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Confisca patteggiamento: obbligatoria nei reati fiscali

La Corte di Cassazione annulla una sentenza di patteggiamento per omesso versamento di ritenute, poiché il giudice aveva omesso di disporre la confisca obbligatoria del profitto del reato. Anche nel patteggiamento, la confisca per reati tributari è una misura sanzionatoria inderogabile.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Patteggiamento: Obbligatoria nei Reati Fiscali Anche Senza Accordo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale in materia di reati tributari: la confisca patteggiamento è una misura obbligatoria che il giudice deve sempre disporre, anche quando non è inclusa nell’accordo tra accusa e difesa. Questa decisione chiarisce i limiti dell’autonomia delle parti nel definire la pena e rafforza gli strumenti di recupero delle somme illecitamente sottratte all’erario.

I Fatti del Caso: Omesso Versamento e Patteggiamento

Il caso ha origine da un procedimento a carico di un soggetto accusato del reato di omesso versamento di ritenute dovute, previsto dall’art. 10-bis del D.Lgs. 74/2000. L’ammontare contestato era particolarmente ingente, pari a oltre 530.000 euro.

L’imputato e il Pubblico Ministero avevano raggiunto un accordo per l’applicazione di una pena (c.d. patteggiamento) di otto mesi di reclusione, interamente sostituita con una pena pecuniaria di 6.000 euro. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Marsala aveva ratificato l’accordo, emettendo la relativa sentenza. Tuttavia, nella sentenza non era stata disposta la confisca del profitto del reato, corrispondente all’importo delle ritenute non versate.

Il Ricorso del Procuratore Generale e la Confisca Patteggiamento

Contro questa sentenza ha proposto ricorso per Cassazione il Procuratore Generale, lamentando la violazione di legge, in particolare dell’art. 12-bis del D.Lgs. 74/2000. Secondo l’accusa, il GIP avrebbe dovuto obbligatoriamente disporre la confisca, diretta o per equivalente, delle somme costituenti il profitto del reato, a prescindere dal fatto che tale misura fosse stata o meno oggetto dell’accordo di patteggiamento.

Il Procuratore ha sostenuto che l’omissione della confisca configura un’illegalità della pena, che vizia la sentenza e ne consente l’impugnazione, anche da parte del pubblico ministero, nonostante le limitazioni previste dall’art. 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale per l’appello delle sentenze di patteggiamento.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il motivo di ricorso relativo all’omessa confisca. Gli Ermellini hanno riaffermato un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, secondo cui la confisca prevista per i reati tributari ha natura di vera e propria sanzione e, pertanto, la sua applicazione è inderogabile.

Il Collegio ha precisato i seguenti punti chiave:

1. Obbligatorietà della Confisca: La confisca del profitto dei reati fiscali deve essere obbligatoriamente disposta dal giudice, anche in caso di sentenza di patteggiamento. Non è una misura nella disponibilità delle parti.
2. Illegalità della Pena: L’omissione della confisca obbligatoria determina un’illegalità “sul piano quantitativo delle statuizioni conseguenti alla realizzazione del reato”. Questa illegalità permette al pubblico ministero di impugnare la sentenza per Cassazione, in quanto la pena applicata risulta, nel suo complesso, illegale perché incompleta.
3. Annullamento con Rinvio: Di fronte a tale omissione, la Corte non può disporre direttamente la confisca. La sentenza deve essere annullata limitatamente al punto dell’omessa statuizione sulla confisca, con rinvio al giudice di merito. Sarà quest’ultimo a dover provvedere, accertando l’esatto ammontare del profitto da confiscare, tenendo conto di eventuali pagamenti parziali del debito tributario nel frattempo intervenuti.

La Corte ha inoltre chiarito che la preventiva adozione di un sequestro non è un presupposto necessario per poter disporre la confisca in sede di sentenza.

Le Conclusioni: un Principio a Tutela dell’Erario

La sentenza in esame consolida un principio di estrema importanza pratica: l’accordo di patteggiamento non può servire a eludere l’applicazione di sanzioni patrimoniali obbligatorie previste dalla legge. La confisca per i reati tributari rappresenta uno strumento essenziale per ripristinare l’ordine economico violato e per sottrarre al reo i vantaggi illecitamente conseguiti. La sua natura sanzionatoria la rende un elemento imprescindibile del trattamento punitivo, che il giudice è tenuto ad applicare d’ufficio, integrando, se necessario, l’accordo stipulato tra le parti. Per gli imputati e i loro difensori, ciò significa che la convenienza di un patteggiamento deve essere valutata tenendo sempre conto della successiva e inevitabile applicazione della misura ablativa.

In caso di patteggiamento per reati tributari, la confisca del profitto del reato è obbligatoria?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca del profitto dei reati fiscali è obbligatoria e deve essere disposta anche con la sentenza di patteggiamento, in quanto ha natura di vera e propria sanzione.

Cosa succede se il giudice, nella sentenza di patteggiamento, omette di disporre la confisca obbligatoria?
L’omissione della confisca obbligatoria integra una violazione di legge. Questa omissione determina un’illegalità della statuizione sanzionatoria, consentendo al pubblico ministero di presentare ricorso per Cassazione per farla applicare.

L’accordo tra le parti nel patteggiamento può escludere la confisca?
No, la confisca non deve formare oggetto dell’accordo tra le parti. Essendo una misura obbligatoria per legge, il giudice è tenuto a disporla anche se non è stata menzionata nell’accordo di patteggiamento. La sentenza viene quindi annullata limitatamente a tale punto e rinviata al giudice per la corretta applicazione della misura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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