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Competenza per territorio riciclaggio: la sede sociale

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11157/2024, ha stabilito un principio chiave sulla competenza per territorio riciclaggio. È stato deciso che la giurisdizione appartiene al tribunale del luogo in cui ha sede l’attività commerciale dell’imputato, poiché lì si è consumato il primo atto del reato (la ricezione e sostituzione dei beni illeciti), e non dove i beni sono stati successivamente messi in vendita.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale nel Riciclaggio: Decide la Sede dell’Attività

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 11157 del 2024, è intervenuta per chiarire un aspetto cruciale della procedura penale: la determinazione della competenza per territorio riciclaggio. La pronuncia stabilisce che, anche quando le condotte criminali si articolano in più luoghi, la giurisdizione si radica nel luogo dove avviene il primo atto della condotta tipica, in questo caso la sede dell’attività commerciale dove i beni di provenienza illecita sono stati ricevuti e preparati per la commercializzazione.

I Fatti del Caso: La Questione di Competenza

Il caso trae origine da un’indagine per riciclaggio a carico del titolare di una gioielleria situata in provincia di Alessandria. L’imputato era accusato di aver sostituito preziosi provenienti da una rapina. Durante l’udienza preliminare, la difesa ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il foro competente dovesse essere quello di Padova. La motivazione addotta era che parte dei gioielli era stata messa in vendita attraverso un canale televisivo con sede, appunto, a Padova.

Di fronte a questo dubbio, il Giudice delle Indagini Preliminari di Alessandria ha deciso di sospendere il procedimento e di rimettere la questione alla Corte di Cassazione tramite un rinvio pregiudiziale, chiedendo di definire quale fosse il tribunale territorialmente competente a giudicare.

La Decisione della Corte sulla competenza per territorio riciclaggio

La Corte di Cassazione ha risolto la questione dichiarando la competenza del Tribunale di Alessandria. I giudici hanno respinto la tesi difensiva, ritenendola infondata. La Corte ha chiarito che la localizzazione della piattaforma di vendita (il canale televisivo a Padova) è irrilevante ai fini della determinazione della competenza, quando il nucleo centrale dell’attività criminosa si è svolto altrove.

Il Principio del “Primo Atto”

Il fulcro della decisione si basa su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Per i reati come il riciclaggio, caratterizzati da condotte frammentarie e progressive che possono avvenire in luoghi e tempi diversi, il reato si considera consumato nel luogo in cui si realizza il primo atto che costituisce un segmento della condotta tipica. Nel caso di specie, il primo atto di occultamento e sostituzione dei beni preziosi è avvenuto nel luogo di ricezione e commercializzazione, ovvero presso la sede della società dell’imputato in provincia di Alessandria.

le motivazioni

Nelle motivazioni, la Corte Suprema ha sottolineato che la competenza territoriale deve essere determinata sulla base delle ricostruzioni contenute nel capo di imputazione. Da esso emergeva chiaramente che l’attività di riciclaggio era stata compiuta nell’ambito dell’esercizio commerciale dell’imputato. La ricezione dei beni rubati e la loro successiva sostituzione, atti che integrano il reato, sono stati correttamente collegati alla sede sociale dell’impresa di gioielli. La successiva messa in vendita tramite un’asta televisiva rappresenta solo una fase successiva e non sposta il luogo di consumazione del reato. La Corte richiama un precedente (Cass. n. 38105/2021) in cui si affermava un principio analogo per un caso di riciclaggio di denaro: il reato si consuma dove avviene la consegna iniziale del denaro, non dove viene successivamente investito o trasferito.

le conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio di fondamentale importanza pratica. Per la competenza per territorio riciclaggio, il criterio da seguire è quello del luogo in cui si verifica la prima azione concreta di “ripulitura” del bene di provenienza illecita. Ciò fornisce un criterio chiaro e stabile, evitando che la competenza possa essere spostata artificiosamente attraverso la scelta di canali di vendita localizzati in altre giurisdizioni. La decisione garantisce che il processo si svolga nel luogo che ha il collegamento più stretto con il nucleo del fatto-reato, ovvero dove l’imputato ha la propria base operativa e dove sono state poste in essere le prime e decisive condotte illecite.

Per il reato di riciclaggio, quale tribunale è competente se l’attività si svolge in luoghi diversi?
Il tribunale competente è quello del luogo in cui si realizza il primo atto che costituisce un segmento della condotta tipica del reato, come la ricezione e la sostituzione dei beni di provenienza illecita.

Nel caso di riciclaggio di gioielli, conta di più il luogo di ricezione della merce o quello della vendita successiva?
Secondo la sentenza, il luogo decisivo per radicare la competenza è quello in cui ha sede l’attività commerciale dove i beni vengono ricevuti e preparati per la commercializzazione, poiché lì si consuma il primo atto del reato, non il luogo dove vengono successivamente messi in vendita.

Cosa succede quando un giudice ha un dubbio sulla propria competenza territoriale?
Il giudice può sospendere il procedimento e sollevare la questione davanti alla Corte di Cassazione attraverso un rinvio pregiudiziale, affinché sia la Corte a stabilire in via definitiva quale sia il giudice competente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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