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Competenza territoriale TV: rinvio inammissibile

Un Tribunale ha sollevato una questione di competenza territoriale TV per un caso di diffamazione, dubitando della validità di una norma specifica dopo una sentenza della Corte Costituzionale. La Corte di Cassazione ha dichiarato il rinvio inammissibile, chiarendo che la sentenza costituzionale riguardava una norma sostanziale (un’aggravante) e non la regola processuale sulla competenza, che rimane pienamente in vigore. Il rinvio è stato giudicato meramente esplorativo e quindi inammissibile.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale TV: La Cassazione Boccia il Rinvio “Esplorativo”

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33690 del 2024, ha fornito un’importante chiarificazione sui limiti del rinvio pregiudiziale per la decisione sulla competenza territoriale TV, specialmente nei casi di diffamazione. La pronuncia sottolinea come tale strumento non possa essere utilizzato in modo “esplorativo”, ma debba fondarsi su un dubbio interpretativo concreto e non risolvibile con gli ordinari strumenti ermeneutici.

I Fatti del Caso: Il Dubbio del Tribunale sulla Competenza Territoriale

La vicenda trae origine da un procedimento per diffamazione aggravata, commessa attraverso il mezzo televisivo. Il Tribunale di Palermo, investito del caso, ha sollevato una questione pregiudiziale dinanzi alla Corte di Cassazione. Il dubbio del giudice di merito riguardava la persistente applicabilità del criterio di competenza previsto dall’art. 30, quinto comma, della legge n. 223 del 1990. Questa norma stabilisce che, per la diffamazione a mezzo televisivo, il foro competente è quello della residenza della persona offesa.

Il Tribunale si interrogava se tale regola fosse ancora valida alla luce della sentenza n. 150 del 2021 della Corte Costituzionale. Quest’ultima aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale di un’aggravante specifica per la diffamazione a mezzo stampa, ma il giudice rimettente ipotizzava che i principi espressi potessero avere un effetto più ampio, arrivando a incidere anche sulla norma processuale relativa alla competenza.

La Decisione della Cassazione: Inammissibilità del Rinvio Pregiudiziale

La Suprema Corte ha dichiarato il rinvio pregiudiziale inammissibile. Secondo gli Ermellini, la questione sollevata dal Tribunale di Palermo non presentava un ragionevole e insuperabile dubbio interpretativo. Al contrario, la richiesta aveva un carattere meramente esplorativo, finalizzato a demandare alla Cassazione una decisione che il giudice di merito avrebbe potuto e dovuto prendere autonomamente.

Le Motivazioni: Perché il Dubbio sulla Competenza Territoriale TV è Infondato

La motivazione della Cassazione si articola su due punti fondamentali, che chiariscono i presupposti per un corretto utilizzo del rinvio pregiudiziale e la netta distinzione tra norme sostanziali e processuali.

Il Carattere “Esplorativo” del Rinvio: Un Onere per il Giudice

In primo luogo, la Corte ribadisce un principio consolidato: il giudice che intende sollevare una questione pregiudiziale sulla competenza ha l’onere, a pena di inammissibilità, di compiere un’analisi approfondita. Deve esaminare le tesi delle parti, tentare di risolvere il dubbio con gli strumenti interpretativi a sua disposizione e solo in seguito, se il dubbio persiste, illustrare compiutamente le ragioni che impediscono una decisione. Un rinvio che si limita a prospettare più soluzioni, delegando la scelta alla Cassazione, è considerato inammissibile perché “esplorativo”.

L’Errata Correlazione tra Sentenza Costituzionale e Norma sulla Competenza

Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra l’oggetto della sentenza della Corte Costituzionale e la norma sulla competenza territoriale TV. La sentenza n. 150/2021 ha dichiarato illegittima una norma di diritto penale sostanziale (l’art. 13 della legge sulla stampa), ovvero un’aggravante che inaspriva la pena per la diffamazione. Tale pronuncia non ha toccato, né avrebbe potuto implicitamente abrogare, una norma di diritto processuale come l’art. 30 della legge n. 223/1990, che si limita a stabilire quale sia il giudice territorialmente competente.

La Cassazione ha chiarito che non esiste nel nostro ordinamento una “declaratoria di illegittimità costituzionale implicita”. Pertanto, la sentenza del 2021 non ha prodotto alcun effetto sul criterio speciale che individua il foro competente per la diffamazione televisiva nel luogo di residenza della vittima.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La sentenza in esame ha due importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, conferma senza ombra di dubbio la piena vigenza dell’art. 30, comma 5, della legge n. 223/1990: per i reati di diffamazione commessi con il mezzo televisivo, la competenza territoriale si radica presso il tribunale del luogo di residenza della persona offesa. In secondo luogo, essa funge da monito per i giudici di merito, ricordando che il rinvio pregiudiziale ex art. 24-bis cod. proc. pen. è uno strumento eccezionale, da utilizzare solo in presenza di dubbi interpretativi seri, complessi e non altrimenti risolvibili, e non come una scorciatoia per delegare decisioni di propria spettanza.

Una sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittima una norma penale sostanziale può influire su una regola di competenza territoriale?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che i due piani sono distinti. La sentenza n. 150/2021 ha inciso su un’aggravante del reato di diffamazione (diritto sostanziale), senza avere alcun impatto sulla norma processuale che stabilisce la competenza territoriale (art. 30, l. 223/1990), la quale rimane pienamente in vigore.

Qual è il criterio per stabilire la competenza territoriale nel reato di diffamazione commesso tramite televisione?
La competenza è determinata dal luogo di residenza della persona offesa. Questo criterio speciale è previsto dall’art. 30, quinto comma, della legge n. 223 del 1990 e, come confermato dalla sentenza, non è stato minimamente scalfito da recenti interventi della Corte Costituzionale su materie diverse.

Quando un rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale alla Corte di Cassazione è considerato inammissibile?
È inammissibile quando la questione sollevata ha un carattere “meramente esplorativo”. Ciò accade quando il giudice rimettente non ha prima analizzato a fondo la questione, non ha tentato di risolverla con gli ordinari strumenti interpretativi e non ha illustrato le specifiche ragioni che gli hanno impedito di giungere a una soluzione autonoma, limitandosi a demandare la decisione alla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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