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Condotta oltraggiosa: quando il ricorso è infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino condannato per una condotta oltraggiosa. Il motivo del ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato, poiché la Corte ha chiarito che la presenza di più persone, anche se colleghi del pubblico ufficiale offeso, è sufficiente a configurare il reato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Condotta Oltraggiosa: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità del Ricorso

L’analisi di una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre spunti cruciali sulla configurazione del reato derivante da una condotta oltraggiosa tenuta in un luogo pubblico. Quando un comportamento offensivo viene posto in essere alla presenza di più persone, anche se colleghi del pubblico ufficiale, il ricorso può essere dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza. Questo caso, deciso con ordinanza del 25 novembre 2024, chiarisce i contorni della norma e le conseguenze processuali per chi propone un’impugnazione priva di validi argomenti.

I Fatti del Caso

Un cittadino proponeva ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Ancona, datata 29 febbraio 2024, che lo vedeva condannato. L’oggetto della contestazione era una condotta ritenuta oltraggiosa nei confronti di un pubblico ufficiale. Il ricorrente, attraverso i suoi motivi di ricorso, cercava di smontare l’impianto accusatorio, ma la sua iniziativa processuale si è scontrata con una valutazione di palese infondatezza da parte della Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della vicenda, ma si ferma a un livello preliminare, ovvero alla valutazione della validità stessa dei motivi presentati. La Corte ha ritenuto che le argomentazioni del ricorrente fossero ‘manifestamente infondate’, cioè prive di qualsiasi pregio giuridico evidente fin da una prima lettura. La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo sanzionatorio per aver intrapreso un’azione legale temeraria.

Le Motivazioni della Decisione: la rilevanza della presenza di più persone nella condotta oltraggiosa

Il fulcro della motivazione della Corte risiede nella corretta interpretazione degli elementi costitutivi del reato legato alla condotta oltraggiosa. La Corte d’Appello aveva già correttamente evidenziato che al momento del fatto erano presenti più persone. Il ricorrente, probabilmente, puntava a sostenere l’irrilevanza di tali presenze, ma la Cassazione ha ribadito un principio consolidato, citando un precedente specifico (Sez. 6, n. 6604 del 18/01/2022). Secondo tale orientamento, per la configurazione del reato è sufficiente che l’azione offensiva avvenga in presenza di persone diverse da quelle direttamente coinvolte nell’atto d’ufficio, anche se queste appartengono alla stessa amministrazione del pubblico ufficiale. La pubblicità del gesto offensivo, che ne aggrava il disvalore, è quindi garantita dalla semplice presenza di terzi, a prescindere dal loro ruolo specifico in quel frangente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza in esame ribadisce un importante principio di diritto: la valutazione della pubblicità in un reato contro la pubblica amministrazione, come quello derivante da una condotta oltraggiosa, ha un’accezione ampia. La presenza di colleghi o altri dipendenti è sufficiente a integrare il requisito richiesto dalla norma. Per i cittadini, ciò significa che un comportamento offensivo verso un pubblico ufficiale in un ufficio, anche se rivolto a una singola persona, assume rilevanza penale se percepito da altri presenti. Per gli avvocati, questa pronuncia è un monito a non presentare ricorsi basati su argomentazioni già ampiamente superate dalla giurisprudenza consolidata, pena la declaratoria di inammissibilità e la condanna a sanzioni pecuniarie per il proprio assistito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato è stato ritenuto ‘manifestamente infondato’, ovvero privo di qualsiasi fondamento giuridico evidente e che non richiedeva un esame approfondito.

Cosa si intende per ‘condotta oltraggiosa’ in presenza di più persone secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, la condotta oltraggiosa si configura anche quando sono presenti persone diverse da quelle impegnate nell’atto di ufficio, inclusi i colleghi del pubblico ufficiale che appartengono alla stessa amministrazione. La loro semplice presenza è sufficiente a integrare il requisito del reato.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, a causa dei profili di colpa nel proporre un ricorso palesemente infondato, anche al pagamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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