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Circostanze attenuanti: ricorso generico e inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto con strappo. La richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche è stata respinta perché il motivo del ricorso era privo di argomentazioni specifiche e quindi generico. La Corte ha confermato che il diniego delle attenuanti può essere legittimamente motivato con un semplice riferimento alla condotta negativa dell’imputato, come fatto dal giudice di merito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Circostanze Attenuanti Generiche: La Cassazione Boccia il Ricorso Troppo Vago

Nel processo penale, la concessione delle circostanze attenuanti generiche rappresenta un momento cruciale che può influenzare significativamente l’entità della pena. Tuttavia, per contestare il loro diniego non basta una semplice lamentela. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 14164/2024) ribadisce un principio fondamentale: il ricorso deve essere specifico e ben argomentato, altrimenti rischia di essere dichiarato inammissibile. Analizziamo insieme questo caso per capire le ragioni della decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un uomo per il reato di furto con strappo. La decisione dei giudici di primo grado era stata integralmente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, non rassegnato, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: il presunto ‘vizio di motivazione’ della sentenza d’appello in merito alla mancata concessione delle attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale. Secondo la difesa, i giudici di merito non avevano adeguatamente giustificato la loro decisione di negare questo beneficio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La Corte ha ritenuto che il motivo presentato fosse, da un lato, ‘generico’ e, dall’altro, ‘manifestamente infondato’.

Questa decisione non solo ha reso definitiva la condanna dell’imputato, ma ha anche comportato la sua condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo statale destinato a finanziare progetti di recupero per i detenuti.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso sulle Circostanze Attenuanti Generiche è Stato Respinsito?

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi chiari e consolidati nella giurisprudenza.

In primo luogo, il ricorso è stato giudicato generico perché del tutto privo di una specifica argomentazione. L’imputato si era limitato a denunciare la mancata concessione delle attenuanti senza sviluppare una critica puntuale e dettagliata della motivazione della Corte d’Appello. In pratica, non è sufficiente dissentire dalla decisione del giudice; è necessario spiegare perché quella decisione sarebbe sbagliata, illogica o contraddittoria sulla base degli atti processuali.

In secondo luogo, il motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. La Cassazione ha ricordato che, secondo un orientamento consolidato, il giudice di merito non è tenuto a una motivazione prolissa per negare le attenuanti generiche. È infatti sufficiente un ‘congruo riferimento’ agli elementi ritenuti decisivi. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva motivato il diniego richiamando la ‘negativa condotta dell’imputato’. Questo riferimento, seppur sintetico, è stato considerato adeguato e sufficiente a giustificare la decisione, rendendo la sentenza impugnata immune da censure.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione pratica per chiunque si appresti a impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso per Cassazione richiede rigore e specificità. Non si può sperare di ottenere un annullamento della condanna basandosi su doglianze generiche. È indispensabile costruire un’argomentazione solida, che individui con precisione i vizi della decisione impugnata e li sviluppi in modo coerente.

Inoltre, la pronuncia conferma l’ampia discrezionalità del giudice di merito nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche. Se la decisione di negarle è ancorata a elementi concreti desumibili dal processo – come la condotta del reo, i suoi precedenti o la gravità del fatto – sarà molto difficile ottenerne una riforma in sede di legittimità.

È sufficiente lamentarsi della mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche per ottenere una revisione della sentenza?
No, non è sufficiente. Il ricorso deve contenere una specifica argomentazione e non può limitarsi a una generica lamentela. In caso contrario, viene considerato generico e, di conseguenza, dichiarato inammissibile.

Come può un giudice motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche?
Il giudice può motivare il diniego facendo un congruo riferimento a elementi ritenuti decisivi, come la condotta negativa dell’imputato. Non è richiesta una motivazione eccessivamente dettagliata, purché sia logica e ancorata a dati concreti.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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