Competenza Territoriale: Quando è Troppo Tardi per Sollevarla?
L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui termini processuali per sollevare l’eccezione di incompetenza territoriale. La vicenda riguarda un imprenditore che, dopo un’assoluzione in primo grado, è stato condannato in appello per reati fiscali. Il suo tentativo di contestare la competenza territoriale del giudice davanti alla Corte di Cassazione si è scontrato con una rigida regola procedurale, la preclusione, che ha reso il suo ricorso inammissibile. Analizziamo i dettagli di questa decisione.
I Fatti del Caso: Dalla Sede Legale Fittizia alla Condanna
Il caso ha origine da un procedimento per reati tributari a carico dell’amministratore di una società cooperativa. In primo grado, l’imputato era stato assolto. Tuttavia, il Pubblico Ministero ha impugnato la sentenza, e la Corte d’Appello, in riforma della prima decisione, ha dichiarato l’imprenditore colpevole.
Contro questa condanna, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su un unico motivo: la violazione delle norme sulla competenza territoriale. Secondo la difesa, il tribunale che aveva celebrato il processo non era quello corretto. La sede legale della società, situata in una città del Sud, era meramente fittizia, mentre la sede effettiva, dove operava l’amministratore di fatto, si trovava in una città del Nord. Secondo la legge, la competenza si radica nel luogo del domicilio fiscale, ma in caso di sede fittizia, prevale quella effettiva.
La Questione della Competenza Territoriale Davanti alla Cassazione
L’argomento della difesa, sebbene potenzialmente fondato nel merito, è stato presentato in una fase troppo avanzata del processo. L’eccezione relativa alla competenza territoriale non era mai stata sollevata prima del ricorso in Cassazione. Questo ritardo procedurale si è rivelato fatale per l’esito dell’impugnazione.
Le Motivazioni della Suprema Corte: La Preclusione Processuale
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, quindi, inammissibile. Il fulcro della motivazione risiede nel principio della preclusione. I giudici hanno spiegato che l’eccezione di incompetenza per territorio deve essere sollevata tempestivamente, secondo le regole stabilite dal codice di procedura penale.
Nel caso specifico, l’imputato era stato assolto in primo grado. Quando il Pubblico Ministero ha impugnato la sentenza assolutoria, l’imputato avrebbe dovuto, nel giudizio d’appello, riproporre l’eccezione di incompetenza. Non avendolo fatto, ha perso definitivamente la facoltà di sollevare la questione. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali consolidati, i quali affermano che, se l’imputato non ripropone l’eccezione tempestivamente formulata, gli è preclusa la possibilità di ricorrere in Cassazione su quel punto. Il fatto di essere stato assolto in primo grado non fa venir meno l’onere di riproporre l’eccezione nel momento in cui la vicenda processuale prosegue a seguito dell’appello della pubblica accusa.
Le Conclusioni: Inammissibilità e Conseguenze Pratiche
La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha comportato la condanna definitiva dell’imprenditore. Oltre a ciò, conformemente all’art. 616 del codice di procedura penale, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa decisione sottolinea l’importanza cruciale del rispetto dei termini e delle forme processuali. Le eccezioni, come quella sulla competenza territoriale, devono essere sollevate e coltivate in ogni fase e grado del giudizio in cui se ne ha la facoltà, altrimenti si rischia di perdere il diritto di farle valere, con conseguenze irreversibili sull’esito del processo.
 
È possibile sollevare per la prima volta in Cassazione un’eccezione di incompetenza territoriale?
No, la Suprema Corte ha stabilito che l’eccezione è preclusa. In questo caso specifico, l’imputato avrebbe dovuto riproporla nel giudizio d’appello, dopo l’impugnazione della sentenza di assoluzione da parte del pubblico ministero.
Cosa succede se un imputato, assolto in primo grado, non ripropone l’eccezione di incompetenza in appello a seguito del ricorso del PM?
Perde la possibilità di far valere tale eccezione nelle fasi successive del giudizio. La mancata riproposizione dell’eccezione in appello determina una preclusione, impedendo di sollevare la questione in Cassazione.
Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La condanna pronunciata dalla Corte d’Appello diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7284 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 7284  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 12/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a MESSINA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/09/2023 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Con sentenza la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di Appello di Messina, i della sentenza del primo giudice, ha condanNOME NOME COGNOME per il reato di cui e 10 d.lgs.74/2000, a seguito di appello del PM avverso la sentenza di primo gra aveva assolto.
Avverso tale sentenza, I ‘imputato ricorre per cassazione deducendo, con unico violazione di legge in ordine alla competenza territoriale che, ai sensi dell’art 18 deve essere determinata con riferimento al luogo in cui le persone giuridiche hanno il ov.4. fiscale, coincidente con quello della sede legale sedejaciatiS mentrqtale sede abbia carattere fittizio, nel luogo in cui si trova la sede effettiva dell’ente. Il ricorrente evid legale di Messina della RAGIONE_SOCIALE è fittizia mentre quel si trova a Torino, ove si trovava l’amministratore di fatto.
La doglianza è manifestamente infondata.
Si osserva che l’eccezione è stata dedotta per la prima volta in sede di leg pertanto, è preclusa al ricorrente. Al riguardo, si è affermato che l’imputato no per carenza di interesse, essendo stato assolto in primo grado, qualora il pubbli impugni la sentenza assolutoria, può riproporre, a norma dell’art. 24, comma primo, c pen., l’eccezione di incompetenza per territorio tempestivamente formulata a norma 21 dello stesso codice, ma, qualora non lo faccia, gli è preclusa la possibilità cassazione sul punto (Sez.6, n. 29235 del 18/05/2010, Rv. 248207; Sez.4, n. 32924 del 14/05/2004, Rv. 229107).
Alla declaratoria dell’inammissibilità medesima consegue, a norma dell’art. 616 c pen., l’onere RAGIONE_SOCIALE spese del procedimento nonché quello del versamento della s favore della RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE ammende, equitativamente fissata in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE Ammende. Così deciso in Roma il 12 gennaio 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente