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Competenza reati tributari: il luogo dell’accertamento

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 45257/2024, ha respinto il ricorso di un indagato coinvolto in una vasta frode fiscale nel settore automobilistico. Il punto focale della decisione riguarda la competenza reati tributari: in assenza di un luogo certo di commissione del reato (a causa dell’uso di società fittizie), la competenza territoriale si radica nel luogo dove le autorità fiscali hanno effettuato l’accertamento del reato, confermando la validità delle misure cautelari disposte.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Reati Tributari: La Cassazione Sceglie il Luogo dell’Accertamento

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 45257 del 2024, affronta un tema cruciale nella procedura penale: la determinazione della competenza reati tributari in casi complessi di frode fiscale internazionale. La decisione chiarisce quale tribunale debba giudicare quando i reati sono commessi attraverso società fittizie e non è possibile individuare con certezza il luogo di emissione delle fatture false. Il principio affermato è di grande rilevanza pratica: prevale il luogo dove gli organi investigativi hanno accertato il reato.

I Fatti: La Complessa Frode sull’IVA nel Commercio di Autovetture

Il caso esaminato dalla Corte nasce da un’indagine su un complesso sistema di evasione dell’IVA nel settore del commercio di automobili di provenienza europea. L’operazione fraudolenta si articolava in più passaggi:

1. Una società italiana vendeva un’auto a una società straniera, effettuando una cessione intracomunitaria esente da IVA.
2. La società acquirente straniera, anziché pagare l’IVA nel proprio paese, rivendeva il veicolo a un altro operatore economico italiano.
3. A questo punto, interveniva una società di consulenza gestita dall’indagato, che si occupava dell’immatricolazione in Italia. Attraverso documentazione falsa, l’auto veniva fatta apparire come già italiana, aggirando così il sistema di controllo e il pagamento dell’IVA dovuta.
4. Infine, il veicolo veniva ceduto a un acquirente finale con una fattura (soggettivamente inesistente perché emessa da una ‘società cartiera’) che esponeva un’IVA al 22%, permettendo all’acquirente di portarla in detrazione.

Sulla base di questi elementi, il G.i.p. del Tribunale di Varese aveva disposto gli arresti domiciliari per uno degli indagati, provvedimento confermato dal Tribunale del riesame di Milano.

La Questione della Competenza Reati Tributari

L’indagato ha presentato ricorso in Cassazione sollevando tre principali motivi di contestazione. Il più rilevante riguardava la violazione delle norme sulla competenza territoriale. Secondo la difesa, il giudice competente non era quello di Varese, ma quello di Napoli (luogo di commissione di un reato connesso) o, in subordine, di Milano (sede della Procura Europea che aveva coordinato parte delle indagini). La difesa sosteneva che, in un procedimento con più reati connessi, la competenza dovesse essere radicata secondo le regole generali del codice di procedura penale e non secondo le norme speciali per i reati tributari.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato in ogni sua parte. La decisione si basa su un’attenta analisi delle norme che regolano la competenza reati tributari.

Il Criterio del Luogo di Accertamento

Il cuore della motivazione risiede nell’applicazione dell’art. 18 del D.Lgs. 74/2000. La Corte ha chiarito che, in un procedimento per reati connessi, si deve prima individuare il reato più grave. In questo caso, il reato più grave era l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8, D.Lgs. 74/2000).

Tuttavia, poiché le fatture erano emesse da società ‘cartiere’ prive di una sede effettiva, era impossibile determinare con certezza il ‘locus commissi delicti’. In situazioni come questa, entra in gioco il criterio sussidiario previsto dall’art. 18: la competenza appartiene al giudice del luogo di accertamento del reato. Poiché le indagini della polizia tributaria che hanno portato alla scoperta e alla valutazione della violazione si sono svolte a Varese, la competenza del Tribunale di Varese è stata ritenuta correttamente stabilita.

L’Irrilevanza della Competenza Investigativa della Procura Europea (Eppo)

La Corte ha anche specificato che le funzioni investigative svolte dai procuratori europei delegati su tutto il territorio nazionale non incidono sulle regole ordinarie di competenza del giudice. La competenza giurisdizionale rimane disciplinata dalle norme del codice di procedura penale italiano.

La Reiezione delle Altre Censure

Gli altri motivi di ricorso, relativi a un presunto difetto di motivazione del Tribunale del riesame e alla valutazione degli indizi di colpevolezza, sono stati respinti. La Cassazione ha ritenuto che il Tribunale avesse svolto un’analisi autonoma e critica degli elementi a carico, e che le contestazioni sulla colpevolezza dell’indagato fossero di merito, e quindi non valutabili in sede di legittimità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza consolida un importante principio giurisprudenziale in materia di competenza reati tributari. Stabilisce una regola chiara per i casi, sempre più frequenti, di frodi fiscali complesse e delocalizzate, dove l’uso di entità fittizie rende difficile l’applicazione dei criteri tradizionali. Affidare la competenza al giudice del luogo di accertamento garantisce certezza procedurale e permette di incardinare il processo dove l’attività investigativa ha avuto il suo fulcro. Per gli operatori del diritto, questa decisione ribadisce la specialità delle norme procedurali in materia tributaria e la loro prevalenza sulle regole generali quando queste ultime non sono risolutive.

Come si determina la competenza territoriale per i reati tributari quando il luogo di commissione del reato non è noto?
Secondo la Corte, se non è possibile individuare il luogo di commissione del reato più grave (come l’emissione di fatture false da parte di società fittizie senza una sede reale), si applica il criterio sussidiario dell’art. 18, comma 1, del D.Lgs. 74/2000. La competenza spetta quindi al giudice del luogo in cui è avvenuto l’accertamento del reato da parte degli organi di polizia tributaria.

L’attività investigativa della Procura Europea (Eppo) influisce sulla competenza territoriale del giudice nazionale?
No. La sentenza chiarisce che la competenza investigativa della Procura Europea, che si estende su tutto il territorio nazionale, non modifica le regole ordinarie sulla competenza territoriale del giudice penale italiano.

In caso di reati connessi, qual è il criterio per stabilire il giudice competente?
Per i reati connessi, la competenza spetta al giudice competente per il reato più grave. Se non è possibile determinare il luogo di commissione di tale reato secondo le regole ordinarie, per i delitti tributari si applicano i criteri speciali, come quello del luogo di accertamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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