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Confisca allargata: annullato sequestro per vizio

Un soggetto ricorre in Cassazione contro il sequestro preventivo di un’autovettura, finalizzato alla confisca allargata. L’auto era stata acquistata anni prima dei reati contestati (traffico di stupefacenti). La Corte Suprema, pur ritenendo legittimo il sequestro sotto il profilo della sproporzione patrimoniale, lo annulla per un vizio insanabile: la totale assenza di motivazione, nel provvedimento originario, sul ‘periculum in mora’, ovvero il rischio di dispersione del bene. Un difetto che il Tribunale del riesame non può sanare.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Confisca Allargata: Sequestro Annullato per Vizio di Motivazione sul Periculum in Mora

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30004/2024) offre importanti chiarimenti sui presupposti del sequestro preventivo finalizzato alla confisca allargata. Il caso, riguardante il sequestro di un’autovettura, dimostra come un vizio formale, quale l’omessa motivazione su un requisito essenziale, possa portare all’annullamento della misura cautelare, anche a fronte di solidi indizi di sproporzione patrimoniale.

I Fatti del Caso: Sequestro di un’auto e Ragionevolezza Temporale

Il Tribunale di Lecce disponeva il sequestro preventivo di un’autovettura di proprietà di un soggetto indagato per reati legati agli stupefacenti, tra cui l’associazione a delinquere (art. 74 d.p.r. 309/90). La misura era finalizzata alla cosiddetta confisca allargata, prevista dall’art. 240-bis del codice penale.

La difesa dell’indagato proponeva ricorso, sostenendo principalmente due punti:
1. Violazione del principio di ‘ragionevolezza temporale’: l’auto era stata acquistata nel 2016, mentre i ‘reati spia’ contestati risalivano al 2021. Un lasso di tempo così ampio, secondo la difesa, rendeva irragionevole la presunzione di provenienza illecita del bene.
2. Mancanza di motivazione sul ‘periculum in mora’: l’ordinanza di sequestro non spiegava per quale motivo esistesse il pericolo concreto che il bene potesse essere disperso, modificato o alienato nelle more del giudizio.

Il Tribunale del riesame rigettava l’istanza, ritenendo che l’operazione economica di acquisto, considerata nel suo complesso (acconto più rate mensili), fosse comunque sproporzionata rispetto al reddito dichiarato dall’indagato e dal suo nucleo familiare.

La Questione del Periculum in Mora e la Confisca Allargata

Il punto cruciale che ha portato all’annullamento della misura da parte della Cassazione è stato proprio il secondo motivo di ricorso. Il sequestro preventivo richiede, per sua natura, la sussistenza di due requisiti: il fumus boni iuris (la parvenza del buon diritto, in questo caso la sproporzione patrimoniale) e il periculum in mora (il pericolo nel ritardo).

La Corte ha rilevato che il provvedimento genetico, ovvero la prima ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari, aveva motivato ampiamente sulla sproporzione tra il costo dell’auto e i redditi leciti, ma aveva completamente omesso qualsiasi argomentazione sul periculum. Si trattava di un’assenza totale, non di una motivazione scarna o insufficiente.

I Limiti del Potere Integrativo del Tribunale del Riesame

Il Tribunale del riesame, pur riconoscendo l’omissione, aveva tentato di ‘sanare’ il vizio integrando di propria iniziativa la motivazione mancante. La Cassazione ha censurato duramente questa operazione, definendola un’ ‘arbitraria opera di supplenza’.

Citando le Sezioni Unite (sent. Ellade), la Corte ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il Tribunale del riesame ha poteri di integrazione e rettifica, ma non può sostituirsi al primo giudice quando la motivazione su un requisito essenziale è del tutto assente. Un’omissione così radicale equivale a una nullità che può essere solo dichiarata, non sanata. Il compito del riesame è controllare un provvedimento esistente, non scriverne uno nuovo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione sulla distinzione tra vizio emendabile e vizio radicale. Mentre una motivazione carente può essere arricchita in sede di riesame, una motivazione inesistente sul periculum in mora rende nullo il provvedimento ab origine. Consentire al riesame di colmare una lacuna così totale significherebbe violare le regole sulla competenza e trasformare un giudizio di controllo in un giudizio ‘ex novo’.

Di conseguenza, la Corte ha accolto il ricorso su questo punto, annullando senza rinvio sia l’ordinanza del riesame sia il decreto di sequestro originario. È interessante notare come la Corte abbia invece rigettato implicitamente il motivo sulla ‘ragionevolezza temporale’, confermando che la valutazione sulla sproporzione deve tenere conto dell’intera operazione economica, anche se protratta nel tempo.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per l’autorità giudiziaria che emette misure cautelari reali. Ogni provvedimento restrittivo del patrimonio deve essere motivato in modo completo e autosufficiente sin dalla sua origine. La motivazione non può essere data per scontata o presunta, ma deve esplicitare le ragioni concrete che giustificano non solo la probabile illiceità del bene, ma anche l’urgenza di sottrarlo alla disponibilità dell’indagato. Per la difesa, questa pronuncia rafforza l’importanza di analizzare attentamente non solo il merito, ma anche i profili formali dei provvedimenti cautelari, poiché un vizio di motivazione può rivelarsi decisivo per la loro caducazione.

Perché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca allargata è stato annullato?
Il sequestro è stato annullato perché il provvedimento originale del Giudice per le indagini preliminari era totalmente privo di motivazione sul ‘periculum in mora’, ovvero il rischio concreto che il bene potesse essere disperso. Questa è considerata una nullità radicale che non può essere sanata dal Tribunale del riesame.

L’acquisto di un bene molti anni prima del reato impedisce la confisca allargata?
No, la sentenza chiarisce che la distanza temporale non esclude di per sé la confisca. La valutazione si basa sulla ‘ragionevolezza temporale’ e sulla sproporzione patrimoniale, considerata nel suo complesso (incluso, come nel caso di specie, il pagamento rateale che prosegue nel tempo).

Il Tribunale del riesame può correggere la mancanza di motivazione di un’ordinanza di sequestro?
Può integrare o rettificare una motivazione parzialmente carente, ma non può ‘creare’ dal nulla una motivazione completamente assente su un requisito essenziale come il periculum in mora. In caso di omissione assoluta, il suo unico potere è quello di annullare il provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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