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Confisca per lottizzazione abusiva: sì dopo prescrizione

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della confisca per lottizzazione abusiva di terreni e immobili anche a seguito della dichiarazione di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. La decisione si fonda sul principio che la misura ablatoria può essere mantenuta se il giudice ha accertato gli elementi oggettivi e soggettivi del reato sulla base di prove acquisite prima del maturare della prescrizione stessa, ripristinando così l’ordine urbanistico violato.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca per lottizzazione abusiva: legittima anche dopo la prescrizione

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, torna a pronunciarsi su un tema di grande rilevanza nel diritto urbanistico e penale: la sorte della confisca per lottizzazione abusiva quando il reato si estingue per prescrizione. Il principio ribadito è chiaro: la prescrizione non cancella automaticamente la confisca, a condizione che la responsabilità penale sia stata accertata nel merito sulla base di prove raccolte prima del decorso dei termini.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un’operazione immobiliare che ha visto quattro soggetti acquistare congiuntamente un terreno agricolo. Successivamente, il fondo veniva materialmente diviso in quattro aree distinte, attraverso recinzioni e paletti, e su di esso venivano realizzati dei manufatti edilizi senza alcun titolo abilitativo, in violazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche.

Il Tribunale di primo grado condannava gli imputati per il reato di lottizzazione abusiva e reati edilizi, disponendo la confisca dei terreni e delle opere realizzate. La Corte d’Appello, tuttavia, dichiarava l’estinzione dei reati per intervenuta prescrizione, maturata ancor prima della sentenza di primo grado, ma confermava la confisca. Contro questa decisione, tre degli imputati proponevano ricorso per Cassazione, sostenendo l’illegittimità del mantenimento della misura ablatoria in assenza di una condanna.

La questione della confisca per lottizzazione abusiva e la prescrizione

Il nodo centrale della controversia riguarda la possibilità per il giudice di mantenere la confisca per lottizzazione abusiva anche quando dichiara il proscioglimento per prescrizione. I ricorrenti sostenevano che, essendo la prescrizione intervenuta prima della sentenza di primo grado, il giudice non avrebbe potuto accertare compiutamente gli elementi oggettivi e soggettivi del reato, rendendo così la confisca illegittima.

La difesa degli imputati ha evidenziato come una declaratoria di estinzione del reato dovrebbe precludere qualsiasi statuizione ulteriore, inclusa la conferma di una misura sanzionatoria così afflittiva come la confisca, la quale presupporrebbe un accertamento di responsabilità “al di là di ogni ragionevole dubbio” che la prescrizione impedisce.

Il Ruolo dell’Art. 578-bis cod. proc. pen.

La normativa di riferimento è l’art. 578-bis del codice di procedura penale, il quale stabilisce che, in caso di estinzione del reato per prescrizione, il giudice d’appello o la Corte di Cassazione decidono sull’impugnazione ai soli effetti delle statuizioni sulla confisca, a condizione che vi sia stato un precedente accertamento del reato. La questione era se tale accertamento dovesse provenire da una sentenza di condanna non ancora definitiva o se fosse sufficiente una valutazione nel merito, pur in presenza di una causa estintiva.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi di due imputati e dichiarato inammissibile quello del terzo, fornendo una motivazione solida e in linea con il suo consolidato orientamento. I giudici hanno chiarito che l’intervenuta prescrizione non impedisce la confisca quando il giudice (di primo o secondo grado) ha comunque accertato la sussistenza del reato nei suoi elementi oggettivi e soggettivi, sulla base di prove acquisite prima del maturare della causa estintiva.

Nel caso specifico, il giudice di primo grado aveva compiutamente ricostruito l’operazione illecita, valorizzando elementi quali:
1. L’acquisto congiunto del terreno agricolo.
2. La successiva divisione materiale in lotti, prima con opere precarie e poi con un muro.
3. L’edificazione di manufatti abusivi, proseguiti anche dopo un primo sequestro.

Questa ricostruzione, basata su sopralluoghi, documentazione e sequestri, costituiva un quadro probatorio chiaro e univoco di una preordinata operazione di trasformazione urbanistico-edilizia a scopo edificatorio. La Corte di Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse correttamente confermato la confisca, avendo verificato che tale accertamento di merito era già stato compiuto e motivato dal primo giudice. La confisca urbanistica, infatti, ha natura di sanzione amministrativa con funzione ripristinatoria, finalizzata a recuperare l’ordine territoriale violato, e per questo può prescindere da una condanna penale formale, purché la commissione del fatto illecito sia stata provata.

Conclusioni

La sentenza in commento consolida un principio fondamentale: la prescrizione del reato di lottizzazione abusiva non è un “salvacondotto” per evitare la confisca dei beni. La misura ablatoria rimane in piedi se, agli atti del processo, esistono prove sufficienti, raccolte prima della scadenza dei termini di prescrizione, per affermare la responsabilità degli imputati. Questa decisione riafferma la natura della confisca urbanistica come strumento essenziale per la tutela del territorio, capace di operare anche quando l’azione penale non può giungere a una condanna definitiva, garantendo così che l’abuso edilizio non porti a un vantaggio patrimoniale per chi lo ha commesso.

È possibile confermare la confisca per lottizzazione abusiva se il reato è stato dichiarato prescritto?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca può essere confermata anche in caso di prescrizione del reato, a patto che il giudice abbia accertato la sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi del reato sulla base di prove acquisite prima che la prescrizione maturasse.

Cosa deve verificare il giudice d’appello prima di confermare la confisca dopo la prescrizione?
Il giudice d’appello deve verificare che il giudice di primo grado abbia effettuato un accertamento positivo della responsabilità penale, fondato su un quadro probatorio solido, anche se la prescrizione è intervenuta prima della sentenza. Non è sufficiente una semplice constatazione dell’assenza di cause di proscioglimento evidenti.

La confisca per lottizzazione abusiva ha la stessa natura della confisca per equivalente?
No. La Corte chiarisce che la confisca per lottizzazione abusiva è una misura specifica, prevista dalla normativa urbanistica (art. 44 DPR 380/01), con una funzione principalmente ripristinatoria dell’ordine territoriale violato. A differenza della confisca per equivalente, la sua applicazione è legata a principi consolidati che ne consentono il mantenimento anche in caso di prescrizione, secondo le condizioni sopra descritte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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