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Confisca patteggiamento: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata che, dopo un patteggiamento per reati informatici, contestava una confisca di oltre 738.000 euro per la sua sproporzione rispetto alle proprie condizioni economiche. La Corte ha stabilito che il ricorso contro la confisca nel patteggiamento è possibile solo se la misura è ‘illegale’ (cioè non prevista dalla legge), non se è meramente ‘illegittima’ (cioè applicata in modo sproporzionato). Poiché la confisca era obbligatoria per legge, il motivo basato sulla sproporzione è stato respinto.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Patteggiamento: La Cassazione Traccia il Confine tra Illegalità e Illegittimità

Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nell’ambito del rito alternativo dell’applicazione della pena su richiesta delle parti, meglio noto come patteggiamento. La decisione chiarisce i limiti dell’impugnazione di una sentenza che dispone una confisca patteggiamento, distinguendo nettamente tra ‘illegalità’ e ‘illegittimità’ della misura. Il caso riguarda un’imputata che, dopo aver concordato la pena, ha tentato di contestare la confisca di una somma ingente, sostenendo che fosse sproporzionata rispetto alla sua precaria situazione economica. Vediamo come la Suprema Corte ha risolto la questione.

I Fatti del Caso

Una donna, imputata per i reati di accesso abusivo a sistemi telematici (art. 615-ter c.p.) e frode informatica (art. 640-ter c.p.), ha concordato con la Procura una pena di un anno e sei mesi di reclusione e 500 euro di multa. In aggiunta alla pena detentiva e pecuniaria, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto, come previsto dalla legge, la confisca obbligatoria, anche per equivalente, del profitto del reato, quantificato in ben 738.000,11 euro.

La difesa dell’imputata ha presentato ricorso per cassazione non contro la pena concordata, ma specificamente contro la misura della confisca. Il motivo del ricorso si basava sull’asserita ‘illegalità’ della confisca, dovuta alla sua manifesta sproporzione rispetto alle condizioni di ‘assoluto disagio’ economico della ricorrente, circostanza che rendeva la misura eccessivamente afflittiva e contraria al principio di proporzionalità della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24517/2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha ritenuto che il motivo sollevato dalla difesa non rientrasse tra quelli per cui la legge consente di impugnare una sentenza di patteggiamento.

Le Motivazioni: La Differenza tra Pena Illegale e Illegittima nel Patteggiamento

Il cuore della decisione risiede nella distinzione, fondamentale in ambito processuale penale, tra il concetto di ‘illegalità’ e quello di ‘illegittimità’ di una pena o di una misura di sicurezza. Questa distinzione è decisiva per stabilire l’ammissibilità di un ricorso avverso una sentenza di patteggiamento.

L’ambito Ristretto dell’Impugnazione del Patteggiamento

L’art. 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale limita strettamente i motivi per cui si può ricorrere in Cassazione contro una sentenza di patteggiamento. Tra questi vi è l’ipotesi che sia stata applicata una pena ‘illegale’. La difesa ha tentato di far rientrare la sproporzione della confisca in questa categoria.

Quando una Misura è ‘Illegale’?

La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato: una pena o una misura di sicurezza è ‘illegale’ quando è totalmente estranea al sistema legale. Questo si verifica, ad esempio, se viene applicata una sanzione non prevista dalla legge per quel tipo di reato o se ne vengono superati i limiti massimi edittali. Nel caso di specie, la confisca del profitto dei reati contestati è una misura obbligatoria prevista dall’art. 240, comma 2, n. 1-bis, del codice penale. Pertanto, essendo stata applicata in conformità a una precisa disposizione di legge, non poteva in alcun modo essere considerata ‘illegale’.

Proporzionalità come Questione di ‘Illegittimità’

La questione sollevata dalla difesa, relativa alla sproporzione della confisca rispetto alla capacità economica dell’imputata, attiene invece al diverso concetto di ‘illegittimità’. Una misura è ‘illegittima’ quando, pur essendo prevista astrattamente dalla legge, risulta concretamente contraria ad altre norme o principi, come quello di proporzionalità, oppure è viziata nella sua motivazione. Tuttavia, la legge non consente di impugnare una sentenza di patteggiamento per motivi di mera ‘illegittimità’.

I Limiti della Cassazione

Infine, la Corte ha sottolineato un ulteriore ostacolo: accogliere la richiesta della difesa avrebbe imposto alla Cassazione una valutazione di fatto sulla ‘incapienza’ o sul ‘disagio economico’ dell’imputata. Questo tipo di accertamento è precluso alla Corte di Cassazione, che è un giudice di legittimità (cioè del diritto) e non di merito (cioè dei fatti).

Conclusioni

La sentenza in esame rafforza la stabilità delle sentenze di patteggiamento, confermando i rigidi paletti posti dal legislatore all’impugnazione. La distinzione tra illegalità e illegittimità è cruciale: solo la prima, intesa come totale estraneità della sanzione all’ordinamento, può aprire le porte al sindacato della Cassazione. Le questioni relative alla proporzionalità e all’adeguatezza della pena nel caso concreto, una volta raggiunto l’accordo tra le parti, non possono essere utilizzate per rimettere in discussione la sentenza. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di valutare attentamente tutte le conseguenze sanzionatorie, comprese le misure patrimoniali come la confisca, prima di accedere al rito del patteggiamento.

È possibile impugnare una sentenza di patteggiamento contestando la sproporzione di una confisca obbligatoria?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la contestazione sulla sproporzione della confisca rispetto alle capacità economiche dell’imputato attiene alla sua ‘illegittimità’ e non alla sua ‘illegalità’. Il ricorso contro una sentenza di patteggiamento è ammesso solo per motivi di ‘illegalità’ della pena o della misura di sicurezza.

Qual è la differenza tra ‘illegalità’ e ‘illegittimità’ di una sanzione secondo la sentenza?
Una sanzione è ‘illegale’ quando è totalmente estranea all’ordinamento giuridico (ad esempio, applicata al di fuori dei casi previsti dalla legge). È ‘illegittima’ quando, pur essendo prevista dalla legge, è stata applicata in modo non corretto nel caso specifico, ad esempio con vizi di motivazione o violando il principio di proporzionalità.

Perché la Corte di Cassazione non ha potuto valutare le condizioni economiche della ricorrente?
La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, il che significa che valuta solo la corretta applicazione della legge e non può entrare nel merito dei fatti del caso. Valutare le condizioni economiche della persona condannata è un’indagine di fatto, preclusa alla Corte in quella sede.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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