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Concorso formale di reati: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che quando la condotta di resistenza è rivolta a più soggetti passivi (in questo caso, più agenti), si configura un concorso formale di reati. Poiché il motivo del ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma alla cassa delle ammende.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Concorso Formale di Reati: La Cassazione sulla Resistenza a Più Pubblici Ufficiali

L’ordinanza n. 6157/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul concorso formale di reati, specialmente nel contesto del delitto di resistenza a pubblico ufficiale. La Suprema Corte, nel dichiarare inammissibile un ricorso, ha ribadito un principio consolidato, le cui implicazioni pratiche sono significative sia per la difesa che per l’accusa.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato era stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. Il nucleo della sua difesa in Cassazione si basava su un unico motivo, che la Corte ha tuttavia ritenuto ‘manifestamente infondato’. La questione centrale verteva sulla corretta qualificazione giuridica di una condotta di resistenza posta in essere nei confronti di più agenti contemporaneamente.

Il Principio del Concorso Formale di Reati nella Resistenza

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nell’applicazione dell’articolo 81, primo comma, del codice penale. Secondo la Corte, quando un’unica azione di resistenza a pubblico ufficiale lede gli interessi di più soggetti passivi (in questo caso, più agenti delle forze dell’ordine), non si configura un singolo reato, bensì un concorso formale di reati.

Questo significa che, sebbene l’azione sia unica, essa produce più violazioni della stessa norma penale, una per ogni pubblico ufficiale che subisce la resistenza. La Corte richiama un precedente autorevole delle Sezioni Unite (sentenza n. 40981 del 2018), che ha consolidato tale interpretazione, rendendola un punto fermo nella giurisprudenza. La pluralità delle vittime, quindi, determina una pluralità di reati uniti dal vincolo del concorso formale.

La Valutazione della Memoria Difensiva

Gli Ermellini hanno inoltre esaminato una memoria presentata dalla difesa del ricorrente. Anche questo atto è stato giudicato negativamente, in quanto si limitava a ‘reiterare le medesime censure’ già presentate nel ricorso principale, caratterizzate dagli stessi ‘profili di genericità e conseguente inammissibilità’. Questo passaggio sottolinea l’importanza di presentare motivi di ricorso specifici e non generici, pena la loro irricevibilità.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono chiare e dirette. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo addotto era palesemente infondato alla luce della giurisprudenza consolidata sul concorso formale di reati. La resistenza attuata nei confronti di più pubblici ufficiali integra tanti reati quanti sono i soggetti passivi coinvolti, unificati solo ai fini della pena. La difesa non ha offerto argomenti validi per discostarsi da questo orientamento pacifico. L’inammissibilità del ricorso, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, comporta automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Conclusioni

La decisione riafferma con forza un principio giuridico fondamentale: la tutela dell’integrità e della funzione di ogni singolo pubblico ufficiale. Un’azione di resistenza contro una pattuglia non è un’offesa singola, ma un’aggressione multipla. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di formulare ricorsi per cassazione basati su motivi solidi e non in contrasto con orientamenti giurisprudenziali ormai consolidati.

Cosa si intende per concorso formale di reati nel caso di resistenza a pubblico ufficiale?
Secondo la Corte, si ha un concorso formale di reati quando un’unica azione di resistenza è diretta e lede l’interesse di più pubblici ufficiali. Invece di un singolo reato, se ne configurano tanti quanti sono gli agenti coinvolti.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché l’unico motivo presentato era manifestamente infondato, in quanto contrastava con il principio consolidato secondo cui la resistenza a più soggetti passivi costituisce un concorso formale di reati.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato, come previsto dall’art. 616 c.p.p., al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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