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Confisca illegale: la Cassazione annulla la misura

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che disponeva la confisca di 300 euro a un imputato. La somma era stata ritenuta profitto di precedenti cessioni di droga, ma l’accusa formale era solo per detenzione. La Corte ha stabilito che si tratta di una confisca illegale, poiché non si può sanzionare un soggetto per un reato (lo spaccio) che non gli è stato contestato nel processo, violando il diritto di difesa. Di conseguenza, la confisca è stata annullata e la somma restituita.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Illegale: Non si Può Confiscare Denaro per un Reato non Contestato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7894 del 2024, ha riaffermato un principio fondamentale del diritto penale: una sanzione, come la confisca, non può essere applicata per un reato che non è stato formalmente contestato all’imputato. Il caso in esame ha portato all’annullamento di una confisca illegale di denaro, poiché ritenuta profitto di un’attività di spaccio mai accertata in un processo, a fronte di una contestazione per sola detenzione di stupefacenti.

I Fatti di Causa

Il Tribunale di Cremona aveva condannato un giovane alla pena di cinque mesi di reclusione e 600 euro di multa per il reato di detenzione illecita di una quantità di hashish. Oltre alla pena detentiva e pecuniaria, il Tribunale aveva disposto la confisca di una somma di 300 euro trovata in possesso dell’imputato.

La decisione di confiscare il denaro si basava sulla convinzione del giudice che quella somma fosse il profitto di precedenti episodi di spaccio, deduzione tratta dalle stesse dichiarazioni rese dall’imputato. Tuttavia, l’accusa formalizzata nel processo non riguardava la cessione o lo spaccio di stupefacenti, ma unicamente la loro detenzione.

Il Ricorso in Cassazione e la nozione di confisca illegale

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, contestando unicamente la legittimità della confisca. La difesa ha sostenuto che la misura ablatoria fosse viziata da una violazione di legge, in quanto disposta in relazione a un titolo di reato (lo spaccio) per il quale non si stava procedendo. In sostanza, si è configurata una confisca illegale perché scollegata dal reato oggetto del giudizio.

L’argomentazione difensiva si è incentrata sull’impossibilità per il giudice di sanzionare condotte diverse e più gravi di quelle formalmente contestate, senza che su di esse si sia svolto un regolare accertamento penale e sia stata garantita una piena prerogativa difensiva.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici di legittimità hanno evidenziato con chiarezza come la confisca fosse stata disposta per reati diversi rispetto a quello per cui si procedeva, ovvero la detenzione illecita di stupefacenti.

La sentenza impugnata è stata censurata perché ha applicato una misura patrimoniale basandosi su presunte attività di spaccio, per le quali “nessun accertamento penale risulta essere stato in concreto compiuto e nessuna prerogativa difensiva in concreto esercitata”. Il provvedimento di confisca, quindi, si è rivelato illegittimo perché ha punito l’imputato per un fatto-reato mai contestato e, di conseguenza, mai provato secondo le regole del giusto processo.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza del Tribunale di Cremona, limitatamente alla parte in cui disponeva la confisca della somma di denaro, ordinandone la restituzione all’avente diritto.

Questa pronuncia rafforza il principio di correlazione tra accusa e sentenza, un cardine del nostro ordinamento processuale. Un imputato può essere giudicato e sanzionato solo per i fatti che gli sono stati specificamente contestati dalla pubblica accusa. Qualsiasi provvedimento, anche di natura patrimoniale come la confisca, che si basi su reati diversi, presunti o non accertati in contraddittorio, è da considerarsi illegale e deve essere annullato.

È possibile confiscare una somma di denaro ritenuta profitto di spaccio se l’imputato è accusato solo di detenzione di droga?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca è illegale se disposta per un reato (lo spaccio) diverso e non contestato formalmente, quando il processo riguarda unicamente il reato di detenzione illecita.

Perché la confisca in questo caso è stata considerata illegale?
È stata considerata illegale perché violava il principio secondo cui ogni sanzione penale, inclusa la confisca, deve essere collegata a un reato per il quale l’imputato è stato formalmente accusato e ha avuto la possibilità di difendersi. In questo caso, la confisca era legata a presunte cessioni precedenti, non alla detenzione contestata.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte ha annullato la sentenza limitatamente alla parte relativa alla confisca del denaro, senza bisogno di un nuovo processo (annullamento senza rinvio), e ha ordinato la restituzione della somma all’avente diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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