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Confisca motivazione: obbligo anche nel patteggiamento

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza limitatamente alla statuizione sulla confisca di quasi 150.000 euro, disposta a seguito di un patteggiamento per reati di associazione per delinquere e riciclaggio. La decisione si fonda sulla totale assenza di motivazione da parte del giudice di primo grado, il quale non ha specificato la natura della somma confiscata (prodotto, profitto o prezzo del reato). La Suprema Corte ha ribadito che l’obbligo di una adeguata confisca motivazione sussiste sempre, anche quando la misura non rientra nell’accordo tra le parti, per garantire il controllo di legalità ed evitare decisioni arbitrarie.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca e Patteggiamento: La Cassazione Ribadisce l’Obbligo di Motivazione

Quando un giudice dispone la confisca di beni a seguito di un patteggiamento, è tenuto a spiegare nel dettaglio le ragioni della sua decisione? Con la sentenza n. 46025 del 2024, la Corte di Cassazione ha fornito una risposta netta, ribadendo un principio fondamentale: ogni provvedimento ablatore deve essere sorretto da una chiara e specifica confisca motivazione, anche se deriva da un accordo sulla pena. Questa pronuncia offre spunti cruciali sul rapporto tra riti alternativi e garanzie individuali.

Il Caso: Una Confisca Senza Spiegazioni

I Fatti Contestati

L’imputato, accusato di associazione per delinquere e riciclaggio, aveva richiesto l’applicazione della pena su accordo delle parti (patteggiamento). Il Tribunale di Trento, nell’accogliere la richiesta, aveva disposto anche la confisca di una somma di 149.950,00 euro, ritenuta oggetto del reato di riciclaggio. Tuttavia, questa misura non era inclusa nell’accordo tra l’imputato e il Pubblico Ministero.

Il Ricorso in Cassazione

La difesa ha impugnato la sentenza davanti alla Corte di Cassazione, sollevando due questioni principali:
1. Mancanza totale di motivazione: Il Tribunale non aveva speso una sola parola per giustificare la confisca, né per qualificare la somma come profitto, prezzo o prodotto del reato.
2. Erronea applicazione della legge: L’imputato, secondo la difesa, non aveva mai avuto la disponibilità materiale della somma, essendosi limitato a fare da intermediario in una catena di passaggi di denaro destinato ad altri. Pertanto, la somma non poteva costituire per lui un profitto personale.

L’Importanza della Confisca Motivazione

La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo assorbente rispetto al secondo. La Suprema Corte ha sottolineato che, sebbene la confisca ex art. 648 quater c.p. possa essere disposta anche in sede di patteggiamento, la sua applicazione non è automatica e richiede una base motivazionale autonoma quando esula dal perimetro dell’accordo.

Il giudice non può limitarsi a una dizione generica come “somma oggetto del reato di riciclaggio”, ma deve chiarire in quale delle ipotesi alternative previste dalla legge (prodotto o profitto) si verta. Questa esigenza di chiarezza non è un mero formalismo.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha ribadito un principio ermeneutico consolidato: la mancanza, o la mera apparenza, della motivazione riguardo all’applicazione della confisca si traduce in un’ipotesi di illegalità della misura. Ciò costituisce una violazione di legge ai sensi dell’art. 111, comma 7, della Costituzione.

Solo una motivazione adeguata consente il controllo di legalità sulla decisione, assicurando che la misura sia stata adottata in uno dei casi previsti dalla legge e per le ragioni da essa ammesse. In assenza di tale controllo, si corre il rischio che la confisca si trasformi in un provvedimento arbitrario, in violazione delle tutele costituzionali e convenzionali sulla proprietà individuale.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza in esame ha quindi annullato la decisione del Tribunale limitatamente alla confisca, rinviando il caso a un nuovo giudice per una nuova valutazione sul punto. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche: rafforza la tutela del diritto di proprietà e impone ai giudici un onere di chiarezza e rigore anche nei procedimenti definiti con rito alternativo. La necessità di una confisca motivazione è un baluardo contro l’arbitrarietà e garantisce che anche le misure patrimoniali più severe siano ancorate a solidi presupposti giuridici e fattuali.

Un giudice può disporre la confisca in una sentenza di patteggiamento anche se non era prevista nell’accordo tra le parti?
Sì, il giudice può disporre autonomamente la confisca, poiché questa esula dal perimetro dell’accordo tra Pubblico Ministero e imputato. Tuttavia, proprio per questo motivo, la sua decisione deve essere supportata da una motivazione specifica.

Perché una confisca disposta senza motivazione è considerata illegittima?
È considerata illegittima perché la mancanza di motivazione impedisce il controllo di legalità sulla decisione. Senza una spiegazione chiara, non è possibile verificare se la misura sia stata applicata in conformità alla legge, trasformandola in un potenziale provvedimento arbitrario in violazione dei diritti di proprietà tutelati dalla Costituzione.

Cosa accade se una sentenza di patteggiamento viene annullata per mancanza di motivazione sulla confisca?
La sentenza viene annullata limitatamente alla statuizione sulla confisca. Il caso viene rinviato al tribunale di merito, in diversa composizione, che dovrà procedere a un nuovo giudizio su quel punto specifico, attenendosi ai principi espressi dalla Corte di Cassazione e fornendo, se del caso, una motivazione adeguata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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