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Confisca patteggiamento: l’accordo non si impugna

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la confisca di una somma di denaro. La decisione si fonda sul principio che la confisca patteggiamento, se esplicitamente inclusa nell’accordo tra accusa e difesa, non può essere successivamente contestata nel merito, in quanto l’accordo deve essere accettato o respinto dal giudice nella sua interezza.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Patteggiamento: Quando l’Accordo Blocca l’Impugnazione

L’istituto del patteggiamento rappresenta una delle vie più comuni per la definizione dei procedimenti penali, ma quali sono i limiti all’impugnazione di una sentenza emessa in seguito a tale accordo? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la non contestabilità della confisca patteggiamento quando questa è parte integrante dell’accordo tra le parti. Questo principio rafforza la natura negoziale del patteggiamento, sottolineando che le clausole accettate, incluse le misure di sicurezza patrimoniali, non possono essere rimesse in discussione a posteriori.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di patteggiamento emessa dal Tribunale di Rimini. La contestazione non riguardava la pena concordata, bensì la misura accessoria della confisca di una somma di denaro pari a 400 euro, disposta ai sensi dell’art. 85-bis del d.P.R. 309/90 (Testo Unico Stupefacenti). Secondo la difesa, mancavano i presupposti di legge per tale confisca, in particolare la sproporzione tra il denaro rinvenuto e la capacità economica dell’imputato, e la motivazione della sentenza sul punto era ritenuta carente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale, espresso in particolare dalle Sezioni Unite, che definisce la natura e i limiti del patteggiamento. La Corte ha ribadito che l’accordo tra imputato e pubblico ministero è un “pacchetto” inscindibile che il giudice può solo accettare in toto o respingere, senza possibilità di modifiche unilaterali.

Le Motivazioni della Sentenza sulla confisca patteggiamento

Il cuore della motivazione risiede nella natura dell’accordo processuale. La Cassazione ha evidenziato come, nel caso di specie, la richiesta di applicazione della pena, formulata dalla difesa e accettata dal pubblico ministero, contenesse testualmente la richiesta di «confisca del denaro in sequestro».

Questo dettaglio è fondamentale. Avendo l’imputato, tramite il suo difensore, acconsentito esplicitamente alla confisca, ha di fatto rinunciato a contestarne la legittimità nel merito. La giurisprudenza delle Sezioni Unite (sent. n. 21368 del 2019) è chiara: se l’accordo delle parti ha ad oggetto anche l’applicazione di misure di sicurezza, come la confisca, il giudice è tenuto a recepirlo integralmente o a rigettare la richiesta di patteggiamento nel suo complesso.

Di conseguenza, una volta che la confisca patteggiamento è stata ratificata dal giudice, la sentenza non è più appellabile per vizio di motivazione su quel punto, a meno che la misura non fosse rimasta estranea all’accordo. Poiché in questo caso la confisca era un elemento centrale del patto, l’imputato non poteva più metterne in discussione i presupposti. La Corte ha inoltre osservato, a margine, che il giudice di merito aveva comunque motivato la decisione, ritenendo la somma sproporzionata rispetto alle condizioni economiche dell’imputato e non giustificata nella sua provenienza, confermando così la legittimità della misura anche nel merito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale per la difesa tecnica: la scelta del patteggiamento è una decisione strategica che implica un’attenta valutazione di tutte le sue componenti, incluse le misure accessorie come la confisca. Una volta che l’accordo è stato siglato e ratificato, le possibilità di impugnazione si riducono drasticamente. La volontà espressa dalle parti nell’accordo processuale assume un valore vincolante che preclude successivi ripensamenti sui punti concordati. Per gli avvocati e i loro assistiti, ciò significa che ogni clausola dell’accordo, e in particolare quelle relative a sanzioni patrimoniali, deve essere ponderata con la massima attenzione prima della sua formalizzazione.

È possibile impugnare una confisca disposta con una sentenza di patteggiamento?
No, se la confisca era parte integrante dell’accordo tra l’imputato e il pubblico ministero. La giurisprudenza stabilisce che, accettando il patteggiamento che include la confisca, l’imputato rinuncia a contestarne i presupposti nel merito.

Cosa può fare il giudice di fronte a una richiesta di patteggiamento che include la confisca?
Il giudice ha solo due possibilità: accogliere integralmente l’accordo così come proposto dalle parti, oppure rigettare l’intera richiesta di patteggiamento. Non può modificare l’accordo, ad esempio applicando la pena concordata ma escludendo la confisca.

Nel caso specifico, perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la richiesta di patteggiamento, formulata dal difensore dell’imputato, includeva esplicitamente la richiesta di “confisca del denaro in sequestro”. Avendo volontariamente accettato questa condizione, l’imputato non poteva più contestarla in una fase successiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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