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Carico urbanistico: sequestro anche se usi la casa poco

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino contro il sequestro preventivo di un immobile abusivo. Il ricorrente sosteneva che l’uso solo estivo dell’edificio escludesse il pericolo di aggravamento del reato. La Corte ha invece confermato che il ‘carico urbanistico’, ovvero l’impatto su traffico, scarichi e ambiente, sussiste anche con un utilizzo saltuario, giustificando pienamente la misura cautelare per proteggere il territorio.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Carico Urbanistico e Sequestro: Casa Abusiva Sigillata Anche se Usata Poco

L’uso saltuario di un immobile costruito illegalmente non è sufficiente a evitare il sequestro preventivo. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14037/2025, ribadisce un principio fondamentale: la necessità di bloccare l’impatto negativo del cosiddetto carico urbanistico sul territorio, anche se l’immobile viene abitato solo per pochi mesi all’anno. Questa decisione chiarisce come il pericolo che giustifica la misura cautelare non si esaurisca con la fine dei lavori di costruzione, ma persista con l’utilizzo stesso del bene.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso presentato dal proprietario di un immobile contro un’ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Quest’ultima aveva confermato un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari. L’immobile era stato costruito in assenza di qualsiasi titolo abilitativo, in un’area soggetta a vincolo paesaggistico e, in parte, su demanio marittimo.

Al ricorrente erano stati contestati diversi reati, tra cui abusi edilizi, occupazione abusiva di suolo pubblico e violazioni delle norme a tutela del paesaggio. La sua difesa si concentrava su un unico punto: la mancanza del periculum in mora, ossia il pericolo concreto che la libera disponibilità dell’immobile potesse aggravare o protrarre le conseguenze dei reati. Secondo il ricorrente, poiché la casa era utilizzata solo durante il periodo estivo, non vi era un reale pericolo che giustificasse una misura così invasiva come il sequestro.

La Decisione della Corte e l’Importanza del Carico Urbanistico

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. I giudici hanno richiamato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui, nei reati edilizi, la valutazione del pericolo deve tenere conto del carico urbanistico che l’immobile, seppur ultimato, genera sul territorio.

Il Tribunale del riesame aveva correttamente motivato la sua decisione, spiegando che l’aggravio non deriva solo dalla costruzione, ma dall’uso stesso dell’edificio. Questo uso comporta un aumento del traffico veicolare, la produzione di scarichi fognari e una contaminazione ambientale legata alla normale vita domestica. In sostanza, l’immobile continua a ‘pesare’ sull’ambiente e sulle infrastrutture circostanti.

Le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è chiara e diretta. Il fatto che l’immobile venga utilizzato solo per pochi mesi all’anno è una circostanza che può, al massimo, diminuire l’entità dell’aggravio, ma non eliminarlo del tutto. Il carico urbanistico è una conseguenza diretta e inevitabile della presenza e dell’utilizzo di un edificio in un determinato contesto territoriale. Anche un uso limitato nel tempo contribuisce a questo impatto negativo, perpetuando gli effetti dell’illecito edilizio.

La Corte sottolinea che l’obiettivo del sequestro preventivo in questi casi è neutralizzare l’incidenza negativa dell’abuso sul regolare assetto del territorio. Permettere l’uso, anche se parziale, di un immobile illegale significherebbe tollerare il protrarsi di un danno alla collettività. Pertanto, la motivazione fornita dal giudice della cautela è stata ritenuta adeguata e immune da vizi logici o giuridici.

Le conclusioni

Questa sentenza rafforza un principio cardine nella lotta all’abusivismo edilizio: il reato non si esaurisce con la posa dell’ultimo mattone. L’utilizzo dell’immobile è una fase che continua a ledere il bene giuridico tutelato, ovvero l’ordinato sviluppo del territorio. La decisione ha importanti implicazioni pratiche: chi costruisce abusivamente non può sperare di evitare il sequestro sostenendo un uso limitato o stagionale dell’immobile. Il concetto di carico urbanistico si conferma come lo strumento chiave per valutare la sussistenza del periculum in mora e per giustificare l’intervento cautelare dello Stato a protezione dell’ambiente e del paesaggio.

Un immobile abusivo già completato può essere comunque sequestrato?
Sì. Il sequestro preventivo non serve solo a impedire la costruzione, ma anche a evitare che l’uso dell’immobile completato possa aggravare o protrarre le conseguenze negative del reato, come l’aumento del ‘carico urbanistico’.

Se utilizzo la mia casa abusiva solo durante le vacanze estive, posso evitare il sequestro?
No. Secondo la sentenza, l’uso stagionale può ridurre l’entità dell’impatto negativo, ma non lo elimina. Il pericolo di aggravio del carico urbanistico (traffico, scarichi, inquinamento) sussiste anche con un utilizzo limitato nel tempo, giustificando il sequestro.

Cos’è il ‘carico urbanistico’ e perché è così rilevante?
Il ‘carico urbanistico’ è l’impatto complessivo che un edificio ha sulle infrastrutture e sull’ambiente circostante (strade, fognature, servizi, inquinamento). È rilevante perché il suo aumento o la sua protrazione nel tempo costituisce il ‘periculum in mora’, cioè il pericolo concreto che legittima il sequestro preventivo per tutelare il territorio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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