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Competenza truffa postepay: decide il luogo del pagamento

La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione relativo a una competenza truffa postepay. Un tribunale aveva erroneamente declinato la propria competenza basandosi su una residenza sbagliata della vittima. La Suprema Corte ha riaffermato che il foro competente è quello del luogo in cui la vittima ha effettuato il pagamento sulla carta ricaricabile, poiché è in quel momento che il reato si consuma. Di conseguenza, ha dichiarato la competenza del Tribunale di Catania, nel cui circondario era avvenuta l’operazione di ricarica.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Truffa Postepay: La Cassazione Stabilisce il Foro nel Luogo del Pagamento

La determinazione della competenza truffa postepay e, più in generale, delle frodi online, rappresenta una questione cruciale nel diritto processuale penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 34765 del 2024, ha ribadito un principio fondamentale: il giudice competente a decidere è quello del luogo in cui la vittima ha effettuato materialmente il versamento del denaro. Questa pronuncia risolve un conflitto tra tribunali e offre un criterio chiaro per individuare il foro competente, garantendo maggiore certezza giuridica.

I Fatti del Caso: un Errore sulla Residenza della Vittima

Il caso trae origine da un procedimento per truffa aggravata. Il Tribunale di Catania, durante l’udienza predibattimentale, aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale. Secondo il primo giudice, trattandosi di una truffa commessa tramite ricarica di una carta di pagamento, la competenza doveva radicarsi presso il tribunale del luogo di residenza della persona offesa, che si riteneva fosse Messina. Di conseguenza, gli atti erano stati trasmessi alla Procura di Messina.

Tuttavia, il Tribunale di Messina, una volta ricevuto il fascicolo, ha sollevato un conflitto negativo di competenza. Attraverso una verifica più accurata, è emerso che la persona offesa non risiedeva a Messina, bensì a Bronte. Sebbene una via del comune porti il nome ‘Messina’, il comune di Bronte ricade interamente nel circondario del Tribunale di Catania. L’errore del primo giudice era quindi basato su una svista geografica.

La Competenza Truffa Postepay Secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione, chiamata a dirimere il conflitto, ha accolto la posizione del Tribunale di Messina e ha dichiarato la competenza del Tribunale di Catania. La decisione si fonda su un principio giuridico ormai consolidato e di grande rilevanza pratica per i casi di truffa realizzati con strumenti di pagamento elettronico.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha ribadito che, nel delitto di truffa, quando il profitto è ottenuto tramite un accredito su una carta di pagamento ricaricabile, il tempo e il luogo di consumazione del reato coincidono con il momento e il luogo in cui la persona offesa effettua il versamento del denaro sulla carta. Questo perché tale operazione realizza simultaneamente due effetti:

1. L’effettivo conseguimento del bene da parte dell’autore del reato, che ottiene l’immediata disponibilità della somma versata.
2. La definitiva perdita del bene da parte della vittima, che subisce una diminuzione patrimoniale istantanea.

Nel caso specifico, dagli atti processuali emergeva la ricevuta del pagamento effettuato dalla vittima il 3 giugno 2022 presso una ricevitoria situata a Bronte. Poiché Bronte si trova nel circondario del Tribunale di Catania, è quest’ultimo il giudice territorialmente competente a giudicare il reato. La Corte ha quindi annullato il provvedimento del Tribunale di Catania, disponendo la restituzione degli atti affinché il processo riprenda dalla fase predibattimentale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza in esame consolida un indirizzo giurisprudenziale di estrema importanza. Stabilire che la competenza truffa postepay si radica nel luogo del pagamento offre un criterio oggettivo e facilmente verificabile, legato alla prova documentale della transazione (la ricevuta di pagamento). Questo approccio semplifica l’individuazione del giudice competente, riducendo il rischio di conflitti di giurisdizione e i conseguenti ritardi processuali. Per le vittime di frodi online, ciò significa poter contare su una maggiore celerità nell’avvio del procedimento penale, sapendo fin da subito a quale autorità giudiziaria rivolgersi.

In un caso di truffa con ricarica di una carta di pagamento, quale tribunale è competente a giudicare?
È competente il tribunale nel cui circondario la vittima ha fisicamente effettuato l’operazione di ricarica, ovvero il versamento del denaro.

Perché il luogo del pagamento è così importante per determinare la competenza?
Perché, secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, il reato di truffa si considera ‘consumato’ nel momento e nel luogo in cui avviene il pagamento. In quell’istante, infatti, il truffatore ottiene la disponibilità del denaro e la vittima subisce la perdita economica definitiva.

Cosa accade se un giudice dichiara erroneamente la propria incompetenza?
Se il giudice a cui vengono trasmessi gli atti ritiene a sua volta di non essere competente, può sollevare un ‘conflitto di competenza’. Sarà poi la Corte di Cassazione a decidere in via definitiva quale sia il giudice competente, e il processo riprenderà da dove si era interrotto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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