiscare l’intero ammontare degli importi riciclati. A suo avviso, la misura avrebbe dovuto colpire unicamente il ‘profitto’ del reato, cioè l’utile netto da lui effettivamente percepito per l’operazione di lavaggio di denaro. Confiscare l’intera somma, secondo la difesa, equivarrebbe a sanzionarlo per un arricchimento di cui non ha mai goduto.

Secondo Motivo: La Mancata Ripartizione tra i Concorrenti

In secondo luogo, veniva eccepita l’omessa motivazione riguardo alla decisione di addebitare l’intera confisca al solo ricorrente, nonostante nel reato fosse coinvolta anche un’altra persona, co-amministratrice di fatto della società. La difesa richiamava un recente principio delle Sezioni Unite, secondo cui, in caso di concorso di persone, la confisca va disposta pro quota in base all’arricchimento di ciascuno o, in subordine, in parti uguali.

La Decisione della Corte sulla confisca per riciclaggio

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendo entrambi i motivi infondati e confermando la piena legittimità della confisca disposta dal giudice di primo grado.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha fornito una motivazione chiara e netta. Sul primo punto, ha specificato che il GIP non ha confiscato il ‘profitto’, bensì il ‘prodotto’ del reato di riciclaggio. La Corte ha dato continuità all’orientamento giurisprudenziale che, in linea con la normativa sovranazionale, interpreta l’articolo 648-quater del codice penale in senso ampio. L’obiettivo della norma non è solo colpire il guadagno del criminale, ma sottrarre alla circolazione economica l’intero capitale illecito, comprese le somme che sono state oggetto delle fasi di trasformazione e reinvestimento. Il ‘prodotto’ del riciclaggio, pertanto, è l’intera somma che viene ‘ripulita’, non la mera commissione del riciclatore.

Riguardo al secondo motivo, la Corte lo ha giudicato manifestamente infondato. Ha osservato che, come ammesso dalla stessa difesa nell’atto di ricorso, il giudice di merito aveva già motivato la scelta di non procedere contro gli altri coimputati, ritenendo il ricorrente l’unico soggetto con effettivi poteri decisionali all’interno della società utilizzata per il riciclaggio. Gli altri soggetti erano stati considerati semplici prestanome. Di conseguenza, mancava il presupposto stesso per applicare il principio di ripartizione della confisca tra concorrenti, poiché era stata accertata la responsabilità esclusiva dell’imputato nella gestione dell’operazione illecita.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rafforza un principio cruciale nella lotta al riciclaggio: le misure patrimoniali devono essere incisive e colpire l’intero capitale di provenienza illecita. La distinzione tra ‘prodotto’ e ‘profitto’ è fondamentale: la confisca non si limita a neutralizzare il guadagno del singolo, ma mira a prosciugare le risorse finanziarie della criminalità, impedendone il reinvestimento nell’economia legale. La decisione chiarisce inoltre che la ripartizione della confisca tra più concorrenti è possibile solo quando a ciascuno sia riconducibile una parte dell’operazione e del relativo provento, ma non quando emerge una figura dominante che ha orchestrato l’intero schema delittuoso.

Nel reato di riciclaggio, la confisca può riguardare l’intera somma trasferita o solo il guadagno del riciclatore?
La confisca può riguardare l’intera somma, in quanto essa costituisce il “prodotto” del reato di riciclaggio. La normativa, anche di derivazione europea, mira a sottrarre alla criminalità tutti i risultati dell’attività illecita, non solo il vantaggio economico (profitto) conseguito dal singolo.

Cosa si intende per “prodotto” del reato di riciclaggio?
Per “prodotto” del reato di riciclaggio si intendono non solo i beni trasformati materialmente, ma anche i valori e le somme che, pur senza subire modifiche, vengono diversamente attribuiti in termini di titolarità attraverso operazioni negoziali, come nel caso di trasferimenti su conti correnti di società schermo.

In caso di più persone che concorrono nel riciclaggio, la somma confiscata va sempre divisa tra loro?
No, non necessariamente. Il principio della ripartizione della confisca tra i concorrenti non si applica se il giudice accerta che uno solo dei soggetti ha avuto il pieno potere decisionale e il controllo dell’operazione illecita, mentre gli altri hanno avuto un ruolo marginale o di mero “prestanome”. In tal caso, la confisca può essere disposta interamente a carico del soggetto ritenuto l’unico responsabile dell’operazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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