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Competenza omesso versamento IVA: decide l’accertamento

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35821/2024, ha risolto un conflitto di giurisdizione in un caso di reato tributario. Per determinare la competenza per omesso versamento IVA, il criterio decisivo non è il domicilio fiscale del contribuente, ma il luogo in cui l’Agenzia delle Entrate ha effettuato l’accertamento del reato. La Corte ha quindi attribuito la competenza al Tribunale di Modena, nel cui circondario si trova l’ufficio fiscale che ha rilevato l’illecito.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Omesso Versamento IVA: Il Criterio dell’Accertamento Fiscale Prevale

La determinazione del giudice competente a decidere su un reato è una questione fondamentale nel diritto processuale penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 35821/2024) ha fatto chiarezza su un punto cruciale riguardante la competenza per omesso versamento IVA, stabilendo un principio chiaro che risolve i dubbi interpretativi e i potenziali conflitti tra tribunali.

I Fatti del Caso: Un Conflitto tra Tribunali

Il caso trae origine da un procedimento penale per il reato di omesso versamento di IVA, contestato al legale rappresentante di una società. L’importo evaso ammontava a oltre 300.000 euro per l’anno d’imposta 2017. La peculiarità della vicenda risiedeva nel fatto che due diversi tribunali, quello di Modena e quello di Verona, ritenevano di avere la competenza a giudicare sul medesimo fatto.

Il Tribunale di Verona aveva avviato un procedimento basandosi, presumibilmente, sulla sede legale della società. Contemporaneamente, il Tribunale di Modena, investito della questione, aveva rivendicato la propria competenza sulla base di un criterio diverso: il luogo in cui l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate aveva effettuato l’accertamento fiscale che aveva portato alla luce il reato. Di fronte a questa impasse, che rischiava di paralizzare il processo, il Tribunale di Modena ha sollevato un conflitto di competenza positivo, rimettendo la decisione alla Corte di Cassazione.

La Questione sulla Competenza Omesso Versamento IVA

Il cuore del problema giuridico era individuare il corretto criterio per stabilire la competenza territoriale nel reato previsto dall’art. 10-ter del D.Lgs. 74/2000. Le norme generali del codice di procedura penale (art. 8) indicano come criterio principale il luogo in cui il reato è stato consumato. Tuttavia, nel caso dell’omesso versamento, questo luogo è di difficile, se non impossibile, individuazione. L’obbligazione tributaria, infatti, può essere adempiuta presso qualsiasi sportello di un concessionario della riscossione sull’intero territorio nazionale. Di conseguenza, non esiste un unico e certo ‘luogo di consumazione’ dell’omissione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale di Modena. La decisione si fonda sull’applicazione di una norma speciale, prevalente su quelle generali del codice di procedura.

Le Motivazioni

I giudici hanno spiegato che, data l’impossibilità di determinare con certezza il luogo di consumazione del reato, si deve ricorrere a un criterio sussidiario previsto specificamente per i reati tributari. L’articolo 18, comma 1, del D.Lgs. 74/2000 stabilisce che, quando la competenza non può essere determinata secondo le regole ordinarie, essa appartiene al giudice del luogo di accertamento del reato.

Nel caso di specie, la comunicazione di notizia di reato era scaturita dall’attività di verifica dell’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Modena. È stato in quella sede, quindi, che il reato è stato ‘accertato’ ai fini legali. Di conseguenza, la competenza territoriale si radica nel circondario di Modena. La Corte ha sottolineato che questa regola speciale ha lo scopo di fornire un criterio certo e oggettivo, superando le difficoltà applicative del criterio generale del ‘locus commissi delicti’.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. Stabilisce che per i reati di omesso versamento di IVA, la competenza territoriale si determina in base al luogo dove ha sede l’ufficio finanziario che ha compiuto l’accertamento. Questo principio offre certezza agli operatori del diritto, evitando che la competenza possa dipendere da fattori aleatori come il domicilio fiscale del contribuente, che può variare. La decisione garantisce una gestione più efficiente e prevedibile dei procedimenti penali per reati tributari, ancorando la giurisdizione a un dato oggettivo e facilmente riscontrabile: l’azione dell’amministrazione finanziaria.

Come si determina la competenza territoriale per il reato di omesso versamento IVA?
La competenza si determina sulla base del criterio sussidiario del luogo in cui è stato accertato il reato, cioè dove ha sede l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha effettuato l’accertamento fiscale.

Perché non si applica il criterio generale del luogo di consumazione del reato?
Non si applica perché è impossibile individuare con certezza un unico luogo di consumazione, dato che il pagamento dell’IVA può essere effettuato presso qualsiasi concessionario della riscossione sul territorio nazionale.

Il domicilio fiscale del contribuente ha rilevanza per determinare la competenza?
No, secondo questa sentenza, ai fini della competenza territoriale per il reato di omesso versamento IVA, il domicilio fiscale del contribuente non è il criterio di riferimento. Prevale la norma speciale che indica il luogo dell’accertamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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