Confisca Illegale: Non si Può Confiscare Denaro per un Reato non Contestato
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7894 del 2024, ha riaffermato un principio fondamentale del diritto penale: una sanzione, come la confisca, non può essere applicata per un reato che non è stato formalmente contestato all’imputato. Il caso in esame ha portato all’annullamento di una confisca illegale di denaro, poiché ritenuta profitto di un’attività di spaccio mai accertata in un processo, a fronte di una contestazione per sola detenzione di stupefacenti.
I Fatti di Causa
Il Tribunale di Cremona aveva condannato un giovane alla pena di cinque mesi di reclusione e 600 euro di multa per il reato di detenzione illecita di una quantità di hashish. Oltre alla pena detentiva e pecuniaria, il Tribunale aveva disposto la confisca di una somma di 300 euro trovata in possesso dell’imputato.
La decisione di confiscare il denaro si basava sulla convinzione del giudice che quella somma fosse il profitto di precedenti episodi di spaccio, deduzione tratta dalle stesse dichiarazioni rese dall’imputato. Tuttavia, l’accusa formalizzata nel processo non riguardava la cessione o lo spaccio di stupefacenti, ma unicamente la loro detenzione.
Il Ricorso in Cassazione e la nozione di confisca illegale
L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, contestando unicamente la legittimità della confisca. La difesa ha sostenuto che la misura ablatoria fosse viziata da una violazione di legge, in quanto disposta in relazione a un titolo di reato (lo spaccio) per il quale non si stava procedendo. In sostanza, si è configurata una confisca illegale perché scollegata dal reato oggetto del giudizio.
L’argomentazione difensiva si è incentrata sull’impossibilità per il giudice di sanzionare condotte diverse e più gravi di quelle formalmente contestate, senza che su di esse si sia svolto un regolare accertamento penale e sia stata garantita una piena prerogativa difensiva.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici di legittimità hanno evidenziato con chiarezza come la confisca fosse stata disposta per reati diversi rispetto a quello per cui si procedeva, ovvero la detenzione illecita di stupefacenti.
La sentenza impugnata è stata censurata perché ha applicato una misura patrimoniale basandosi su presunte attività di spaccio, per le quali “nessun accertamento penale risulta essere stato in concreto compiuto e nessuna prerogativa difensiva in concreto esercitata”. Il provvedimento di confisca, quindi, si è rivelato illegittimo perché ha punito l’imputato per un fatto-reato mai contestato e, di conseguenza, mai provato secondo le regole del giusto processo.
Le Conclusioni
In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza del Tribunale di Cremona, limitatamente alla parte in cui disponeva la confisca della somma di denaro, ordinandone la restituzione all’avente diritto.
Questa pronuncia rafforza il principio di correlazione tra accusa e sentenza, un cardine del nostro ordinamento processuale. Un imputato può essere giudicato e sanzionato solo per i fatti che gli sono stati specificamente contestati dalla pubblica accusa. Qualsiasi provvedimento, anche di natura patrimoniale come la confisca, che si basi su reati diversi, presunti o non accertati in contraddittorio, è da considerarsi illegale e deve essere annullato.
È possibile confiscare una somma di denaro ritenuta profitto di spaccio se l’imputato è accusato solo di detenzione di droga?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca è illegale se disposta per un reato (lo spaccio) diverso e non contestato formalmente, quando il processo riguarda unicamente il reato di detenzione illecita.
Perché la confisca in questo caso è stata considerata illegale?
È stata considerata illegale perché violava il principio secondo cui ogni sanzione penale, inclusa la confisca, deve essere collegata a un reato per il quale l’imputato è stato formalmente accusato e ha avuto la possibilità di difendersi. In questo caso, la confisca era legata a presunte cessioni precedenti, non alla detenzione contestata.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte ha annullato la sentenza limitatamente alla parte relativa alla confisca del denaro, senza bisogno di un nuovo processo (annullamento senza rinvio), e ha ordinato la restituzione della somma all’avente diritto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 7894 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 6 Num. 7894 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 10/11/2023
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME, nato a Casalmaggiore il DATA_NASCITA
avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Cremona il 20/04/2023;
visti gli atti ed esaminato il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, NOME COGNOME;
lette le conclusioni del AVV_NOTAIO Procuratore generale, AVV_NOTAIO, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Cremona ha applicato la pena di cinque mesi di reclusione e 600 euro di multa a NOME COGNOME in ordine ai reati di cui agli artt. 73 d.P.R. 9 otto 1990, n. 309 del 1990 e 4 I. 18 aprile 1975, n. 110.
Quanto al delitto previsto dall’art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990 all’imputato si contest il reato di detenzione illecita di un quantitativo di hashish.
Con la sentenza è stata disposta la confisca anche della somma di 300 euro in sequestro, ritenuta, sulla base delle stesse dichiarazioni dell’imputato, profitto precedenti cessioni di sostanza stupefacente.
Ha proposto ricorso per cassazione l’imputato articolando un unico motivo con cui si deduce violazione di legge quanto alla confisca che, si assume, non avrebbe potuto essere disposta in ragione del titolo di reato per cui si procede
CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso è fondato.
Dalla sentenza si evince chiaramente come la confisca sia stata disposta per reati diversi rispetto a quello per cui si procede, che attiene solo, come detto, alla detenzione illecita di una determinata quantità di sostanza stupefacente.
Una confisca disposta in relazione a reati diversi, rispetto ai quali nessu accertamento penale risulta essere stato in concreto compiuto e nessuna prerogativa difensiva in concreto esercitata.
Una confisca illegale.
Ne deriva che la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio limitatamente alla confisca del denaro di cui deve essere disposta la restituzione all’avente diritto.
P. Q. M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente alla confisca della somma di denaro di cui dispone la restituzione all’avente diritto.
Così deciso in Roma, il 10 novembre 2023.