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Competenza territoriale penale: nuove regole procedurali

Un medico chirurgo ricorre contro una condanna per corruzione, contestando la competenza territoriale del Tribunale. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, specificando che, a seguito della Riforma Cartabia, la questione sulla competenza territoriale penale deve essere sollevata tramite rinvio pregiudiziale alla stessa Cassazione, pena la decadenza dal diritto di riproporla. La Corte ha inoltre confermato la correttezza della riduzione di pena applicata.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale Penale: La Cassazione e le Nuove Regole della Riforma Cartabia

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un’importante chiarificazione sulle nuove regole procedurali relative alla competenza territoriale penale, introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso, che vedeva coinvolto un medico chirurgo condannato per corruzione, è diventato un’occasione per la Suprema Corte di delineare i contorni del nuovo istituto del rinvio pregiudiziale, stabilendo conseguenze nette per chi non lo utilizza.

I Fatti del Caso: La Condanna per Corruzione

Un medico chirurgo, in servizio presso una clinica convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, è stato ritenuto responsabile del reato di corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.). Secondo l’accusa, tra il 2015 e il 2017, il professionista aveva ricevuto plurime utilità da una società fornitrice di protesi ortopediche. Tali benefici consistevano in somme di denaro, rimborsi spese per la compagna e viaggi, in cambio del suo impegno a utilizzare le protesi prodotte da detta società negli interventi chirurgici.

La Corte di Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva rideterminato la pena in otto mesi e venti giorni di reclusione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa del medico ha basato il proprio ricorso in Cassazione su due principali motivi: uno di carattere procedurale e uno relativo alla quantificazione della pena.

La Questione sulla Competenza Territoriale Penale

Il motivo principale del ricorso riguardava la presunta incompetenza territoriale del Tribunale di Milano. La difesa sosteneva che la competenza dovesse essere radicata presso il Tribunale di Nocera Inferiore, luogo in cui si era verificata l’ultima dazione di utilità, consistente in un viaggio effettuato nel settembre 2017. Secondo il ricorrente, la Corte di Appello aveva errato nell’applicare il criterio residuale del domicilio dell’imputato, ignorando il luogo dell’ultima azione criminosa contestata.

La Censura sulla Riduzione della Pena

Il secondo motivo di ricorso contestava la motivazione con cui i giudici di merito avevano applicato l’attenuante speciale prevista per i reati contro la pubblica amministrazione (art. 323-bis, comma 2, c.p.). La difesa lamentava che la riduzione della pena non fosse stata concessa nella misura massima di due terzi, senza un’adeguata giustificazione.

La Decisione della Corte di Cassazione: L’Impatto della Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una lezione fondamentale sull’applicazione delle nuove norme procedurali.

Il punto cruciale della decisione riguarda la competenza territoriale penale. La Corte ha rilevato che la questione era già stata sollevata in udienza preliminare e riproposta dinanzi al Tribunale dopo l’entrata in vigore della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022). Tale riforma ha introdotto l’art. 24-bis del codice di procedura penale, che prevede un meccanismo di rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione per le questioni di competenza.

La parte che eccepisce l’incompetenza, per non perdere il diritto di farla valere, è ora tenuta a richiedere che gli atti siano trasmessi alla Cassazione per una decisione immediata e definitiva. Poiché la difesa non si è avvalsa di questo strumento, la Corte ha stabilito che l’eccezione non poteva più essere riproposta né in appello né in Cassazione, sancendone la definitiva improponibilità.

Anche il secondo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha confermato che la decisione di non applicare la massima riduzione di pena era giustificata dalla tardività con cui l’imputato si era attivato per restituire il prezzo del reato, commesso nel 2017.

Le Motivazioni

La ratio della nuova disciplina introdotta dalla Riforma Cartabia è quella dell’economia processuale e della stabilità delle decisioni. Il legislatore ha voluto creare un meccanismo che risolva in via anticipata e definitiva le questioni di competenza, evitando che processi lunghi e complessi possano essere annullati nelle fasi più avanzate per un vizio procedurale iniziale. La mancata attivazione di questo strumento da parte dell’interessato comporta una preclusione, ovvero la perdita della facoltà di contestare la competenza successivamente.

Per quanto riguarda la pena, le motivazioni della Corte ribadiscono un principio consolidato: l’efficacia di una condotta riparatoria, ai fini del riconoscimento di un’attenuante, non dipende solo dal suo esito finale (la restituzione completa) ma anche dalla sua tempestività. Una restituzione tardiva dimostra un ravvedimento meno significativo e, di conseguenza, giustifica una riduzione di pena inferiore al massimo previsto dalla legge.

Le Conclusioni

Questa sentenza rappresenta un’importante conferma della portata innovativa della Riforma Cartabia sulla competenza territoriale penale. Per gli avvocati e gli operatori del diritto, il messaggio è chiaro: le questioni di competenza devono essere gestite attraverso il nuovo canale del rinvio pregiudiziale ex art. 24-bis c.p.p. Ignorare questa procedura significa perdere definitivamente la possibilità di sollevare la questione, con tutte le conseguenze del caso. La decisione consolida un percorso volto a rendere il processo penale più efficiente, ponendo a carico delle parti un onere di diligenza per garantire la celere definizione delle questioni procedurali.

Dopo la Riforma Cartabia, come si deve contestare la competenza territoriale in un processo penale?
La parte che intende eccepire l’incompetenza territoriale deve farlo richiedendo al giudice di rimettere la decisione alla Corte di Cassazione attraverso il meccanismo del rinvio pregiudiziale, come previsto dall’art. 24-bis del codice di procedura penale.

Cosa succede se non si richiede il rinvio pregiudiziale alla Cassazione per una questione di competenza?
Secondo la sentenza, la parte che non si avvale di tale strumento perde il diritto di riproporre l’eccezione nel corso del procedimento, inclusi l’appello e il ricorso per cassazione. L’eccezione diventa quindi improponibile.

La tardività nel restituire il prezzo di un reato di corruzione influisce sulla riduzione della pena?
Sì, la Corte ha confermato che la tardività dell’offerta di riparazione è una ragione valida per non concedere la massima riduzione di pena prevista dall’attenuante specifica. La tempestività della condotta riparatoria è un elemento fondamentale per valutarne la portata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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