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Circostanze attenuanti generiche: no se hai precedenti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per una violazione del Codice della Strada. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di non concedere le circostanze attenuanti generiche, motivando la scelta sulla base della personalità negativa dell’imputato e delle sue precedenti violazioni.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Circostanze Attenuanti Generiche: La Condotta Passata Conta

L’applicazione delle circostanze attenuanti generiche rappresenta uno degli ambiti di maggiore discrezionalità del giudice penale. Non si tratta di un diritto automatico per l’imputato, ma di una valutazione ponderata che tiene conto di molteplici fattori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la personalità dell’imputato e le sue condotte precedenti sono elementi decisivi per la concessione di questo beneficio. Analizziamo come la Corte abbia affrontato il caso di un ricorso avverso una condanna per violazione del Codice della Strada.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria trae origine dalla condanna di un individuo per una violazione dell’art. 116 del Codice della Strada. Dopo la conferma della responsabilità sia in primo grado che in appello presso la Corte di Appello di Genova, l’imputato decide di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a due principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e le Circostanze Attenuanti Generiche

Il ricorrente ha basato la sua difesa su due punti principali:

1. Erronea applicazione della legge penale: Sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel non riconoscere la scriminante dello stato di necessità.
2. Mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche: Lamentava l’erronea applicazione dell’art. 62-bis del codice penale, ritenendo di aver diritto a una riduzione di pena.

Il secondo motivo è quello su cui la Corte di Cassazione concentra la sua analisi, fornendo chiarimenti importanti sulla valutazione che il giudice deve compiere per concedere le attenuanti generiche.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo le argomentazioni della Corte d’Appello complete e giuridicamente corrette.

Per quanto riguarda il primo motivo, relativo allo stato di necessità, i giudici hanno osservato che si trattava di una semplice riproposizione di argomenti già adeguatamente esaminati e respinti nel precedente grado di giudizio. In sostanza, non sono stati introdotti nuovi elementi di diritto in grado di mettere in discussione la decisione impugnata.

Il punto cruciale della decisione riguarda invece il diniego delle circostanze attenuanti generiche. La Corte ha validato la motivazione offerta dai giudici di merito, i quali avevano negato il beneficio basandosi su elementi concreti e specifici. In particolare, è stata sottolineata la “negativa personalità dell’imputato”, desunta non solo dal reato per cui si procedeva, ma anche da altre precedenti violazioni del Codice della Strada. Secondo la Corte d’Appello, e in linea con l’orientamento della Cassazione, l’assenza di elementi positivi da valutare, unita a un quadro personale negativo, giustificava pienamente la mancata concessione delle attenuanti.

Le Conclusioni: Discrezionalità del Giudice e Onere dell’Imputato

L’ordinanza in esame conferma che la concessione delle circostanze attenuanti generiche non è un atto dovuto, ma il frutto di un giudizio complessivo sulla personalità dell’imputato e sulle modalità del fatto. Il giudice di merito ha il potere-dovere di esaminare tutti gli aspetti della vicenda e del suo autore per decidere se meriti o meno una riduzione di pena. La presenza di precedenti specifici, anche se non penali come le violazioni al Codice della Strada, può essere un fattore determinante per delineare una “personalità negativa” e, di conseguenza, per negare il beneficio. Questa decisione serve da monito: per sperare in un trattamento sanzionatorio più mite, non basta commettere un reato di non particolare gravità, ma è necessario poter presentare al giudice elementi positivi sulla propria condotta e personalità che possano bilanciare la negatività del fatto commesso.

Perché sono state negate le circostanze attenuanti generiche in questo caso?
La Corte ha negato le circostanze attenuanti generiche a causa della personalità negativa dell’imputato, evidenziata da precedenti violazioni del codice della strada, e per l’assenza di elementi positivi da valutare a suo favore.

È possibile riproporre in Cassazione gli stessi motivi già respinti in Appello?
No, se i motivi del ricorso sono una mera riproduzione di argomentazioni già adeguatamente vagliate e respinte dalla Corte d’Appello, il ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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