LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza diffamazione: Cassazione chiarisce il luogo

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 45558/2024, ha chiarito la regola sulla competenza territoriale diffamazione. In un caso riguardante una lettera offensiva inviata a un Ordine Professionale, la Corte ha stabilito che il reato si consuma e la competenza spetta al giudice del luogo in cui il contenuto della missiva viene percepito da terzi, ovvero la sede del destinatario, e non il luogo di spedizione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale Diffamazione: Dove si Giudica il Reato?

Determinare il foro competente è un passo cruciale in qualsiasi procedimento legale. Nel caso del reato di diffamazione, la questione diventa ancora più rilevante a causa della natura stessa del delitto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 45558 del 2024, ribadisce un principio fondamentale sulla competenza territoriale diffamazione, chiarendo definitivamente dove il reato si considera consumato. Questo articolo analizza la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il procedimento nasce da un’accusa di diffamazione a carico di un soggetto che aveva inviato una lettera raccomandata dal contenuto ritenuto offensivo. Il destinatario della missiva era il Consiglio di un Ordine professionale, con sede in una città diversa da quella da cui era partito l’imputato. Durante il processo, la difesa ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il giudice corretto non fosse quello del luogo di spedizione. Il Giudice di Pace adito, riconoscendo il dubbio, ha rimesso la questione alla Corte di Cassazione per la risoluzione.

La Decisione della Corte sulla Competenza Territoriale Diffamazione

La Corte di Cassazione ha risolto la questione determinando che la competenza appartiene al Giudice di Pace del luogo in cui la lettera è stata ricevuta e il suo contenuto percepito da terzi. Nel caso di specie, la competenza è stata quindi attribuita al Giudice di Pace di Pavia, sede dell’Ordine professionale destinatario della lettera, disponendo la trasmissione degli atti a tale ufficio.

Sebbene la Corte abbia precisato che non si trattava di un “conflitto di competenza” in senso tecnico, poiché solo un giudice aveva sollevato la questione, ha comunque esercitato la sua funzione nomofilattica per stabilire il principio di diritto corretto e individuare il giudice competente a proseguire nel giudizio.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione si fonda sulla natura della diffamazione come reato di evento. La Corte ha spiegato in modo inequivocabile che il delitto non si perfeziona con la semplice espressione o spedizione di un contenuto offensivo, ma nel momento e nel luogo in cui la reputazione della persona offesa viene effettivamente lesa. Questo “evento” si verifica quando soggetti terzi – diversi dall’autore del reato e dalla vittima – percepiscono la comunicazione diffamatoria.

La Cassazione ha richiamato la propria giurisprudenza consolidata, applicando lo stesso principio a diverse forme di comunicazione:
1. Missive tradizionali: Il reato si consuma nel luogo in cui avviene la comunicazione a più persone, ossia dove la lettera viene letta da terzi.
2. Posta elettronica (email): La consumazione avviene con l’effettivo recapito del messaggio nella casella del destinatario.
3. Trasmissioni televisive: Il reato si consuma nel momento della percezione del contenuto offensivo da parte degli spettatori.

Nel caso specifico, la lettera era indirizzata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pavia. È stato nella sede di Pavia che la raccomandata è stata aperta e il suo contenuto letto, e quindi percepito da persone diverse dall’autore e dalla persona offesa. Di conseguenza, è a Pavia che si è verificato l’evento lesivo della reputazione, radicando lì la competenza territoriale.

Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale per chiunque si trovi coinvolto in un caso di diffamazione: il focus per determinare il giudice competente non è sul luogo da cui parte l’offesa, ma su quello in cui essa arriva e viene conosciuta da altri. Questa regola sulla competenza territoriale diffamazione fornisce certezza giuridica e garantisce che il processo si svolga nel luogo in cui il danno alla reputazione si è concretamente manifestato. Per le vittime, significa sapere con precisione dove presentare la querela; per gli accusati, definisce chiaramente davanti a quale tribunale dovranno difendersi.

Quando si considera consumato il reato di diffamazione?
Il reato di diffamazione si considera consumato (o perfezionato) non nel momento in cui la frase offensiva viene scritta o inviata, ma nel momento e nel luogo in cui il contenuto lesivo della reputazione viene percepito da persone diverse dall’autore e dalla vittima.

Come si determina il giudice competente per un caso di diffamazione commesso tramite una lettera?
La competenza territoriale appartiene al giudice del luogo in cui la lettera è stata ricevuta, aperta e il suo contenuto è stato letto da terzi. Questo perché è in quel luogo che si verifica l’evento dannoso per la reputazione della persona offesa.

La regola sulla competenza territoriale cambia a seconda del mezzo di comunicazione usato per diffamare?
No, il principio di base rimane lo stesso. Che si tratti di una lettera, un’email o una trasmissione televisiva, la competenza è sempre radicata nel luogo in cui la comunicazione offensiva viene percepita da terzi, causando la lesione della reputazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati