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Confisca auto: quando è legittima? La Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha parzialmente annullato una sentenza relativa all’installazione di un dispositivo ‘jammer’ in un’auto. Pur confermando la colpevolezza degli imputati, i giudici hanno stabilito che la motivazione per la confisca auto era insufficiente. Non è stato provato un legame stabile e non occasionale tra il veicolo e il reato, poiché la semplice presenza del dispositivo sul sedile non basta. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione su questo specifico punto.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Auto per Reati: La Cassazione Stabilisce i Limiti

L’utilizzo di un veicolo per commettere un reato non ne comporta automaticamente la perdita. Con la sentenza n. 7735/2024, la Corte di Cassazione torna a delineare i confini della confisca auto, specificando quando questa misura è legittima. La decisione chiarisce che per sottrarre un bene al suo proprietario è necessario dimostrare un legame forte e non occasionale con l’attività criminosa, il cosiddetto ‘nesso strumentale’.

I fatti del caso: Un ‘Jammer’ in Auto

Il caso nasce dalla condanna di due individui per il reato di installazione di apparecchiature atte a impedire comunicazioni informatiche o telematiche, ai sensi dell’art. 617-quinquies del codice penale. I due soggetti sono stati trovati in possesso di un dispositivo ‘jammer’ acceso e funzionante all’interno di un’autovettura parcheggiata presso un centro commerciale. A seguito della condanna nei gradi di merito, oltre alla pena, era stata disposta la confisca del veicolo.

I motivi del ricorso in Cassazione

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro motivi. Tra questi, i più rilevanti per la decisione finale riguardavano la sussistenza stessa del reato e, soprattutto, la legittimità della confisca dell’automobile. Mentre la Corte ha rigettato le censure sulla responsabilità penale, ritenendo provato sia il concorso nel reato sia la pericolosità concreta del ‘jammer’ (confermata da una perizia), ha invece accolto le argomentazioni relative alla confisca del veicolo.

La decisione della Cassazione sulla confisca auto

Il punto cruciale della sentenza riguarda l’interpretazione dell’art. 240 del codice penale, che disciplina la confisca. La giurisprudenza distingue tra un uso meramente occasionale del bene e un suo stabile asservimento all’attività criminale. La semplice circostanza che un reato sia stato commesso a bordo di un’auto non è sufficiente a giustificarne la confisca.

Le motivazioni

La Corte Suprema ha sottolineato che per la legittimità della confisca facoltativa è indispensabile dimostrare un ‘nesso strumentale’ stretto e non occasionale tra il bene e il reato. Questo legame deve rivelare una concreta probabilità che l’attività illecita possa ripetersi. Tale prova può derivare, ad esempio, da modifiche strutturali del veicolo (come la creazione di doppi fondi), dall’installazione di particolari accorgimenti o, più in generale, da un rapporto funzionale che renda l’auto parte integrante del piano criminoso.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva giustificato la confisca affermando che il ‘jammer’ era stato ‘sistemato sul sedile posteriore’. Secondo la Cassazione, questa motivazione è del tutto insufficiente. Il termine ‘sistemato’ è generico e non descrive in maniera inequivocabile quel rapporto di stabile asservimento richiesto. Non dimostra, in altre parole, che l’auto fosse stata predisposta o adattata per servire durevolmente all’attività illecita.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata limitatamente al punto della confisca, rinviando il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma per un nuovo giudizio. Quest’ultima dovrà riesaminare il caso attenendosi al principio di diritto enunciato: per disporre la confisca auto, è necessario fornire una motivazione rigorosa che dimostri un collegamento stabile e funzionale tra il veicolo e il reato, superando la mera occasionalità dell’utilizzo.

L’uso di un’auto per commettere un reato ne comporta sempre la confisca?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la confisca dell’auto non è automatica. È necessaria la prova di un rapporto di stabile asservimento del veicolo all’attività criminosa, che vada oltre un utilizzo meramente occasionale.

Cosa significa ‘nesso strumentale’ tra l’auto e il reato ai fini della confisca?
Significa che deve esistere un collegamento stretto e non casuale. Questo nesso rivela la probabilità che l’attività criminale si ripeta e può essere dimostrato da modifiche strutturali al veicolo, particolari accorgimenti o un uso funzionale stabile, non semplicemente dal fatto che il reato sia avvenuto al suo interno.

In questo caso, perché la confisca dell’auto è stata annullata?
È stata annullata perché la motivazione della corte d’appello era insufficiente. Affermare che il dispositivo ‘jammer’ era stato ‘sistemato sul sedile posteriore’ non basta a descrivere in modo inequivocabile quel rapporto di stabile asservimento del veicolo all’attività criminosa, richiesto dalla giurisprudenza per legittimare la confisca facoltativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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