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Competenza territoriale indebita percezione: decide Roma

In un caso di indebita percezione di fondi pubblici legati all’emergenza Covid-19, la Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione tra tre tribunali. La sentenza chiarisce che la competenza territoriale per indebita percezione si radica nel luogo in cui ha sede l’ente pubblico che dispone il pagamento, e non dove il beneficiario riceve la somma. In questo caso, la competenza è stata attribuita al Tribunale di Roma, sede dell’Agenzia delle Entrate.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale per Indebita Percezione: La Cassazione Fa Chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 12696/2025) ha posto fine a un complesso conflitto di giurisdizione, offrendo un’interpretazione fondamentale sulla competenza territoriale per indebita percezione di erogazioni pubbliche. La decisione stabilisce un principio chiaro: il foro competente è quello del luogo in cui ha sede l’ente pubblico che dispone materialmente il pagamento, non quello in cui il beneficiario riceve i fondi. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti: Una Richiesta di Contributi Covid e il Conflitto tra Tribunali

Il caso ha origine da un’indagine nei confronti dell’amministratore di una società, accusato del reato di cui all’art. 316-ter del codice penale. L’imprenditore avrebbe ottenuto indebitamente un contributo a fondo perduto di 10.466,00 euro, previsto dalle misure di sostegno per l’emergenza Covid-19. Per farlo, avrebbe attestato falsamente in un’istanza che alcune fatture si riferivano a operazioni svolte in un determinato mese, inducendo l’ente pubblico all’erogazione.

La questione processuale si è complicata quando ben tre Giudici per le indagini preliminari (GIP) hanno negato la propria competenza a procedere:
1. Il GIP di Potenza, inizialmente investito del caso, ha declinato la competenza a favore di Matera, ritenendo che il reato si fosse consumato nel luogo di percezione del beneficio.
2. Il GIP di Matera, a sua volta, ha trasmesso gli atti a Roma, sostenendo che il reato si perfeziona nel luogo in cui l’ente pubblico erogatore dispone il pagamento, in questo caso l’Agenzia delle Entrate con sede a Roma.
3. Infine, il GIP di Roma ha sollevato il conflitto di competenza, affermando che il momento rilevante fosse l’effettivo incasso della somma sul conto corrente della società, situato nel circondario di Potenza.

La Questione Giuridica sulla Competenza Territoriale per Indebita Percezione

Il cuore del problema risiede nell’individuare il locus commissi delicti (il luogo di commissione del reato) per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Stabilire questo momento è cruciale perché da esso dipende l’individuazione del tribunale territorialmente competente. Le opzioni in campo erano tre:
* Il luogo dove il beneficiario riceve materialmente la somma (tesi del GIP di Roma).
* Il luogo dove è stata commessa l’azione illecita (presentazione dell’istanza), in questo caso Aliano (tesi iniziale del GIP di Potenza).
* Il luogo dove ha sede l’ente pubblico che subisce il danno patrimoniale e dispone l’erogazione (tesi del GIP di Matera e del Procuratore Generale).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto aderendo all’interpretazione che identifica il momento consumativo del reato con l’atto di disposizione del pagamento da parte dell’ente pubblico. Il ragionamento dei giudici si fonda su una precisa analisi della norma incriminatrice.

Il bene giuridico tutelato dall’art. 316-ter c.p. non è solo il patrimonio pubblico, ma anche il buon andamento e l’efficienza della Pubblica Amministrazione nella corretta allocazione delle risorse. La norma mira a prevenire la dispersione di denaro pubblico, sanzionando la violazione dell’obbligo di fornire informazioni veritiere.

Secondo la Corte, il danno per l’ente pubblico si concretizza non quando il privato incassa il denaro, ma nel momento precedente in cui l’amministrazione, tratta in errore, emette l’ordine di pagamento. È con quell’atto che si verifica la deminutio patrimonii e la dispersione della risorsa pubblica. L’effettivo accredito sul conto del beneficiario è solo la fase finale di un’azione già perfezionata.

Questa interpretazione, sottolinea la Corte, ha il pregio di non lasciare all’autore del reato la possibilità di ‘scegliere’ il foro competente semplicemente indicando un conto corrente in una determinata località. Inoltre, consente di centralizzare le indagini presso la sede dell’ente erogatore, specialmente nei casi di attacchi multipli al sistema di erogazione dei fondi pubblici.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha affermato il seguente principio di diritto: la competenza territoriale per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato si determina in base al luogo in cui ha sede l’ente pubblico che, disponendo l’accredito, determina la dispersione del denaro pubblico. Nel caso di specie, poiché l’erogazione del contributo è stata disposta dall’Agenzia delle Entrate, la competenza è stata definitivamente attribuita al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Questa sentenza fornisce un criterio chiaro e univoco, fondamentale per la gestione dei procedimenti penali relativi a questo tipo di reati, sempre più frequenti nel panorama giudiziario.

Quando si considera consumato il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche?
Il reato si consuma nel momento e nel luogo in cui l’ente pubblico eroga i benefici economici, disponendo l’accredito a favore del richiedente. È questo l’atto con cui si determina la dispersione del denaro pubblico, che perfeziona l’illecito.

Come si determina la competenza territoriale per il reato di cui all’art. 316-ter del codice penale?
La competenza per territorio si radica nel luogo in cui ha sede l’ente pubblico che eroga il contributo (ad esempio, un ministero o un’agenzia governativa), poiché è lì che si verifica la perdita patrimoniale per lo Stato e si perfeziona l’evento dannoso del reato.

Perché il luogo in cui il beneficiario riceve i soldi sul proprio conto corrente non è rilevante per determinare la competenza del tribunale?
Secondo la Corte, l’accredito della somma sul conto del beneficiario è solo l’effetto finale di un’azione che si è già conclusa. Il momento giuridicamente rilevante è la decisione dell’ente di disporre il pagamento, perché è con quell’atto che le risorse pubbliche vengono distratte dalla loro corretta destinazione, indipendentemente da dove vengano materialmente incassate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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