LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza territoriale reati tributari: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 45808/2024, ha respinto il ricorso di un imprenditore condannato per l’emissione di fatture false. Il punto centrale della decisione riguarda la competenza territoriale nei reati tributari, che viene stabilita non nel luogo di mera raccolta dei dati, ma nella sede dell’ufficio che compie l’analisi critica e la valutazione degli elementi probatori, determinando così l’accertamento del reato. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la condanna.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale Reati Tributari: Dove si Accerta il Reato?

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 45808 del 2024, offre un chiarimento fondamentale su un aspetto procedurale cruciale: la competenza territoriale nei reati tributari. La Corte stabilisce un principio netto: il foro competente si determina nel luogo in cui avviene l’effettiva attività valutativa e deliberativa da parte dell’ente impositore, e non dove i dati vengono meramente raccolti. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Emissione di Fatture per Operazioni Inesistenti

Il caso riguarda un imprenditore, rappresentante legale di una società, condannato in primo e secondo grado per il reato di cui all’art. 8 del D.Lgs. 74/2000. L’accusa era di aver emesso, nel 2015, fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per un imponibile di oltre 1,7 milioni di euro, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto. La società emittente, secondo l’accusa, fungeva da ‘cartiera’ in una classica frode carosello.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basato su tre motivi principali:

L’eccezione sulla competenza territoriale nei reati tributari

Il primo motivo contestava la competenza del Tribunale di Bergamo. La difesa sosteneva che il primo accertamento fosse stato svolto nel 2016 dall’Agenzia delle Dogane di Milano e che l’Agenzia delle Entrate di Milano avesse poi avviato le indagini successive. Secondo questa tesi, l’ufficio di Bergamo si sarebbe limitato a recepire elementi già raccolti altrove, rendendo quindi competente il Tribunale di Milano.

La contestazione sull’elemento oggettivo del reato

Con il secondo motivo, si lamentava il travisamento della prova. La difesa asseriva che le indagini si fossero basate solo su accertamenti formali, senza considerare le testimonianze e i documenti di trasporto che, a suo dire, provavano la reale esistenza delle transazioni commerciali.

La richiesta di una pena più mite

Infine, il terzo motivo criticava la severità della pena inflitta, sostenendo che i giudici avrebbero dovuto applicare le circostanze attenuanti generiche per adeguarla alla concreta offensività dei fatti.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando tutti i motivi e consolidando importanti principi di diritto.

La competenza territoriale si radica dove avviene la valutazione

Sul primo e più rilevante motivo, la Cassazione ha chiarito la nozione di ‘luogo di accertamento del reato’ ai sensi dell’art. 18 del D.Lgs. 74/2000. Il principio, confermato in questa sede, è che la competenza non si radica nel luogo dove le informazioni vengono materialmente acquisite, ma nella sede dell’Ufficio dove viene compiuta una ‘effettiva valutazione degli elementi’. L’attività di raccolta dati è un’attività ‘materiale e meccanica’; l’accertamento del reato, invece, presuppone un’attività ‘valutativa e delibativa’. Nel caso di specie, è stato proprio l’incrocio dei dati e l’analisi analitica svolti dall’Agenzia delle Entrate di Bergamo a permettere di apprezzare la sussistenza del reato. Pertanto, la competenza del Tribunale di Bergamo è stata correttamente individuata.

Il divieto di riesame del merito in Cassazione

La Corte ha giudicato inammissibile il secondo motivo perché di contenuto puramente valutativo. Il ricorrente non ha evidenziato illogicità manifeste nella motivazione, ma ha cercato di proporre una diversa ricostruzione dei fatti. Questo tentativo di ottenere un nuovo giudizio di merito è precluso in sede di legittimità. La Cassazione ha ricordato che le corti di merito avevano già ampiamente dimostrato la fittizietà della società emittente sulla base di una pluralità di elementi (sede fittizia, assenza di dipendenti e bilanci, etc.), confermando il suo ruolo di soggetto interposto nella frode.

La genericità del motivo sulla pena

Anche il terzo motivo è stato respinto per mancanza di specificità. La richiesta di attenuanti generiche era stata formulata in modo generico, senza indicare elementi positivi concreti che potessero giustificarne la concessione. La Corte ha ribadito che le attenuanti generiche non sono un beneficio automatico, ma richiedono la presenza di elementi di segno positivo sulla personalità del soggetto o sulle caratteristiche del fatto. Nel caso in esame, i giudici di merito avevano correttamente evidenziato i numerosi precedenti penali dell’imputato, che giustificavano ampiamente il diniego delle attenuanti e la pena inflitta.

Le Conclusioni: un Principio Chiaro per la Prassi

Questa sentenza è di particolare rilevanza per gli operatori del diritto. Rafforza un principio fondamentale per la gestione dei processi per reati fiscali: la competenza territoriale nei reati tributari si stabilisce nel luogo dove l’amministrazione finanziaria svolge il suo lavoro intellettuale di analisi e sintesi, e non dove i ‘mattoni’ informativi vengono semplicemente raccolti. Questa distinzione tra attività materiale e attività valutativa è la chiave per individuare correttamente il giudice naturale del processo, garantendo certezza e corretta applicazione delle norme procedurali.

Come si determina la competenza territoriale per i reati tributari quando sono coinvolti più uffici fiscali?
La competenza territoriale si radica presso la sede dell’ufficio che compie l’effettiva attività di valutazione e analisi degli elementi probatori. Non è rilevante il luogo dove i dati vengono semplicemente raccolti, ma quello dove si svolge l’attività intellettuale che porta all’accertamento della violazione.

Può la Corte di Cassazione riesaminare le prove e i fatti del processo?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può sovrapporre la propria valutazione delle prove a quella compiuta nei precedenti gradi di giudizio, ma può solo verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Per ottenere le circostanze attenuanti generiche è sufficiente non avere elementi negativi a proprio carico?
No, non è sufficiente. La concessione delle attenuanti generiche non è un diritto automatico ma richiede la presenza di elementi di segno positivo, relativi al fatto o alla personalità dell’imputato, che lo rendano meritevole di una pena più mite. La semplice assenza di elementi negativi non è bastante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati