LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Concorso in bancarotta: l’extraneus e la Cassazione

La Cassazione conferma la condanna per concorso in bancarotta fraudolenta a due imputati, uno dei quali ‘extraneus’. La Corte dichiara inammissibili i ricorsi, sottolineando che i vizi procedurali di un coimputato non si estendono automaticamente agli altri e che i motivi di appello devono confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata, non potendo limitarsi a generiche contestazioni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Concorso in Bancarotta: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità dei Ricorsi Generici

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 4823 del 2024, offre importanti chiarimenti in materia di concorso in bancarotta e sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione si sofferma sul ruolo del concorrente extraneus nel reato fallimentare e ribadisce il principio secondo cui i vizi procedurali che colpiscono un coimputato non si estendono automaticamente agli altri. Questo caso evidenzia il rigore con cui la Suprema Corte valuta la specificità dei motivi di impugnazione, sanzionando con l’inammissibilità i ricorsi generici.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna, confermata in appello, di due soggetti per i reati di bancarotta fraudolenta documentale e distrattiva ai danni di una società alberghiera, dichiarata fallita nel 2012. Uno degli imputati era considerato concorrente extraneus, ovvero un soggetto esterno alla gestione societaria che ha contribuito al reato.

Gli imputati hanno proposto ricorso per cassazione sollevando diverse questioni. Entrambi hanno lamentato che l’annullamento con rinvio della sentenza di primo grado, disposto dalla Corte d’Appello solo per una coimputata a causa della violazione del suo diritto di difesa, avrebbe dovuto essere esteso anche alle loro posizioni. Inoltre, uno dei ricorrenti ha contestato la sua qualifica di concorrente extraneus, negando di aver fornito un contributo causale alla distrazione dei beni, e ha lamentato la mancata concessione delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione sul concorso in bancarotta

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili entrambi i ricorsi, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali. La decisione si fonda su principi procedurali e sostanziali consolidati.

La Separazione delle Posizioni Processuali

I giudici hanno innanzitutto respinto la tesi dell’estensione del vizio procedurale. Hanno chiarito che un’eventuale lesione del diritto di difesa di un coimputato non comporta un pregiudizio automatico per gli altri, a meno che non venga dimostrato un nesso concreto. Nel caso di specie, le doglianze erano generiche e le posizioni difensive dei vari imputati erano distinte, rendendo non necessaria una trattazione unitaria.

Il Ruolo del Concorrente ‘Extraneus’ e l’Intento Distrattivo

Di particolare rilievo è la motivazione sull’inammissibilità dei motivi sollevati dal concorrente extraneus. La Corte ha sottolineato che il ricorso non si confrontava specificamente con le ampie argomentazioni della sentenza d’appello, che aveva dettagliatamente ricostruito il suo contributo al reato. L’intento distrattivo era stato provato attraverso un’operazione di compensazione: il pagamento per l’acquisto dell’hotel della società fallita era avvenuto tramite la vendita di un terreno, la cui efficacia era subordinata a una condizione (l’approvazione di un piano di lottizzazione) che non si era mai verificata. Nonostante il fallimento dell’operazione, le somme non erano state restituite alla società, palesando così l’intento fraudolento. La genericità del ricorso su questo punto ne ha determinato l’inammissibilità.

le motivazioni

La Suprema Corte ha fondato la propria decisione sul principio, ormai granitico, della necessaria specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione è inammissibile se si limita a riproporre le stesse questioni già decise nei gradi di merito senza una critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata. Non è sufficiente, per il ricorrente, affermare genericamente la propria estraneità ai fatti o la mancanza di dolo; è indispensabile smontare, pezzo per pezzo, il ragionamento logico-giuridico del giudice d’appello. In questo caso, i ricorrenti non sono riusciti a farlo. La Corte ha inoltre ribadito che la valutazione delle circostanze attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e, se adeguatamente motivata – come nel caso in esame, con riferimento al ruolo di ‘ideatore’ del reato e ai precedenti penali – non è sindacabile in sede di legittimità.

le conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante monito per la difesa. Per superare il vaglio di ammissibilità della Cassazione, i ricorsi devono essere redatti con estremo rigore, evitando contestazioni generiche e affrontando in modo analitico le motivazioni della decisione che si intende impugnare. Sul piano sostanziale, la decisione conferma che nel concorso in bancarotta la responsabilità del soggetto extraneus può essere accertata anche attraverso complesse operazioni finanziarie e contrattuali che, pur apparendo lecite, nascondono un fine distrattivo a danno dei creditori. La mancata restituzione di fondi a seguito del fallimento di un’operazione collegata costituisce un chiaro indice dell’intento fraudolento.

Un vizio procedurale che riguarda un coimputato si estende automaticamente agli altri?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che un pregiudizio ai coimputati non può essere ipotizzato in astratto, ma deve essere dimostrato in concreto. In assenza di un pregiudizio effettivo e provato, la nullità che colpisce la posizione di un imputato non si estende agli altri, le cui posizioni processuali possono essere separate.

Come viene valutato il contributo di un soggetto ‘extraneus’ in un reato di bancarotta fraudolenta?
Il contributo del concorrente extraneus (cioè chi non riveste la qualifica di amministratore della società fallita) viene valutato sulla base del suo apporto concreto all’operazione distrattiva. Nel caso di specie, la sua partecipazione è stata accertata attraverso un’operazione di compensazione finanziaria legata a una compravendita, che ha di fatto sottratto risorse alla società poi fallita. Per contestare tale ruolo in Cassazione, non è sufficiente una generica affermazione di estraneità, ma è necessario confrontarsi specificamente con le argomentazioni della sentenza di merito.

Per quale motivo un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi sono generici e non si confrontano in modo specifico con le ragioni poste a fondamento della decisione impugnata. Come stabilito dalla Corte, limitarsi ad affermazioni generiche, dedurre circostanze di fatto non rilevanti o riproporre le stesse questioni già respinte senza una critica puntuale della motivazione, determina l’inammissibilità dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati