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Confisca per prescrizione: annullata se c’è appello

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, si vede dichiarare il reato estinto per prescrizione in appello, ma la Corte ordina comunque la confisca del veicolo. La Cassazione interviene e annulla la confisca per prescrizione, stabilendo un principio fondamentale: se l’imputato ha impugnato la propria responsabilità, la condanna non è definitiva e, di conseguenza, la sanzione accessoria della confisca non può essere applicata.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per Prescrizione: Annullata se la Responsabilità Penale è Stata Impugnata

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1737 del 2024, chiarisce un punto cruciale in materia di confisca per prescrizione, specialmente nei casi di guida in stato di ebbrezza. La pronuncia stabilisce che se l’imputato ha appellato la sentenza di primo grado contestando la propria colpevolezza, la confisca del veicolo non può essere disposta qualora il reato si estingua per prescrizione. Questo perché manca il presupposto fondamentale: un accertamento definitivo della responsabilità.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna in primo grado emessa dal Tribunale nei confronti di un automobilista per il reato di guida in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico di 1,77 g/l. La pena inflitta era di otto mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda. L’imputato proponeva appello, ma durante lo svolgimento del giudizio di secondo grado maturava il termine massimo di prescrizione del reato.

La Corte d’Appello, pur dichiarando l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, disponeva la confisca del veicolo. I giudici di secondo grado ritenevano che il motivo di appello relativo alla responsabilità dell’imputato fosse inammissibile e che, pertanto, l’accertamento di colpevolezza fosse sostanzialmente passato in giudicato, rendendo obbligatoria la sanzione accessoria della confisca.

Contro questa decisione, l’imputato ricorreva in Cassazione, sostenendo l’illegittimità della confisca proprio perché la sua responsabilità penale non era mai stata accertata in via definitiva, essendo stata oggetto di specifica contestazione nel suo atto di appello.

La Decisione della Cassazione e la Confisca per Prescrizione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente alla statuizione sulla confisca. Il ragionamento dei giudici di legittimità è lineare e si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale.

Il presupposto per applicare una sanzione amministrativa accessoria come la confisca, anche in caso di prescrizione del reato, è l’irrevocabilità del punto della pronuncia che accerta il fatto-reato. In altre parole, deve esistere un accertamento di responsabilità penale non più contestabile.

Quando l’imputato impugna la sentenza di primo grado non solo per contestare la pena, ma anche per negare la propria colpevolezza, impedisce che l’accertamento della responsabilità diventi definitivo. Il giudizio è ancora sub iudice.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha spiegato che la dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione, intervenuta durante il giudizio di appello, prevale su ogni altra valutazione. Se in quel momento la responsabilità penale è ancora oggetto di dibattito processuale, viene a mancare il presupposto per la confisca.

I giudici hanno chiarito che anche la successiva dichiarazione di inammissibilità del motivo d’appello sulla responsabilità non cambia le cose. La definitività della decisione, infatti, si realizza solo al momento della pronuncia di inammissibilità. Nel caso di specie, la prescrizione era già maturata prima di tale pronuncia. Di conseguenza, nel momento in cui la Corte d’Appello ha dichiarato il reato estinto, non esisteva alcuna pronuncia irrevocabile sulla colpevolezza dell’imputato.

La Cassazione ribadisce quindi che l’impugnazione che investe il punto della decisione relativo alla responsabilità penale blocca la formazione del giudicato su quel punto. Se la prescrizione interviene prima che l’impugnazione sia definita (anche con una pronuncia di inammissibilità), non si sono creati i presupposti per disporre la confisca per prescrizione.

Conclusioni

Questa sentenza offre un’importante tutela per l’imputato e delinea una chiara strategia difensiva. Dimostra che, nei casi in cui i tempi della prescrizione sono prossimi a maturare, è fondamentale impugnare non solo l’entità della pena ma anche l’affermazione di responsabilità. Tale contestazione impedisce la formazione di un giudicato parziale sulla colpevolezza e, di conseguenza, preclude l’applicazione di sanzioni accessorie gravose come la confisca del veicolo in caso di successiva declaratoria di estinzione del reato. La decisione rafforza il principio secondo cui nessuna sanzione, neppure quella amministrativa accessoria, può fondarsi su un accertamento di colpevolezza che non sia divenuto definitivo e inoppugnabile.

È possibile confiscare un veicolo se il reato di guida in stato di ebbrezza è prescritto?
Sì, ma solo a condizione che l’accertamento della responsabilità penale dell’imputato sia diventato definitivo e non più appellabile prima della dichiarazione di prescrizione. Se la responsabilità è ancora in discussione, la confisca non può essere disposta.

Cosa succede se l’imputato appella la sua condanna contestando la colpevolezza e nel frattempo matura la prescrizione?
In questo caso, la confisca del veicolo è illegittima. L’appello sulla responsabilità impedisce che la condanna diventi definitiva. Pertanto, se il reato si estingue per prescrizione durante il giudizio di appello, manca il presupposto di un accertamento di colpevolezza irrevocabile necessario per applicare la confisca.

La dichiarazione di inammissibilità dell’appello permette la confisca anche se il reato è prescritto?
No. Secondo la sentenza, la decisione diventa definitiva solo al momento della pronuncia di inammissibilità. Se il termine di prescrizione è maturato prima di quel momento, la Corte non può più disporre la confisca perché, al tempo dell’estinzione del reato, non esisteva ancora un accertamento di responsabilità definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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