Errore nel Calcolo della Prescrizione: la Cassazione Annulla la Condanna
Un’imputata, condannata in primo e secondo grado per ricettazione, ha visto la sua condanna definitivamente annullata dalla Corte di Cassazione. La ragione non risiede nell’insussistenza del fatto, ma in un errore procedurale cruciale: un errato calcolo prescrizione del reato da parte della Corte d’Appello. Questa sentenza, la n. 22477/2024, sottolinea l’importanza della precisione nel computo dei termini processuali, specialmente quelli legati alla sospensione, che possono determinare l’esito di un intero procedimento giudiziario.
I Fatti di Causa: il Percorso Giudiziario
La vicenda processuale ha inizio con una condanna emessa dal Tribunale di Napoli nel gennaio 2022 per un reato di ricettazione (art. 648 c.p.) commesso in un periodo prossimo al settembre 2013. La difesa dell’imputata propone appello e, nel corso del giudizio di secondo grado, la Corte d’Appello di Napoli conferma la sentenza di condanna nel novembre 2023.
L’imputata, tramite il suo difensore, decide di presentare ricorso per cassazione, basando le sue argomentazioni su un unico, ma decisivo, motivo: la violazione delle norme sulla prescrizione del reato (artt. 157 e ss. c.p.).
L’Errato Calcolo della Prescrizione in Appello
Il nucleo del ricorso si è concentrato su un errore di calcolo commesso dalla Corte d’Appello. La difesa ha sostenuto che il reato si era già estinto per prescrizione in data 13 ottobre 2023, quindi prima della pronuncia della sentenza d’appello.
L’errore specifico riguardava il computo di un periodo di sospensione della prescrizione. A fronte di un legittimo impedimento del difensore, che aveva causato un rinvio dell’udienza di soli quattordici giorni, la Corte territoriale aveva erroneamente calcolato una sospensione di sessanta giorni. Questa discrepanza ha avuto l’effetto di prolungare artificialmente la durata del processo, posticipando la data di estinzione del reato.
La Decisione della Cassazione e l’Importanza del Corretto Computo
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini, dopo aver verificato la validità del rapporto processuale (il ricorso non era inammissibile), hanno proceduto a un nuovo e corretto calcolo prescrizione.
le motivazioni
La Suprema Corte ha constatato che, tenendo conto dei periodi di sospensione correttamente calcolati – incluso quello di soli quattordici giorni e non di sessanta – la data di estinzione del reato era effettivamente il 18 novembre 2023. Tale data è antecedente a quella della sentenza impugnata (22 novembre 2023). Poiché la causa estintiva era già maturata al momento della decisione di secondo grado, quest’ultima doveva essere annullata. La circostanza che la difesa avesse correttamente evidenziato e documentato l’errore nel calcolo del termine di sospensione è stata fondamentale per la costituzione valida del rapporto processuale in Cassazione.
le conclusioni
Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Questo caso dimostra come la precisione nel calcolo dei termini processuali, in particolare dei periodi di sospensione, non sia un mero formalismo, ma un elemento sostanziale che garantisce i diritti dell’imputato e il corretto funzionamento della giustizia. Un errore di computo può vanificare anni di processo e portare all’annullamento di una sentenza di condanna.
Perché la sentenza di condanna è stata annullata dalla Corte di Cassazione?
La sentenza è stata annullata perché il reato contestato si era estinto per prescrizione prima che la Corte d’Appello emettesse la sua pronuncia di condanna.
Qual è stato l’errore commesso dalla Corte d’Appello nel calcolo della prescrizione?
La Corte d’Appello ha erroneamente computato un periodo di sospensione della prescrizione di sessanta giorni a seguito del legittimo impedimento di un difensore, mentre il rinvio effettivo concesso era stato di soli quattordici giorni. Questo errore ha posticipato illegittimamente la data di estinzione del reato.
Cosa significa che la sentenza è stata annullata “senza rinvio”?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la sentenza di condanna e ha chiuso definitivamente il processo. Non è necessario un nuovo giudizio davanti a un’altra corte perché la causa estintiva del reato (la prescrizione) rende superfluo ogni ulteriore accertamento.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22477 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 22477 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 16/04/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 22/11/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
La Corte di appello di Napoli, con sentenza del 22/11/2023, ha confermato la sentenza del Tribunale di Napoli del 25/01/2022, impugnata dall’odierna ricorrent con la quale COGNOME NOME è stata condannata alla pena di giustizia per il r ascritto in rubrica (artt. 648, cod. pen. in data antecedente e prossima al 4 set 2013).
COGNOME NOME ha proposto ricorso per cassazione, a mezzo del difensore, deducendo un unico motivo di ricorso, con il quale ha rilevato la violazione di le ai sensid egli artt. 157, 158, 159, 160, 161 cod. pen. per omessa declaratori termine di prescrizione intervenuta in data 13/10/2023 e dunque prima dell pronuncia della sentenza di appello, atteso l’errato computo dei termin prescrizione da parte della Corte dì appello, con particolare riferimento alla agg di periodi di sospensione del decorso del termine di prescrizione. In tal sen ricorrente ha evidenziato come con riferimento all’impedimento legittimo de difensore la Corte di appello aveva computato un termine di sessanta giorni, ment il procedimento era stato rinviato a distanza di soli quattordici giorni, riscontrabile dai verbali di udienza, anche allegati al ricorso.
3.La sentenza va annullata senza rinvio per essere il reato, commesso in da antecedente e prossima al 4 settembre 2013, estinto per prescrizione. Tale cau estintiva, antecedente alla pronuncia impugnata, è intervenuta in data 18/11/20 (anche tenuto conto dei periodi di sospensione), e dispiega i propri effetti in q il ricorso non è viziato da inammissibilità, essendosi così validamente costitu rapporto processuale, proprio in considerazione della circostanza, riscontra allegata dalla difesa, relativa all’erroneo computo dei termini di sospensione prescrizione quanto al legittimo impedimento del difensore.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto prescrizione.
Così deciso il 16 aprile 2024.