LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Calunnia e assegno smarrito: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6161/2025, ha confermato una condanna per il reato di calunnia nei confronti di un soggetto che aveva falsamente denunciato lo smarrimento di un assegno, precedentemente consegnato come pagamento. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che tale condotta è idonea a far sorgere un procedimento penale a carico del legittimo portatore del titolo, integrando così il reato di calunnia. Sono stati respinti anche gli altri motivi di ricorso relativi a vizi procedurali e alla determinazione della pena.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Calunnia per Falso Smarrimento di Assegno: La Cassazione Fa Chiarezza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, si è pronunciata su un caso di calunnia derivante dalla falsa denuncia di smarrimento di un assegno bancario. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: chi denuncia falsamente lo smarrimento di un titolo di credito, dopo averlo usato per un pagamento, commette il reato di calunnia perché accusa indirettamente il legittimo possessore di un crimine. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un individuo condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di calunnia, previsto dall’articolo 368 del codice penale. L’imputato, dopo aver consegnato un assegno bancario a un’altra persona per saldare un debito, ne aveva denunciato falsamente lo smarrimento alle autorità. Di conseguenza, il creditore, nel tentativo di incassare l’assegno, si è trovato implicitamente nella posizione di sospettato per un reato come il furto o la ricettazione.

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni:

1. Un vizio procedurale relativo alla sua assenza durante l’udienza preliminare.
2. L’insussistenza della sua responsabilità penale.
3. L’errata applicazione dell’aggravante della recidiva.
4. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.

L’Analisi della Cassazione sulla Calunnia

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo i motivi manifestamente infondati. Il punto centrale della decisione riguarda la configurabilità del reato di calunnia. I giudici hanno confermato l’orientamento consolidato secondo cui la falsa denuncia di smarrimento di un assegno è una condotta idonea a determinare l’apertura di un procedimento penale a carico di una persona specifica: colui che negozierà il titolo.

Anche se la denuncia non contiene un’accusa diretta con nome e cognome, essa è sufficiente a far sospettare che chi presenta l’assegno per l’incasso lo abbia ottenuto illegalmente, ad esempio tramite furto o ricettazione. Questo basta per integrare il delitto di calunnia, poiché si incolpa falsamente qualcuno, che si sa essere innocente, di un reato procedibile d’ufficio.

Le Altre Censure e la Recidiva

La Corte ha respinto anche gli altri motivi di ricorso. La questione procedurale è stata considerata preclusa, in quanto non sollevata nel precedente grado di giudizio. Riguardo alla responsabilità penale, i giudici hanno ritenuto la motivazione della Corte d’Appello logica e coerente, basata sulle dichiarazioni attendibili della persona offesa.

Particolarmente interessante è l’analisi sulla recidiva. La Corte ha confermato l’aggravante, sottolineando i numerosi precedenti penali dell’imputato per reati come ricettazione e omesso versamento di ritenute. Secondo i giudici, la commissione di un ulteriore delitto dimostrava sia il fallimento dell’effetto deterrente delle condanne precedenti sia una spiccata inclinazione a delinquere, soprattutto per scopi di lucro. Anche l’aumento di pena applicato è stato ritenuto conforme ai limiti di legge.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su principi giuridici consolidati. La calunnia non richiede necessariamente un’accusa nominativa. È sufficiente che la condotta sia tale da far convergere i sospetti su una persona determinata o facilmente determinabile, che l’accusatore sa essere innocente. La falsa denuncia di smarrimento di un assegno rientra perfettamente in questa casistica, poiché il soggetto che tenterà di incassarlo diventerà automaticamente il principale sospettato.

La Corte ha inoltre chiarito che i precedenti penali di un imputato possono avere una duplice valenza: da un lato, giustificano l’applicazione dell’aggravante della recidiva; dall’altro, possono essere legittimamente usati come elemento ostativo per negare la concessione delle attenuanti generiche. Non vi è alcuna contraddizione in ciò, poiché i due istituti (recidiva e attenuanti) hanno finalità e presupposti diversi.

Infine, la pena è stata giudicata congrua, in quanto calcolata partendo dal minimo edittale previsto per il reato di calunnia e aumentata in misura ragionevole per la recidiva, nel pieno rispetto dei limiti imposti dal codice penale.

le conclusioni

L’ordinanza della Cassazione rappresenta un monito importante: l’utilizzo strumentale della denuncia di smarrimento per sottrarsi ai propri obblighi di pagamento non è una scorciatoia priva di conseguenze. Al contrario, è una condotta penalmente rilevante che integra il grave reato di calunnia. La decisione conferma la necessità di agire con correttezza e buona fede nei rapporti giuridici ed economici, ricordando che la legge tutela non solo il creditore, ma anche l’amministrazione della giustizia, che non deve essere sviata da false accuse.

Denunciare lo smarrimento di un assegno dato in pagamento è reato?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, denunciare falsamente lo smarrimento di un assegno, dopo averlo consegnato in pagamento a qualcuno, integra il reato di calunnia previsto dall’art. 368 del codice penale.

Perché la falsa denuncia di smarrimento di un assegno integra la calunnia?
Perché tale denuncia, sebbene non accusi direttamente una persona specifica, è idonea a far iniziare un procedimento penale per reati come furto o ricettazione a carico di chi, legittimamente, presenterà l’assegno per l’incasso. L’accusatore sa che tale persona è innocente.

I precedenti penali di una persona possono impedirle di ottenere le attenuanti generiche?
Sì, la Corte ha confermato che la presenza di numerosi precedenti penali è un elemento che il giudice può legittimamente valutare per negare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, in quanto indice di una maggiore capacità a delinquere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati