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Confisca denaro stupefacenti: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha annullato la confisca di una somma di denaro disposta nei confronti di un soggetto condannato per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. La sentenza chiarisce che, in assenza di una prova di cessione, il denaro non può essere considerato automaticamente profitto del reato. La questione della confisca denaro stupefacenti è stata rinviata al Tribunale per una nuova valutazione, che dovrà applicare i criteri della ‘confisca per sproporzione’ previsti dall’art. 240-bis c.p.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Denaro Stupefacenti: La Cassazione Chiarisce i Limiti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16380 del 2025, interviene su un tema delicato e frequente: la confisca denaro stupefacenti. La pronuncia stabilisce un principio fondamentale: il solo possesso di droga, anche se finalizzato allo spaccio, non è sufficiente per confiscare automaticamente il denaro trovato in possesso dell’imputato come ‘profitto’ del reato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso nasce da una sentenza di patteggiamento emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Un individuo veniva condannato a tre anni di reclusione e 14.000 euro di multa per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti (41 grammi di cocaina e 140 grammi di hashish). Oltre alla pena detentiva e pecuniaria, il giudice disponeva la confisca della somma di 5.785 euro, trovata nella disponibilità dell’imputato, ritenendola provento dell’attività di cessione.

Il Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha impugnato la sentenza limitatamente alla parte relativa alla confisca del denaro. La difesa ha sostenuto una violazione di legge, in particolare dell’articolo 240-bis del codice penale. Il punto centrale del ricorso era semplice ma decisivo: il reato contestato era la ‘detenzione a fini di spaccio’, non la ‘cessione’ effettiva della sostanza. Di conseguenza, non era stata fornita alcuna prova che il denaro sequestrato fosse il frutto di una pregressa attività di spaccio. Secondo il ricorrente, il giudice avrebbe dovuto motivare in modo specifico le ragioni della confisca, cosa che non era avvenuta.

La Confisca Denaro Stupefacenti e il Principio della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato il motivo di ricorso, accogliendo la tesi difensiva. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per fare chiarezza su un punto cruciale, anche alla luce delle recenti modifiche legislative che hanno esteso l’ambito di applicazione della cosiddetta ‘confisca per sproporzione’ (art. 240-bis c.p.) ad alcuni reati in materia di stupefacenti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che confondere la detenzione a fini di spaccio con la cessione è un errore giuridico. Se il reato contestato è solo il possesso, il denaro trovato non può essere qualificato ‘de plano’ come profitto del reato stesso. Il profitto deriva da una vendita, non da un semplice possesso. Pertanto, la confisca ordinaria, quella prevista per le cose che costituiscono il profitto del reato, non era applicabile.

Il giudice di merito avrebbe dovuto, invece, verificare se sussistessero i presupposti per la ‘confisca per sproporzione’. Questa misura, di natura preventiva, permette di confiscare i beni di cui il condannato non sa giustificare la provenienza e che risultano sproporzionati rispetto al suo reddito. Il Tribunale, però, non ha svolto alcuna indagine in tal senso, limitandosi a un’affermazione generica e errata sulla provenienza del denaro.

Le Conclusioni

In conclusione, la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata limitatamente alla statuizione sulla confisca. Ha disposto il rinvio al Tribunale di Roma, in diversa composizione fisica, per un nuovo giudizio sul punto. Il nuovo giudice dovrà valutare se, nel caso concreto, ricorrano le condizioni previste dall’art. 240-bis c.p. per disporre la confisca per sproporzione. Questa decisione riafferma un principio di garanzia: le misure ablative, come la confisca, richiedono un rigoroso accertamento dei presupposti di legge e una motivazione adeguata, non potendo basarsi su mere presunzioni.

Se vengo trovato in possesso di droga e denaro, quest’ultimo può essere sempre confiscato?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che se il reato contestato è la sola ‘detenzione a fini di spaccio’ e non la ‘cessione’, il denaro non può essere automaticamente considerato profitto del reato. La confisca è possibile solo se ricorrono le specifiche condizioni della ‘confisca per sproporzione’ (art. 240-bis c.p.).

Cosa significa ‘confisca per sproporzione’ nel contesto degli stupefacenti?
Significa che lo Stato può confiscare i beni, incluso il denaro, di una persona condannata per specifici reati di droga, se il valore di tali beni è sproporzionato rispetto al suo reddito dichiarato e se l’interessato non riesce a giustificarne la provenienza lecita.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha annullato la parte della sentenza che disponeva la confisca del denaro. Ha ordinato un nuovo giudizio al Tribunale di Roma affinché valuti se sussistono i presupposti per la confisca per sproporzione, applicando quindi le regole corrette.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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