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Confisca per riciclaggio: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18184/2024, ha stabilito che la confisca per riciclaggio e autoriciclaggio deve colpire l’intero valore dei beni ‘ripuliti’, e non solo l’eventuale plusvalenza. La Corte ha chiarito che tali beni costituiscono il ‘prodotto’ del reato. Ha inoltre dichiarato inammissibili i ricorsi delle parti civili e dei responsabili civili contro la confisca disposta in una sentenza di patteggiamento, delineando i limiti delle loro impugnazioni.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per Riciclaggio: L’Intero Valore dei Beni è Aggredibile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 18184/2024) ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di confisca per riciclaggio e autoriciclaggio. La Corte ha stabilito che l’oggetto della confisca non è solo il ‘profitto’, inteso come plusvalenza generata dall’attività di ‘ripulitura’, ma l’intero valore dei beni che costituiscono il ‘prodotto’ del reato. Questa decisione allinea l’interpretazione nazionale alle più stringenti normative europee, rafforzando gli strumenti di contrasto alla criminalità economica.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una complessa vicenda di reati patrimoniali. Un consulente bancario, insieme a un complice, era stato accusato di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita aggravata e furto ai danni di alcuni clienti. Le somme illecitamente ottenute erano state poi oggetto di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio, venendo impiegate in attività finanziarie e speculative, nonché per l’acquisto di beni immobili e veicoli.

In primo grado, il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Biella aveva emesso una sentenza di patteggiamento, applicando la pena concordata tra le parti. Contestualmente, aveva disposto la confisca di un immobile, di sei veicoli e di somme di denaro residue, individuando in questi beni il provento dei reati di riciclaggio. Contro questa statuizione hanno proposto ricorso per cassazione gli imputati, i responsabili civili e le parti civili.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato tutti i ricorsi, dichiarando inammissibili quelli proposti dai responsabili civili e dalle parti civili, e infondati quelli degli imputati. La decisione si articola su due binari principali: la corretta interpretazione dell’oggetto della confisca per i reati di riciclaggio e i limiti all’impugnazione per le parti private diverse dall’imputato nel contesto del patteggiamento.

Le Motivazioni: la nozione di ‘prodotto’ nella confisca per riciclaggio

Il cuore della motivazione della sentenza risiede nella distinzione tra ‘profitto’ e ‘prodotto’ del reato. Gli imputati sostenevano che la confisca dovesse limitarsi alla plusvalenza derivante dall’attività di riciclaggio, poiché le somme originarie costituivano il profitto dei reati presupposto (furto, appropriazione indebita). La Cassazione ha respinto questa tesi, offrendo un’interpretazione evolutiva e allineata al diritto europeo.

Il ‘Prodotto’ del Riciclaggio

Richiamando la Direttiva UE 2014/42 e le Convenzioni internazionali, la Corte ha affermato che l’obiettivo delle norme sul riciclaggio è quello di sottrarre integralmente alla criminalità i risultati dell’attività delittuosa. In quest’ottica, il ‘prodotto’ del riciclaggio non è un mero guadagno, ma è rappresentato dal risultato stesso della trasformazione, sostituzione o trasferimento dei beni di provenienza illecita.

I beni acquistati con denaro sporco (immobili, veicoli) o il denaro stesso depositato su conti diversi da quelli originari non sono un ‘profitto’, ma la materializzazione dell’attività di riciclaggio. Lasciare questi beni nella disponibilità del reo frustrerebbe la finalità della norma. Pertanto, la confisca deve avere ad oggetto l’intero valore dei beni riciclati, in quanto costituiscono il ‘prodotto’ che la legge mira a neutralizzare.

Inammissibilità dei Ricorsi delle Altre Parti

La Corte ha inoltre chiarito la posizione processuale del responsabile civile e della parte civile:

* Responsabile Civile: La sua legittimazione a impugnare è strettamente legata alle statuizioni sulla responsabilità civile per il risarcimento del danno. La confisca è una misura di sicurezza patrimoniale che non incide direttamente su tale responsabilità, ma sul patrimonio dell’imputato. L’interesse del responsabile civile a che il patrimonio dell’imputato rimanga capiente è solo un interesse ‘di riflesso’, insufficiente a fondare un diritto di impugnazione.

* Parte Civile: Nel procedimento di patteggiamento, il giudice non decide sulla domanda di risarcimento del danno. Di conseguenza, la parte civile non può impugnare la sentenza per questioni di merito penale, come la qualificazione del reato o la misura della confisca. L’unica impugnazione ammessa riguarda le statuizioni sulle spese processuali. Anche la lamentela per la mancata conversione del sequestro preventivo in conservativo è stata respinta, in quanto la parte civile ha la facoltà di agire in sede civile per ottenere misure cautelari a tutela del proprio credito.

Le Conclusioni

La sentenza 18184/2024 della Corte di Cassazione rappresenta un punto fermo nella lotta alla criminalità economica. Le conclusioni che possiamo trarre sono principalmente due:

1. Approccio rigoroso alla confisca: La nozione di ‘prodotto’ del reato di riciclaggio viene interpretata in senso ampio, comprendendo l’intero valore dei beni che hanno subito il processo di ‘ripulitura’. Questo significa che chi ricicla denaro non può sperare di conservare il capitale illecito originario, ma perderà tutto ciò che deriva dalla sua trasformazione.

2. Delimitazione dei ruoli processuali: Viene riaffermata la netta separazione tra l’azione penale e l’azione civile, specialmente nei riti speciali come il patteggiamento. Le vittime del reato, costituitesi parti civili, devono perseguire le loro pretese risarcitorie principalmente in sede civile, dove possono attivare gli specifici strumenti cautelari a tutela dei loro diritti.

Nella confisca per riciclaggio, cosa si intende per ‘prodotto’ del reato?
Secondo la Corte di Cassazione, il ‘prodotto’ del reato di riciclaggio è il risultato materiale dell’attività illecita, ovvero l’intero valore dei beni che sono stati creati, trasformati o acquisiti mediante le operazioni di ‘ripulitura’ (es. immobili o veicoli acquistati con denaro illecito), e non solo l’eventuale guadagno o plusvalenza.

La parte civile può impugnare una confisca disposta in una sentenza di patteggiamento?
No. La statuizione sulla confisca è estranea alla domanda civile di risarcimento. Poiché la sentenza di patteggiamento non decide nel merito dell’azione civile (salvo che per le spese), la parte civile non ha la legittimazione per impugnare il capo della sentenza relativo alla confisca dei beni dell’imputato.

Perché il ricorso del responsabile civile contro la confisca è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la legittimazione del responsabile civile a impugnare è limitata alle disposizioni che riguardano la sua responsabilità per il risarcimento del danno. La confisca è una misura di sicurezza che colpisce il patrimonio dell’imputato e non incide direttamente sulla posizione del responsabile civile, il cui interesse a riguardo è considerato meramente eventuale e ‘di riflesso’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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