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Colloqui 41-bis: No a videochiamate senza ostacoli

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che concedeva a un detenuto la possibilità di scegliere i colloqui 41-bis tramite videochiamata. La Suprema Corte ha riaffermato il principio consolidato secondo cui le videochiamate per i detenuti in regime speciale sono un’eccezione, ammissibile solo in caso di comprovata impossibilità o gravissima difficoltà a svolgere i colloqui in presenza, e non un diritto di scelta.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Colloqui 41-bis: La Cassazione Limita le Videochiamate

Con la sentenza n. 1241 del 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su una questione delicata: le modalità di svolgimento dei colloqui 41-bis. La Suprema Corte ha chiarito che la possibilità per i detenuti sottoposti a questo regime speciale di effettuare colloqui con i familiari tramite videochiamata non è un diritto di scelta, ma un’eccezione concessa solo in circostanze ben precise. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Corte.

Il Fatto: Dalla Decisione del Tribunale di Sorveglianza al Ricorso

La vicenda ha origine da un reclamo presentato da un detenuto in regime di 41-bis. Il Tribunale di sorveglianza di L’Aquila aveva accolto la sua richiesta, consentendogli di effettuare i colloqui con i familiari tramite videochiamata. La decisione del Tribunale si basava sull’interpretazione di una recente circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (D.A.P.) che permetteva ai detenuti dei circuiti di media e alta sicurezza di scegliere tra il colloquio in presenza e quello a distanza.

Il Tribunale aveva esteso questa possibilità anche al detenuto in 41-bis, ritenendo che le esigenze di sicurezza fossero comunque garantite, dato che le videochiamate avvengono sulla rete intranet sicura del Ministero della Giustizia. Contro questa decisione, il Ministero ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo un’errata applicazione della legge.

Colloqui 41-bis e Videochiamate: La Posizione della Giurisprudenza

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Ministero, ribadendo un principio già consolidato nella sua giurisprudenza. Secondo gli Ermellini, per i detenuti sottoposti al regime differenziato, il colloquio visivo a distanza non è un’alternativa paritaria al colloquio in presenza.

La regola generale rimane l’incontro fisico. La modalità a distanza è ammessa solo in via eccezionale, qualora ricorrano situazioni di impossibilità o di gravissima difficoltà che impediscano lo svolgimento del colloquio in presenza. Questo principio, ha sottolineato la Corte, è rimasto valido anche durante l’emergenza pandemica, dove le deroghe erano comunque legate a specifiche limitazioni alla circolazione.

Le Motivazioni della Sentenza della Cassazione

Nel motivare la sua decisione, la Suprema Corte ha specificato che la circolare del D.A.P. citata dal Tribunale di Sorveglianza non è applicabile ai detenuti in regime di 41-bis, poiché non li menziona esplicitamente. Di conseguenza, tale atto amministrativo non può essere considerato una base legale sufficiente per modificare un orientamento giurisprudenziale così radicato.

La Corte ha affermato che il Tribunale ha errato nel concedere la videochiamata senza che il detenuto avesse allegato e dimostrato l’esistenza di ostacoli concreti, gravi e insuperabili alla visita in presenza. La semplice preferenza o comodità non è un presupposto sufficiente per derogare alla regola del colloquio fisico, specialmente in un regime detentivo finalizzato a recidere ogni legame con l’esterno.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha quindi annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. Questa sentenza rafforza la natura restrittiva dei colloqui 41-bis e chiarisce in modo inequivocabile le condizioni per l’accesso alle modalità a distanza. L’implicazione pratica è chiara: il detenuto che intende usufruire della videochiamata ha l’onere di provare l’esistenza di una situazione di effettiva impossibilità o di gravissima difficoltà a incontrare i propri familiari di persona. In assenza di tale prova, la modalità ordinaria del colloquio in presenza rimane l’unica percorribile.

Un detenuto in regime 41-bis può scegliere liberamente di fare i colloqui con i familiari tramite videochiamata?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che non si tratta di una libera scelta. La videochiamata è ammessa solo come eccezione in presenza di specifiche e gravi difficoltà.

Quali sono le condizioni per autorizzare i colloqui 41-bis a distanza?
I colloqui a distanza possono essere autorizzati solo in presenza di ‘situazioni di impossibilità o di gravissima difficoltà’ a svolgere i colloqui in presenza, che devono essere allegate e provate dal detenuto.

Una circolare amministrativa può modificare le regole sui colloqui per i detenuti al 41-bis stabilite dalla giurisprudenza?
No, la sentenza chiarisce che una circolare amministrativa che non disciplina esplicitamente il regime 41-bis non costituisce una base legale sufficiente per modificare l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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