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Competenza territoriale: il luogo dell’accertamento

La Corte di Cassazione, in un caso di molteplici reati connessi tra cui frodi fiscali, ha stabilito i criteri per definire la competenza territoriale. Quando il luogo di commissione del reato più grave (emissione di fatture false) è incerto, si applica la regola speciale del D.Lgs. 74/2000. La Corte ha quindi affermato che la competenza territoriale spetta al giudice del luogo dove è avvenuto l’accertamento del reato, identificato nel caso specifico con il Tribunale di Genova.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale nei Reati Tributari: La Cassazione Fa Chiarezza sul ‘Luogo dell’Accertamento’

La determinazione della competenza territoriale rappresenta una delle questioni preliminari più delicate nel processo penale, specialmente quando ci si trova di fronte a una pluralità di reati commessi in diverse aree geografiche. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento su come individuare il giudice competente nei complessi casi di frode fiscale, in particolare quando è impossibile stabilire con certezza il luogo di commissione del reato.

I Fatti di Causa: Una Rete Complessa di Reati

Il caso esaminato dalla Suprema Corte nasce da un procedimento penale a carico di diversi imputati per una serie di gravi reati, tra cui associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e numerosi reati fiscali. Le condotte illecite erano state perpetrate in varie città italiane (Genova, Siracusa, Milano, Sassari, Torino, Trapani) e persino all’estero, delineando un quadro accusatorio particolarmente complesso e ramificato.

La Questione sulla Competenza Territoriale

Nel corso del procedimento, la difesa di uno degli imputati aveva sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il processo dovesse svolgersi presso il Tribunale di Sassari o, in subordine, di Palermo, anziché a Genova. Il Tribunale di Genova, riconoscendo la complessità della questione e la presenza di un dibattito giurisprudenziale sul tema, ha deciso di sospendere il giudizio e di rimettere gli atti alla Corte di Cassazione per una decisione pregiudiziale, come previsto dall’art. 24-bis del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza del Tribunale di Genova, fornendo un’analisi dettagliata dei criteri da seguire per la determinazione della competenza territoriale in casi di connessione tra reati.

Il Criterio del Reato più Grave

In primo luogo, la Corte ha richiamato l’art. 16 del codice di procedura penale, secondo cui, in presenza di procedimenti connessi, la competenza spetta al giudice competente per il reato più grave. Nel caso di specie, i reati più gravi sono stati individuati in quelli previsti dagli articoli 2 e 8 del D.Lgs. 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti), i quali prevedono la medesima cornice edittale.

L’Impossibilità di Individuare il ‘Locus Commissi Delicti’

Il problema principale sorgeva dall’impossibilità di stabilire con certezza il ‘locus commissi delicti’, ovvero il luogo di commissione del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Spesso, in contesti di frodi complesse, le società emittenti sono mere ‘cartiere’ con sedi legali fittizie, rendendo di fatto impossibile individuare il luogo fisico da cui sono state generate le fatture false.

Il Ruolo Decisivo del ‘Luogo dell’Accertamento’ per la Competenza Territoriale

Di fronte a questa impossibilità, la Corte ha stabilito che non si applicano le regole generali suppletive dell’art. 9 c.p.p., bensì la norma speciale prevista dall’art. 18 del D.Lgs. 74/2000. Tale articolo stabilisce che, quando la competenza non può essere determinata secondo le regole ordinarie (luogo di consumazione), essa spetta al giudice del ‘luogo di accertamento del reato’.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha precisato un punto fondamentale: il ‘luogo dell’accertamento’ non è il luogo di mera acquisizione dei dati o delle informazioni, ma quello in cui l’ufficio competente ha compiuto un’effettiva valutazione degli elementi che dimostrano la violazione. È il luogo dove l’indagine si concretizza in una contestazione formale della frode. Nel caso specifico, questa attività di analisi e valutazione sostanziale era avvenuta a Genova. Pertanto, la Corte ha concluso che il Tribunale di Genova fosse il foro territorialmente competente a giudicare l’intero procedimento connesso.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio di specialità fondamentale per i reati tributari. In scenari di frode fiscale complessa e delocalizzata, dove i criteri tradizionali falliscono, il ‘luogo dell’accertamento’ diventa il fulcro per radicare la competenza territoriale. Questa soluzione garantisce certezza procedurale ed evita che l’imputato possa sottrarsi al giudice naturale attraverso la creazione di strutture societarie fittizie e prive di una reale operatività territoriale. La decisione fornisce un indirizzo chiaro per i tribunali, rafforzando l’efficacia dell’azione penale contro i crimini economici.

Come si determina la competenza territoriale in caso di più reati commessi in luoghi diversi?
Secondo l’art. 16 del codice di procedura penale, la competenza appartiene al giudice competente per il reato più grave e, in caso di pari gravità, a quello competente per il primo reato commesso.

Qual è il criterio per individuare il reato più grave ai fini della competenza?
Il reato più grave si individua facendo riferimento alla pena massima prevista dalla legge al momento dell’esercizio dell’azione penale, considerando le circostanze aggravanti applicabili.

Cosa succede se non si può stabilire il luogo in cui è stato commesso il reato tributario più grave (es. emissione di fatture false)?
In tal caso, si applica la regola speciale dell’art. 18 del D.Lgs. 74/2000, che prevale sulle norme generali. La competenza viene quindi determinata in base al ‘luogo di accertamento del reato’, inteso come il luogo in cui l’ufficio competente ha effettuato la valutazione sostanziale degli elementi che provano la violazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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