Concorso Anomalo: Quando la Prevedibilità Determina la Responsabilità Penale
Nel complesso panorama del diritto penale, il tema del concorso anomalo rappresenta un punto di snodo fondamentale per definire i limiti della responsabilità di chi partecipa a un reato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 29553/2025) ha riaffermato un principio cardine: un complice può essere chiamato a rispondere di un reato più grave, commesso da altri, solo se tale sviluppo era concretamente prevedibile. Analizziamo questa importante decisione.
Il Fatto Processuale
Il caso trae origine da un’ordinanza di riesame riguardante una misura cautelare. Un soggetto, indagato per un reato commesso in concorso con altri, si era visto confermare la misura anche per un reato più grave (rapina) compiuto da un coindagato. Il ricorrente ha impugnato tale decisione davanti alla Corte di Cassazione, lamentando un’errata valutazione del suo coinvolgimento e del suo effettivo contributo psicologico e materiale al reato più grave.
La Valutazione del Concorso Anomalo da Parte della Cassazione
La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando la decisione precedente e rinviando il caso al Tribunale di Napoli per una nuova valutazione. Il fulcro della sentenza risiede nella corretta interpretazione dell’art. 116 del codice penale, che disciplina appunto il concorso anomalo.
Secondo la Corte, non è sufficiente partecipare a un piano criminoso per essere automaticamente responsabili di ogni sua degenerazione. È necessario, invece, che l’evento più grave e diverso non voluto rappresenti uno sviluppo logico e prevedibile del reato concordato. La responsabilità del compartecipe si fonda, quindi, non su un automatismo, ma su un nesso psicologico basato sulla ‘prevedibilità in concreto’.
Il Principio della ‘Prevedibilità in Concreto’
La Cassazione ha incaricato il giudice del rinvio di effettuare un’analisi più approfondita e specifica. Quest’ultimo dovrà verificare, sulla base degli elementi disponibili, se la deviazione dal programma criminoso originario e le modalità esecutive adottate dai complici rendessero realisticamente prevedibile la commissione del reato più grave. In altre parole, si deve valutare se, nelle circostanze specifiche, il ricorrente potesse e dovesse rappresentarsi la possibilità che il piano iniziale sfociasse in qualcosa di peggio.
Le Alternative per il Giudice del Rinvio
Il Tribunale dovrà ora esplorare tre possibili scenari:
1. Sussistenza del dolo di concorso: Verificare se il ricorrente avesse partecipato al reato più grave con dolo, anche solo nella forma del ‘dolo eventuale’ (accettazione del rischio).
2. Sussistenza del concorso anomalo: Accertare se, pur mancando il dolo, il reato più grave fosse una conseguenza concretamente prevedibile.
3. Difetto dell’elemento soggettivo: Concludere per l’assenza di qualsiasi forma di responsabilità penale per il reato più grave, qualora non fosse né voluto né prevedibile.
Le Motivazioni
Le motivazioni della Corte si fondano sull’esigenza di ancorare la responsabilità penale a un principio di colpevolezza effettivo e personalizzato. Attribuire a un soggetto un reato più grave commesso da altri, senza un’attenta verifica della sua prevedibilità, equivarrebbe a una forma di responsabilità oggettiva, incompatibile con i principi fondamentali del nostro ordinamento penale. La Corte ha ritenuto illogica la precedente decisione che, senza un’adeguata motivazione sul nesso psicologico, aveva esteso la responsabilità al ricorrente, frazionando in modo errato le condotte dei vari correi. È necessario un esame rigoroso degli elementi di fatto, del piano originario e delle modalità esecutive per stabilire il confine tra la complicità voluta e quella ‘anomala’.
Conclusioni
Questa sentenza ribadisce l’importanza del criterio della ‘prevedibilità in concreto’ come spartiacque per l’applicazione dell’istituto del concorso anomalo. Per i professionisti del diritto e per i cittadini, emerge una chiara indicazione: la partecipazione a un illecito non comporta una responsabilità illimitata per tutte le possibili conseguenze. La colpevolezza deve essere sempre accertata attraverso una valutazione specifica della posizione del singolo individuo e della sua capacità di prevedere gli sviluppi dell’azione criminale. Il giudice del rinvio avrà ora il compito di applicare scrupolosamente questi principi per giungere a una decisione equa e conforme a diritto.
Cos’è il concorso anomalo secondo questa sentenza?
È una forma di responsabilità penale per cui un soggetto, che ha partecipato a un reato, risponde anche di un reato diverso e più grave commesso da un complice, ma solo a condizione che quest’ultimo evento fosse una conseguenza concretamente prevedibile del piano originario.
Cosa significa ‘prevedibilità in concreto’?
Significa che il giudice deve valutare, basandosi sugli specifici elementi del caso (come il piano iniziale e le modalità di esecuzione), se l’imputato potesse ragionevolmente prevedere che l’azione criminale concordata potesse degenerare nel reato più grave che si è effettivamente verificato.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione e perché?
La Corte ha annullato l’ordinanza impugnata e ha rinviato il caso a un nuovo giudice (il Tribunale di Napoli). Lo ha fatto perché ha ritenuto che la decisione precedente non avesse adeguatamente motivato la sussistenza della ‘prevedibilità in concreto’ del reato più grave, elemento indispensabile per poter configurare la responsabilità a titolo di concorso anomalo.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 29553 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 2 Num. 29553 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/07/2025
SECONDA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente sul ricorso proposto dal
RITENUTO IN FATTO
Sarebbe altresì illogico il frazionamento delle condotte dei còrrei, dato che per l’altro coindagato NOME COGNOME la misura Ł stata confermata anche per la rapina.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Sent. n. sez. 1361/2025 CC – 10/07/2025 R.G.N. 17746/2025
c) un nesso psicologico in termini di prevedibilità tra la condotta dell’agente compartecipe e l’evento diverso e piø grave in concreto verificatosi.
Il Giudice del rinvio – che si individua nel Tribunale di Napoli, Sezione per il riesame delle misure cautelari, in diversa composizione – nel procedere ad un nuovo esame della istanza di riesame, terrà conto dei consolidati approdi ermeneutici sopra richiamati – che ancorano il concorso anomalo alla ‘prevedibilità in concreto’, sulla base degli specifici elementi ricavabili dalla situazione di fatto in cui Ł avvenuta la deviazione dall’originario programma criminoso e dalle modalità esecutive effettivamente concordate dai compartecipi – e verificherà, secondo lo standard cognitivo della gravità indiziaria che governa il presente procedimento incidentale, la sussistenza del dolo di concorso, sia pure quale dolo eventuale, ovvero del concorso ex art. 116 cod. pen., ovvero ancora il difetto dell’elemento soggettivo.
Non conseguendo dall’adozione del presente provvedimento la rimessione in libertà del ricorrente, deve provvedersi ai sensi dell’art. 94, comma 1ter , disp. att. cod. proc. pen.
P.Q.M.
Annulla l’ordinanza impugnata e rinvia per nuovo giudizio al Tribunale di Napoli competente ai sensi dell’art. 309, co. 7, c.p.p.
Manda alla cancelleria per gli adempimenti di cui all’art. 94, comma 1-ter, disp. att. cod. proc. pen.
IN CASO DI DIFFUSIONE DEL PRESENTE PROVVEDIMENTO OMETTERE LE GENERALITA’ E GLI ALTRI DATI IDENTIFICATIVI A NORMA DELL’ART. 52 D.LGS.
196/03 E SS.MM.
Così Ł deciso, 10/07/2025
Il Consigliere estensore
Il Presidente NOME COGNOME
NOME COGNOME